martedì 23 agosto 2016

Tutti insieme!

Solo en tu boca, yo quiero acabar
Todos esos besos que te quiero dar
A mí no me importa que duermas con el
Porque se que sueñas con poderme ver
Mujer que vas a hacer
Decídete pa' ver
Si te quedas o te vas
Si no, no me busques más
Si te vaaaas, yo también me vooooy
Si me daaaaas, yo también te dooooy
Mi amorrrr
Bailamos hasta la diez
Hasta que duelan los pies
Con el te duele el corazón
Y conmigo te duelen los pieeees
Con el te duele el corazón
Y conmigo te duelen los pieeees
Solo con un beso yo te haría acabar...
Ese sufrimiento que te hace llorar...
Sì, ho finito.
È che avevo bisogno di fare un attimo la cazzona, seicento anni di storia in un giorno e mezzo danneggiano.
Chevvedevodì.
Ps
Tanto lo so che avete cantato anche voi.
Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

venerdì 19 agosto 2016

Bicycle or die

Enniente.
La vostra Ade è qui, miei cari.
Anche se si fa vedere molto poco, lei c'è.
Non dubitatene. Non fatelo mai.
Nemmeno quando sarete colti dalla più totale disperazione dovuta, chessò, alla perdita di un Pokemon.
Nemmeno quando, ascoltando Raphael Gualazzi, penserete "mm, niente male".
Nemmeno quando andrete in sciolta dopo l'impepata di cozze.
Lei sarà lì con voi, miei cari. Ade c'è. Sempre.
Dette le mie cazzate, passiamo al reale motivo per cui sono qui, quest'oggi.
Mi mancavate un ssssaccccooooo.
No, cazzata.
La verità è che non ho nessuna voglia di mettermi a studiare discipline turistiche.
Molto meno romantico, vero?
Oh vabbè, cazzo vi aspettavate. Se volete del romanticismo andate a cercarlo da un'altra parte.
Tipo nei vostri sogni.
Ok, ho finito.
Dovete sapere, miei allegre marmotte, che la vostra eroina sta passando l'Agosto in quel di Milano, a lavorare e a studiare assai.
Questo perché lei ODIA, ma che dico, DETESTA proprio andare in vacanza.
No, cazzata.
La verità è che sono squattrinata e ho un esame a Settembre per il quale sarei più che preparata se non fosse che durante l'anno non ho studiato una sega.
Dunque eccomi qui, a fissare il programma di studio su excel piangendo a cercare di recuperare dieci materie in un mese.
Quando la sera arrivo a casa sono talmente stanca che non ho nemmeno più bisogno di drogarmi per dormire, e ho detto tutto.
Ma passiamo alle cose importanti.
Dovete sapere, mie gioiose cavallette di montagna, che la vostra eroina, da alcuni mesi a questa parte, si è trasformata in un'agguerrita bicycler.
Sì, automobilisti milanesi che mi state leggendo, potete iniziare ad odiarmi a tremare.
Perché io sono il prototipo esatto del ciclista pazzo che brucia i semafori rossi, si lancia in pittoreschi slalom tra le auto in coda, salta su e giù dai marciapiedi e sfreccia davanti ai tram.
Da quando la storia d'amore tra me e il mio bolide è iniziata, non sono più la stessa persona.
Sono perennemente in pantaloncini, ho i capelli sempre più corti, due cosce di marmo e inizio a conoscere e apprezzare zone della mia città che prima manco per il cazzo.
Per non parlare della totale indipendenza dalla mia nemesi: i mezzi pubblici.
È bellissimo.
Però, ecco.
Siccome, mie anguste cimicette, la vostra adorata in queste settimane sta facendo orari assurdi e, se dovesse farsi anche 30 km al giorno, probabilmente diventerebbe una serial killer in tempo zero, ecco che scatta il piano B.
Caricare la bici sulla metropolitana.
AHITU! CHE AFFRONTO! CHE INCREDIBILE IMPRUDENZA!
No, voi non potete capire. Se non avete mai provato questa esperienza, dovete assolutamente rimediare.
È UNO SPASSO.
Gente che, quando sali, si ALZA e si SPOSTA, come se la bici potesse, chessò, farsi esplodere.
Gente che passa tutto il viaggio a guardare prima te, poi la bici, poi di nuovo te, poi ancora la bici e via così finché non scende e può finalmente VOMITARE nel primo cestino per la spazzatura che incontra.
Gente che, se devi scendere, ti ostacola volutamente il passaggio perché CAZZO FAI PORTI LA BICI SULLA METRO, FIGA (questa immaginatevela detta con l'accento giusto, figa).
Insomma, i milanesi sono estremamente turbati dalla presenza della mia bici sulla metropolitana.
Ed io, chiaramente, mi diverto un sacco.
Detto questo, miei amati fagiani rosa, mi metterò a studiare.
Altrimenti stasera il mio fidanzato mi fa un culo così.
Ops, non vi avevo detto del mio fidanzato? Oh, che terribile mancanza!
Che, siete curiosi, per caso?
MUAHAHAHAHAHAH.
Ok, ho finito.
Tanto lo so che siete in spiaggia e non ve ne frega un cazzo.

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martedì 9 agosto 2016

Ho il fango sulle scarpe

E sono felice.
Ade non è più nascosta tra le pagine distratte di un blog qualunque.
Ade è fuori, nel mondo.

È questa cosa bellissima e spaventosa e corroborante, la libertà?

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