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domenica 15 ottobre 2017

Wildlife Photographer of the Year 2017


Wildlife Photographer of the Year è una mostra fotografica (ma va?) organizzata dall'associazione radicediunopercento alla Fondazione Luciana Matalon (Milano, Foro Buonaparte 67).
È veramente bellissima, ci sono degli scatti meravigliosi, emozionanti, che non ti permettono di distogliere lo sguardo e che, nel silenzio di quell'attimo perfetto, riescono a dire tanto, a volte tutto.
L'ingresso costa 9€ + 1€ di tessera associativa e se la mostra vi è piaciuta e vorrete tornarci portando un amico, potrete rientrare senza rifare il biglietto (e vi piacerà, ve lo garantisco).
Inoltre c'è una stanzetta in cui potrete provare gratis (ma è gradita una piccola donazione a supporto) una delle attività dell'associazione: la realtà virtuale immersiva. Io sono stata sul fondo dell'oceano, faccia a faccia con una balena.
Poi, se volete di più, potete partecipare agli incontri con alcuni fotografi (c'è un volantino con il calendario all'ingresso) o addirittura iscrivervi ai corsi di fotografia in associazione.
Vi lascio con alcuni degli scatti che ho amato di più.








E con la civetta triste, la mia preferita.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

lunedì 18 giugno 2012

Uscire in pigiama

E niente. Che stamattina sono seriamente intenzionata a raccontare qualcosa di interessante. Cominciamo. Ieri ho passato la giornata in mutande perché per la miseria si schiattava di caldo. Mister Ade mi ha detto. che palle ma tu o leggi o fai quello stupido giochino al cellulare? Tra parentesi. Io adoro il mio nuovo giochino. Bling bling devo fare file da tre con le gemme colorate. E c'è una voce inquietante che a un certo punto mi dice. Thirty second. E poi alla fine mi dice. Time up! E io lo detesto. Comunque. Ho letto un libro bellissimo. Presto o tardi lo posterò. Abbiamo guardato Mery per sempre e Ragazzi fuori. Poi Mister Ade ha passato il resto della giornata a parlare con accento siciliano e io ho avuto istinti omicidi. Come anche stamattina quando mi ha guardata e mi ha detto. Esci in pigiama? E si è messo a ridere. Notare. Ero vestita. Ma lui disapprova qualsiasi cosa che non sia aderente e scollato. In questo momento sto elaborando un piano di vendetta. Perché nel mio cervello niente e dico niente passa inosservato. Ho fatto un nuovo rosso ai capelli. Mi sono depilata le ascelle. Ho scritto un nuovo capitolo del nuovo libro. Ho iniziato un romanzo sulle note dell'Iphone. Mister Ade mi ha detto che dovrei scrivere un libro per volta. Io gli ho risposto che non posso fermare la mia arte. Lui si è messo a ridere. Dovevo fare i biscotti ma me lo sono scordato. Ho fatto un giro in bici. Ho invidiato le villette degli altri. E adesso vado a lavorare che sicuramente è meglio così. Oggi sono in vena di stronzate. Se ne combino qualcuna poi ve lo dico. Giuro. Vi amo.

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domenica 29 aprile 2012

Provateci voi, a stare nel bagagliaio di una Smart

E io che mi aspettavo una seratina di quelle belle. Tipo pigiama, patatine, VPL, real time e un sacco di insulti ubriachi rivolti a Colui Che Poteva Davvero Fare Il Fidanzato. Cacchio. Non è andata proprio così. Venerdì sono uscita dal negozio alle nove. Col mio nuovo, fantastico colore di capelli. Che presto vi mostrerò. La mia amica è venuta a prendermi e mi ha portata nella casetta incantata dove ci aspettava La Donna Che Ho Un Tatuaggio Qui Se Vuoi Te Lo Faccio Vedere. Tutte fighe, noi. La Zia mi ha prestato le décolleté fucsia abbinate alla borsa fucsia, alla maglietta fucsia, al reggiseno fucsia, alla cintura con le borchie fucsia e alla pashmina fucsia. No perché noi siamo donne sobrie. Ovviamente mi ha anche truccata. Perché noi dovevamo davvero dare l'idea di essere le migliori. E andare a riprenderci con prepotenza estrema l'uomo dei sogni della mia amica. Infatti avevano già prenotato (a nome mio. maledette) nella pizzeria dove tizio lavora. Ed eccoci li. In tre nella SuperSmart, come se nulla fosse. Lanciate verso il luogo del disastro. Insomma. Tra La Zia che si alzava ogni due minuti per andare a fumare sperando che l'uomo la seguisse, La Donna Che Ho Un Tatuaggio Qui Se Vuoi Te Lo Faccio Vedere ci provava allegramente con un cameriere (da qui il suo soprannome), Colui Che Poteva Davvero Fare Il Fidanzato che non parlava con La Zia ma metteva su canzoni che lo facessero per lui, noi tre che cantavamo come se non fossimo affatto in un luogo pubblico e io che, con la mia solita acidità, alla domanda del cameriere "allora. anche tu sei una loro amica?" rispondevo "no figurati. è che passavo di qui per caso.", finalmente La Zia è riuscita nel suo intento e i due innamorati si sono scambiati un bacio di pace. Stop. Fine delle trasmissioni. Che posso dirvi di più. Ho speso 18 euro in mms perché Mister Ade era curioso di vedere i capelli ma io non gli mandavo mai la foto giusta (dovrei regalargli l'iPhone. lo so. così potremmo whatsappare e problema risolto. ma la vedo dura.). E poi niente. Ho fatto la nanna. Cinque ore di nanna, per l'esattezza. Perché la mattina La Zia mi ha svegliata con la solita frase. Ciao, di quanto tempo hai bisogno? Dieci minuti, Zia. Dieci minuti. Comunque. Alla fine ieri me ne sono tornata a casa. Ma mi è servito ben poco dato che ho avuto la brillante idea di snobbare le due sveglie che avevo puntato. Rispettivamente alle nove e alle dieci. E indovinate a che ora ho aperto gli occhi stamattina? All'una. Faccio schifo. E mi odio profondamente. E ho anche mal di testa perchè a me dormire troppo fa questo effetto qui. Ed è circa mezz'ora che sto riflettendo se fare colazione o pranzare direttamente. E non so cosa fare perchè sono ancora rincoglionita. Sta di fatto che ho fame. Quindi ora mi riprendo, alzo il culo e vedo di fare qualcosa per soddisfare i miei bisogni. Insomma. Buona giornata, gente.

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domenica 18 marzo 2012

Io la Domenica mi punto la sveglia

Sì. Perché altrimenti sono in grado di dormire ad oltranza. Ed è una cosa che odio. Perché la Domenica, porcaccia la miseria, io non la posso, non la devo sciupare. E se mi alzo a mezzogiorno mi ci vuole un attimo ad arrivare alle 18 e questo significa che la giornata sta per finire ed io no, non me lo posso permettere. Infatti oggi è stata una giornata estremamente costruttiva. Stamattina ho fatto i muffin (sì, posterò a breve un'altra ricetta), ho strappato pagine interessanti dalle riviste, ho guardato due episodi di Prison Break e tre delle Desperate Housewives, ho preparato il pranzo, ho messo a caricare l'e-book perché è da un sacco che non lo accendo, ho fatto una cosa che non vi dirò, ho fumato due drummini, ho pelato le patate per stasera, ho mangiato biscotti al cioccolato e bevuto il succo e adesso mi preparo un bagno caldo con l'ultima pallina profumosa della Lush che mi ha regalato al compleanno La Giallona. Sì. Lo so che la doccia è più ecologica. Ma noi il bagnetto lo facciamo in due e Mister Planet dice che è anche meglio. Se non conoscete Mister Planet dovete ascoltare Virgin Radio. Cosa che io faccio tutti i giorni, tutto il giorno. Quello che invece non ho fatto è mettere a posto i miei vestiti sparsi per la camera da letto. E fare andare la lavatrice. E lavare i piatti. E innaffiare le piante sul balcone (ho freddo. io ho sempre freddo). E anche altre cose che non starò ad elencare perché sono troppe. Però. Però non me ne frega un accidenti perché oggi è Domenica ed è l'unico giorno in cui posso fare quello che mi va. Domani devo pure andare al corso e al pensiero mi viene la morte. Solo che ho già bigiato tre volte e proprio non lo posso più fare. Dannazione. Comunque. Sono soddisfatta perché nonostante la mia insegnante sia una fregnaccia e ogni volta che arrivo a scuola, a qualsiasi ora io arrivi stanno tutti facendo merenda e durante la lezione sono più le volte che questa sparisce e non si capisce bene dove cazzo va, ieri ho fatto la manicure a Mister Ade (che mi odia profondamente per questo) e, a parte aver tentato di tranciargli via un pollice, tutto sommato gliel'ho fatta proprio bene. Adesso ha le mani belle belline e morbidine come il culo di mio fratello prima dell'eritema da pannolino. Adesso telefonerò alla Madre che son tre giorni che stranamente non si fa sentire. Devo salutare un nano che domani parte con la scuola e sta via una settimana. Sigh sigh. I miei nani sono tre ed io li amo profondamente. Anche se dopo tre ore sola con loro potrei vomitare, lo ammetto. E poi sono a dir poco terribili. Ormai è quasi un anno che sono inguaiata con sto apparecchio ai denti ma il nano numero uno ogni volta che mi vede mi chiede con la sua vocina simpatica "Tata ma che cos'hai in bocca? Sembri un mostro." Ed io lo vorrei picchiare. Forte. Però è una cosa che non si fa. Perché io sono adulta e devo ragionare da adulta. E i bambini, si sa, sono la bocca della verità. Ma io gliela chiuderei volentieri con la spillatrice, ogni tanto. Però poi lui mi viene vicino e mi dice "Lo sai che ti voglio tanto bene? E tu?" Ed io mi sciolgo come una medusa morta sulla spiaggia. Sì. Non avrei potuto trovare paragone più azzeccato.

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