mercoledì 6 marzo 2013

Parola di Ade. L'amicizia tra donne.

Stavo pensando di inaugurare una nuova rubrica. E lo faccio. Perché questo è il mio blog e quindi qui comando io. Sono la regina, cazzo. E da che mondo è mondo le regine fanno quello che vogliono. Camminano in verticale, in orizzontale e persino in obliquo, se pare a loro. E possono mangiare i cereali al cioccolato masticando rumorosamente perché hanno ancora il naso completamente tappato grazie alla maledetta influenza che le ha colpite alle spalle e le ha rese impotenti per quasi una settimana, se gira a loro. E possono svegliarsi col broncio, non sapere cosa mettersi, truccarsi per coprire le occhiaie e la pelle biancastra da dopo febbre, decidere di far crescere i capelli, interrogarsi sui perché della vita e inaugurare una nuova rubrica sui loro blog, se ne hanno voglia. Perciò, salutate Regina Ade, sudditi. E toglietevi quelle dita dal naso. O dalle mutande. Che si comincia. Grazie.

Se fossi stata un minimo più scaltra, già a otto anni avrei potuto comprendere quanto le donne possano essere subdole, stronze, manipolatrici e maledettamente troie. Già. La mia prima amicizia femminile risale proprio a quei tempi. Nonostante fossi un maschiaccio, avevo anche due migliori amiche (per dirla come l'avrei detta allora: due amiche del cuore. che tenerezza). Noi si giocava sempre insieme, ci si raccontava i segreti e si andava d'amore e d'accordo. Fino a quando una terza bambina, volendo inserirsi nel gruppo, ha cominciato a tenere le redini di quel rapporto. Parlava male a me di una, a lei dell'altra e all'altra di me. In poche parole, subdola, stronza e manipolatrice. Troia no, dai. A otto anni forse è eccessivo.
Ma allora, ingenua io, non capii.
La vita, però. Aveva deciso di darmi una seconda opportunità per comprendere il contorto animo femminile. E lo fece quando avevo circa dodici anni. Facevo parte di un gruppetto di ragazze che aveva a capo una tizia un po' più grande. Una che, ve lo giuro. Se la incontrassi adesso io credo che la prenderei a schiaffi. Ma probabilmente non ce la farei perché lei, dopo aver appoggiato in terra la borsa con dentro il Chiwawa, griderebbe aiuto con quella sua vocina da AvròPerSempreCinqueAnni e io scoppierei a riderle in faccia e userei le mani per tenermi la pancia. Insomma. Lei aveva già le tette, al contrario di noi. Ed era ben intenzionata ad utilizzarle. Perciò ci portava a turno a casa sua, ci diceva cose tipo "sai, tu sei la mia preferita", ci truccava, ci prestava vestiti da zoccola e la Domenica, dopo averci dato sigarette al mentolo, ci portava a ballare in una discoteca piena di gente poco raccomandabile. Insomma. Un giorno mi squilla il telefono e sento la sua ridicola vocina che mi domanda come mai quella Domenica non fossi andata con loro. Le rispondo che ero impegnata coi miei e lei mi dice "beh, non ti preoccupare. sai il ragazzo che ti piace? ce lo siamo fatte tutte, a turno. ti saluto.". Dopo quella telefonata dentro di me qualcosa è cambiato. Ho capito che sapevo arrabbiarmi. Ho capito che potevo perdere la testa. Ho capito che potevo fare paura. E l'ho capito a spese della poverina. Che, il giorno dopo, è sbiancata vedendomi buttare in terra le mie cose e cominciare a correre verso di lei. Un'unica cosa mi dispiace, di quel giorno. Che il volontario dell'oratorio sia riuscito a prendermi prima.
Ma, ahimè, anche lì, non capii. Non del tutto, almeno.
Comunque la vita ci teneva particolarmente che io capissi. E decise di darmi una terza possibilità. Avevo tredici anni e mi ero appena trasferita nel Bronx. Ancora non sapevo niente di quel posto. Venivo da una zona "bene" e mai più avrei creduto che tutto potesse essere così diverso. Speravo di fare amicizia e mi comportavo esattamente come pensavo di dovermi comportare. Sorridevo, chiacchieravo e quelle cose lì. Ma le ragazze mi guardavano male. Erano diffidenti. Si avvicinavano annusandomi e scrutandomi da cima a fondo. Alcune venivano da me e mi dicevano di stare attenta a quello che facevo. E io, che ancora mettevo la gonna con le scarpe da ginnastica, non capivo cosa cazzo pensavano che volessi fare. Alla fine alcune cominciarono a farsi avanti. Si facevano invitare a casa mia, mi dicevano che eravamo amiche, mi invitavano a ballare, aprivano il mio armadio, mi chiedevano qualcosa in prestito e puntualmente non me lo ridavano più. Quando ho visto il mio walkmann nella macchina del marito della sorella di qualcuno e i miei jeans preferiti addosso a quella grossa e senza un dente ho capito che dovevo rassegnarmi. Non li avrei rivisti mai più.
E lì, finalmente, ho cominciato a capire qualcosa.
La vita, però, non era pienamente soddisfatta di me. E decise che voleva darmi la botta finale. Così, durante la mia seconda prima superiore, mi convinse del tutto che no. Delle donne non ci si poteva davvero fidare. Io ero una ripetente ma venivo da una classe particolarmente famosa, in quella scuola. Tutti sapevano chi ero. Tutti sapevano cosa avevo fatto. E tutti mi amavano per questo. Era una fottuta pacchia, insomma. Ero legata più o meno a tutti ma il mio gruppo principale era formato da quattro o cinque ragazzi con cui cazzeggiavo tutto il giorno. Circa a metà anno una tizia che si spacciava per mia grande amica decise che era stufa di essere la numero due. Perché con me parlavano, uscivano e mi rispettavano e invece a lei davano pacche sul culo e facevano battute a sfondo sessuale? Così, accecata dalla sua invidia, cominciò a parlarmi alle spalle nel tentativo di mettermi contro più gente possibile. Risultato? Si prese quasi le botte (anche qui riuscirono a fermarmi, santa pazienza.) e io finalmente capii appieno che le donne non facevano per me.
Nonostante questo la vita non ha mai smesso di mettermi alla prova. Ma la differenza è che, adesso. A me non me ne frega un cazzo.
Sono sicura, comunque. Che non siamo tutte uguali. Io non ho mai invidiato un'altra donna. Non ho mai pensato "voglio il suo uomo". Non sono mai stata amica di qualcuna solo per arrivare ad uno scopo finale. Non ho mai insultato gratuitamente una donna solo perché ne ero gelosa. Eppure. Eppure troppe donne sono così. Forse sono loro che hanno capito tutto. Forse sono solo delle teste di cazzo. La mia conclusione è che l'amicizia tra donna può essere bellissima. Ma, a parte in due o tre casi, io comunque non ci conterei troppo. E continuerei a guardarmi le spalle.
Parola di Ade.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

32 commenti:

  1. Noi uomini siamo molto più stupidi e semplici, quindi forse da questo punto di vista ci va meglio.
    Forse.

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    1. Non ne sarei così sicura. Ho pronta qualche parolina anche per voi ;)

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  2. Io ho trovato l'unica vera amica mai avuto due anni fa. E insomma una in 30 anni direi che è già un bel record.
    Con gli uomini è meglio.
    E poi, a me, le menate delle donne annoiano tremendamente. E non le capisco.

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    1. Hai ragione.
      Ma adesso non potremmo parlare del nuovo taglio di capelli di Rihanna?
      XD

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    2. Ma vogliamo parlare della fronte di Rihanna? Che faccia qualcosa perdinci!

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  3. Che noia le femmine.
    Io ho un trittico di amiche storiche, compresa una dalla prima elementare. Poi, sarà che ho un carattere di merda, sarà che sono diffidente, sarà che l'invidia non so praticamente cosa sia, ma non ho mai avuto grandi delusioni.

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  4. Con gli anni io ho capito che la vera amicizia tra donne può esistere ma a condizione che siano solo due. Appena subentra un terzo elemento prima o poi succederà qualcosa: o litigherai con una delle due o come è successo a me essere in mezzo a due fuochi.
    E poi inevitabilmente farai una scelta.
    Tra l'altro il mio numero di amicizie è diminuito progressivamente, fino a toccare lo zero. Felicità.

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    1. Meglio soli, no?
      Ma meglio ancora se all'aeroporto c'è qualcuno che ti aspetta con ansia! :D

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  5. le donne ... se perfino loro non si capiscono tra di loro, come possono aspettarsi che le capiamo noi? :-)

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    1. Ma infatti non dovete capirle. Solo assecondarle. :p

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  6. Sono convinta che per avere una vera amica si debba frequentare altra gente e molto più spesso di lei.
    Per fortuna non ho mai avuto problemi con nessuno, anche perchè come annuso odore di invidie o malumori, prontamente giro i tacchi.
    Ho poche ma ottime "compagne di merende", ma di amica per davvero ne ho solo una.

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    1. Vedo che, allora. Non sono l'unica a pensarla così.

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  7. Poche vere amiche donne..molto piu' divertenti e senza malizia gli uomini...
    baci

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    1. Mah. Avrei qualcosa da dire anche sugli uomini, in effetti.

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  8. forza.
    con gli alieni andrà meglio.
    a partire dall'invidia, ad esempio il detto: "il figlio del vicino è sempre più verde" è un complimento fatto al figlio del vicino.
    mica come qui.

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    1. I commenti del buon Red son sempre i migliori.

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  9. Amica. uhm.
    Una che ti nuoce del tutto disinteressatamente.

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    1. Disinteressatamente. Faccio fatica a pronunciarla, cazzo.

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  10. Mai avuto problemi di questo genere, a me invece capitano sempre tizie superficiali che fanno le amicone con tutti oppure casi umani che mi si appiccicano a mo di cozza. Per il resto ho quelle poche vere amiche con le quali condivideresti tutto e un sacco di conoscenze.
    Del resto finchè ci sono donne che accusano il genere femminile di essere palloso come si può sperare che la situazione cambi?

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    1. Vabbè, però. Detto fra noi, eh? Certe donne son proprio una palla...

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    2. di solito sono quelle che bazzicano in giro urlando: che palle voi femmine, mo son ganza io che ho tutti amici uomini! (:

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    3. Io le condannerei anche solo per l'utilizzo del termine "ganza", fosse per me.

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  11. io ho sempre le stesse due care amiche dalle medie e me le tengo strette, però per mia fortuna c'è anche da dire che io riesco subito ad inquadrare la "stronza" e quando inquadro una persona difficilmente sbaglio, due sole volte ho provato a dare fiducia ad una persona che a pelle non mi dava la giusta sensazione e tutte e due le volte la tipa alla fine mi ha solo fregato u,u

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  12. eh credo che al di là dei sessi sia davvero difficile trovare amici veri

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  13. niente oh oggi c'è un complotto anti femmine...
    che vi devo dire?
    io c'ho due testimoni di nozze maschi, giusto perché ho tante amichette...

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  14. Che depressione, alla fine le più misogine sono le donne...
    Eddai che mi vuoi bene!

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    1. Io non sono misogina. Sono prudente.
      E comunque, sì. Ti voglio bene. Ma non dirlo in giro.

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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