venerdì 9 marzo 2018

Io mi impegno sempre in quello che faccio

Esempio banale.
Se decido di non mangiare, non mangio.
Frega un cazzo che sono qui a letto con lo stomaco che urla tipregodammidelcibotroiadimerda.
La verità è che sono incazzata.
Anche per questo mi sono impegnata.
Che non si dica che non mi applico, poi.
Sono incazzata perché il passato ancora mi ferisce e ancora mi fa incazzare ed è EVIDENTE che non mi impegno abbastanza nell'obbligarmi a smetterla di permetterglielo.
Non fa una piega, no?
Io odio non impegnarmi abbastanza.
Il punto è che penso di potermi impegnare in un numero finito di cose alla volta.
Devo ancora capire che cazzo di numero è, ma va bene.
Un passo per volta.
Ho iniziato un nuovo lavoro. Una sfida del cazzo, lasciate che ve lo dica.
E secondo voi quanto mi sto impegnando per farcela?
Troppo.
E secondo voi ce la sto facendo?
No.
E secondo voi ce la farò?
OVVIO.
Perché io mi impegno sempre in quello che faccio, che cazzo ve lo dico a fare.
La verità è che scrivere un numero imprecisato di "cazzo" mi mette di buon umore.
E in questo momento ho davvero davvero bisogno di un po' di buon umore del cazzo.
Quando ero piccola piangevo perché non mi sentivo capita.
Non riuscivo a capire per quale cazzo di motivo non esistesse una o anche solo mezza fottuta persona al mondo che si dimostrasse in grado di capirmi.
Sarcazzo.
Ora non piango più, certo.
Ora l'ho capito che capirsi è utopia pura.
A malapena si riesce a capire se stessi, figurati un po' se devo rompermi il cazzo per capire qualcun altro.
Ciao, proprio.
La verità è che vorrei davvero capirti, per quello che mi hai fatto.
Mi sono impegnata veramente un sacco in questo.
Però forse non abbastanza.
Forse, mentre cercavo di impegnarmi per capirti, non mi accorgevo di aver raggiunto il numero X di cose in cui potevo impegnarmi e, ops, bersaglio mancato.
Non hai vinto quel cazzo di peluche, Ade.
Riprova domani.
Boh, io domani ci riprovo anche.
Però che cazzo.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

6 commenti:

  1. È così necessario capire cosa ti è stato fatto, se questa cosa ti ha fatto soffrire?

    Moz-

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    Risposte
    1. Beh, forse necessario no ma non riesci proprio a smettere di pensarci. E' più forte di qualsiasi ragionamento logico. Diventa quasi una droga. Più ci pensi e ti chiedi perché ti soffri e ti più continui a farlo. Poi magari allenti la presa ma quel tarlo è sempre nella testa e ogni tanto sbam, salta fuori. E ricominci. In questi momenti pensi che l'Alzheimer sia l'unica soluzione al problema.

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    2. ti chiedi perchè più soffri e più continui a farlo*

      .....
      un giorno giuro che rileggerò quello che scrivo prima di pubblicarlo ma quel giorno non è oggi chiaramente.

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  2. Io forse non mi impegno mai fino in fondo e soffro cmq.
    Capirsi e capire vuole molto distacco e spesso filosofia. Altre volte non ci sono spiegazioni ed è come è e basta.

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  3. "A malapena si riesce a capire se stessi, figurati un po' se devo rompermi il cazzo per capire qualcun altro".

    passaggio magistrale, che mi ripeto ogni giorno

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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