domenica 27 dicembre 2015

E anche sto natale ce lo siamo tolto dai coglioni

Miei prodi!
Ditelo che state rotolando vergognosamente. Ditelo!
E l'Ade?
L'Ade invece no.
L'Ade sono tre giorni che non toglie il pigiama. Ed è una cosa FANTASTICA. Chevvelodicoaffare.


Enniente. Che posso dirvi. Nell'ultimo anno ho imparato un sacco di cose utili tra cui l'arte di fottermene allegramente di quello che il prossimo mio si aspetta da me e non otterrà mai. #solocosebelle
E mi sento davvero davvero una persona migliore, per lo meno nei confronti di me stessa.
Sono in partenza, comunque. E sono molto turbata perché questa mattina mi sono resa conto che nella mia valigia non ci sta una sega e che dunque mi troverò costretta ad usare quella rosa confetto della Zia. Mi vedete?
-Ciao, scusa questa valigia è tua?
-No. Oddio una bomba una bombaaaaa!
Va bene, la smetto. Dicevo, sono in partenza e non so nemmeno bene dove sto andando e perché, ma questi sono dettagli. Quello che so è che, nel posto in cui porterò il culo trascinando quella bellissima valigia rosa fingendo noncuranza, farà freddo, parecchio freddo.
-Porta le scarpe da montagna.
-Cuore, io non ho delle scarpe da montagna.
-Ma tutti hanno delle scarpe da montagna.
-Io no. Ho un paio di décolléte viola, non vanno bene uguale?
Il resto della conversazione non ve lo riporterò perché vira sul porno.
Ok, ho finito. Dicevo? Ah, sì. Freddo, parlavamo di freddo. Dunque in questo posto farà freddo, parecchio freddo. Ed io non ho la più vaga idea di come attrezzarmi a riguardo, ma sto segretamente confidando che la Divina Provvidenza mi illumini da qui a diciamo un paio d'ore. Voglio dire, può succedere no? Nel frattempo andrò a comprare le calze, non mi viene in mente nient'altro.
Ecco. Oltre questi ridicoli dettagli tecnici, mi sembra giusto informarvi anche su cose più rilevanti, tipo che in questo allegro posto di montagna condividerò il mio tempo con una decina di cristiani/e mai visti prima e, se le cose dovessero volgere al peggio (cosa che chi mi conosce SA che potrebbe capitare), m'immagino già, al mio ritorno, curva sul mio portatile con solo la luce soffusa di una candela dell'Ikea a illuminare la stanza, mentre scrivo una sceneggiatura horror la cui protagonista, una psicopatica armata di katana, boicotta il Capodanno di una dozzina di povere creature innocenti, mutilando i loro corpi e portandosi in giro le loro teste dentro una valigia rosa confetto...

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mercoledì 9 dicembre 2015

Tra Ade e La Zia (parte 13, grande ritorno)

Ade: oh la zi, che facciamo a Capodanno?
Zia: le puttane.

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giovedì 3 dicembre 2015

La rubrica delle cazzate #4

 

Per dire.

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domenica 29 novembre 2015

Ade vs panettiere #1

-Sei giovane, quanti anni hai, 25?
-28
-E ce l'hai il fidanzato?
-No.
-Ah e allora c'è qualcosa che non va.

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martedì 17 novembre 2015

Credo negli esseri umani

Che cosa facciamo quando abbiamo paura?
Cerchiamo qualcuno a cui dare la colpa.


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mercoledì 4 novembre 2015

Ade vs Fornitori #1

-Sei sempre più carina.
-...
-Ma sei fidanzata?
-No.
(espressione perplessa)
-E perché?
-Perché non mi interessa.
(attimo di esitazione)
-Ma sei fuori?
(rido)
-Eh, può darsi.
-E non ti piace un nero come me?
(rido)
-No, davvero. Non ti piace?
-Posso avvalermi della facoltà di non rispondere, sì?
(ride)
-Vabbè dai, pensaci e se decidi che vuoi un bel negro...
-Fantastico. Ora scarichi il camion, sì?

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venerdì 18 settembre 2015

Gigi

Enniente.
Siccome mi sono resa conto di essere diventata UNA NOIA MORTALE, eccomi qui a spremere quei piccoli bastardi dei miei neuroni per cavarne fuori un post che non sfracelli le palle a me e men che meno a voi.
E andiamo.
Per iniziare dal principio di tutte le cose, devo innanzitutto darvi un paio di aggiornamenti pratici, quelle robe lì di cui non frega un cazzo a nessuno ma che vanno dette per evitare che la gente legga, non capisca una sega e poi rompa inevitabilmente le nacchere a me che, devo dirlo a costo di sembrare antipatica (aggettivo che non mi descrive assolutamentAHAHAHAH), detesto dare spiegazioni sulle cose che dico e scrivo. Mi capisc? Fantastico. Non mi capisc? L'uscita è in fondo al corridoio sulla destra, non puoi sbagliare: c'è un cartello che recita una roba tipo "FUORI DALLE PALLE", per usare un eufemismo.
Dunque. Dovete sapere, piccoli psicopatici che avete il coraggio di leggermi, sopportarmi e magari anche commentare le mie elucubrazioni, che l'AdeDelVostroCuore attualmente:
-vive con La Zia, insieme alla quale ogni sera va allegramente a Vangog (cit.).
-canta non in uno ma in due gruppi musicali i quali membri (che poi alla fine sono gli stessi) litigano tra loro una volta sì e l'altra pure (ed io non c'entro mai niente giurAHAHAHAH).
-ha appena ricominciato scuola e c'ha già l'ansia.
-ha imparato a fare amicizia con LAGGENTE.
-sta vivendo i suoi vent'anni a quasi trenta.
-lavora in un supermercato, cosa che la mette inevitabilmente in contatto con personaggi di ogni tipo, giusto per non farsi mancare niente nella vita.
E quest'ultimo pezzettino di cazzi miei, gioie della mia vita, ci porta al titolo del post, che non era assolutamente un sotterfugio atto a farvi venire in mente la pubblicità della Cremeria.
"C'è Gigi?" "No!" "E la Cremeria?" "In cul a mammt".
Ok, ho finito.
Ora, siccome so che siete curiosi come il delfino della Dufour, vi racconterò di Gigi e del suo tic all'occhio sinistro, che gli è venuto nell'istante stesso in cui ha scoperto che non sono la moglie del titolare.
Il nostro incontro d'amore è andato più o meno così:
-Non hai il latte fresco da mezzo litro?
-No, finito.
-Ah ok allora prendo il litro però ti devo portare 50 centesimi, ma tanto tu sei la moglie del titolare, no? (domanda coerente)
-In verità sono una dipendente.
E qui, Gigi ha fatto un enorme sorriso, ha allungato la manona verso di me, mi ha regalato il primo dei suoi novemila occhiolini giornalieri e mi ha detto:
-Ah ok, io sono Gggiggi, pensavo fossi la moglie del titolare (sì, l'hai già detto, gioia).
-E invece! (io, con la mia faccia che non so spiegare a parole, ma secondo me ve la state immaginando benissimo).
Enniente. Da allora tra me e Giggi è scoccata la scintilla. Volevo dirvelo, ecco.
E ora vi lascio con una chicca fresca di giornata.
-Vorrei dell'acqua frizzante.
-Sì ho questa, questa e quest'altra.
-Ah quest'altra non la conosco, e com'è?
-Frizzante.

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sabato 12 settembre 2015

Santiago

Ho conosciuto la tua storia in un paio d'ore.
E ho pianto una, due, tre, quattro volte.
Ho riso, anche. Di un riso amaro, accompagnato alle lacrime, perché quella storia era tanto tua quanto mia.
L'amore non ostacola la propria leggenda personale. Altrimenti non è amore.
Santiago, vorrei la metà del coraggio che hai avuto tu. Vorrei anch'io poter incontrare un re saggio che mi indichi che strada prendere. Vorrei avere la forza di lasciare le mie pecore e partire per l'Egitto, alla ricerca di quel tesoro che mi è apparso in sogno. Più e più volte. E trasformarmi in vento, anche. Per dimostrare a chi mi ostacola che non ho niente da temere. Che con una sola, grande soffiata posso spazzar via ogni cosa. E ricominciare.

Grazie, Santiago.

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domenica 30 agosto 2015

Non sono più

Chi ero ieri.
So che ero sempre io, ma non mi ci riconosco più.
Col tempo dimentico cose, ricordi che si cancellano, finiscono in meandri della mente che nemmeno sono sicura di avere, ma spero di sì.
Col tempo dimentico persone, pezzi di vita che si annullano, finiscono chissà dove, sempre laggiù.
Col tempo dimentico parti di me, piccoli particolari che non esistono più, non so dove finiscono e va bene così.
Col tempo cambio idee, desidero cose, persone, smetto di desiderarle, voglio, smetto di volere, sono incoerente, sbaglio, sono umana, non so chi voglio essere, però so chi sono ora e va bene così.
Col tempo imparo a decidere per me, accetto le conseguenze, smetto di chiedermi perché, mi ascolto, mi butto anche se non vedo cosa c'è sotto, vivo.
Col tempo imparo a convivere con me, accetto i miei limiti, cerco di superarli, mi annoio, mi sento forte, mi sento una merda, grido in silenzio, esisto.
Col tempo smetto di arrabbiarmi con gli altri e me la prendo con me, accetto le mie responsabilità, non mi aspetto niente, mi aspetto tutto, smetto di aspettare e corro, canto.
Il tempo vola, è denaro, consuma, dà consiglio, mitiga, scorre, si perde, passa, doma, scopre, insegna.
Il tempo sono io.

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sabato 29 agosto 2015

Qualche volta

Diciamo addio ancora prima di rendercene conto.

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mercoledì 26 agosto 2015

Ho un problema

Ed è che odio i problemi. E di conseguenza le persone che ne creano.
Però, preso atto di ciò, una volta che mi rendo conto di avere a che fare con una situazione problematica, che faccio io?
Ciaone, proprio.
Tutto questo non è bellissimo?
#Adenonchapiùsbatti

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domenica 23 agosto 2015

Un pensiero al giorno

Per trenta giorni.
E cosa resta, poi?
Un quaderno azzurro, mille cose non dette, cose che non saprai mai, cose che non ti interessa sapere.
E va bene così.
Le ferite restano in superficie. E col tempo svaniscono anche da lì.
La consapevolezza di essere sulla strada giusta mi rende forte.
Sapere che la mia felicità dipende da me e da nessun altro mi rende libera.

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giovedì 30 luglio 2015

Sopravvivere

Alla famosa tegola in testa.


Ma forse dovrei partire dall'inizio.
Dovete sapere che quest'estate ho lavorato in un negozio dove ho conosciuto una ragazza stupenda, che chiameremo Lambretta.
Io e Lambretta, che in questo mese non abbiamo avuto un attimo di tregua, siamo convinte che questo posto porti sfiga.
Ieri, per dirne una, eravamo davanti alla porta a fumare (lei fumava, io guardavo) quando a un certo punto ci raggiunge una collega che, parlando dei nostri prodotti, ci induce a spostarci un tantino verso la vetrina. Un secondo dopo, boom. Un'enorme pezzo di facciata si schianta esattamente nel punto dove io e Lambretta eravamo stanziate un attimo prima. Parliamone.
Superato lo shock, ci infiliamo in negozio e chiamiamo i pompieri, sperando neanche troppo segretamente che ci arrivasse una squadra di allegri omaccioni muscolosi che ci risollevasse la giornata. Ovviamente non è andata così, che ve lo dico a fare. I pompieri sono strafighi solo nelle serie tv. Ed io ne guardo troppe, per questo ci sono rimasta molto male quando mi sono resa conto che c'era sì un pompiere che ammiccava nella mia direzione (ma poteva anche essere un tic, non ne sono sicura), ma era pelato e aveva le orecchie a sventola e probabilmente pesava meno di me, il che è tutto un dire.
Comunque. Il crollo, oltre alla solita massa di curiosi, ha attirato l'attenzione del proprietario dello store, un tizio sempre molto azzurro ed elegante, con i suoi mocassini bianchi e il sigarino aromatizzato, che si è precipitato a verificare le nostre condizioni e a offrirsi di andar su a prendere una bottiglia di vino, per festeggiare il nostro status di sopravvissute e brindare in onore dell'angelo che ci ha protette (che secondo me potrebbe tranquillamente essere lo stesso che ha lanciato giù i mattoni, per divertirsi). Tutto bene finché Lambretta, che aveva un impegno, non mi lascia sola in negozio con questo individuo. Lui, splendido, dopo che io, per essere gentile, gli faccio i complimenti per il vino, mi dice che se mi piace ne ha un'altra bottiglia a casa e possiamo aprirla quando stacco per poi proseguire la serata da Just Cavalli che ha sempre il suo perché. Io sorrido quando in realtà vorrei scoppiare in una risata isterica e, giuro, proprio non riesco a smettere di fissare i suoi mocassini mentre lui non riesce a smettere di fissarmi le tette raccontandomi di quanto gli piaccia fare sport e di quanto sia difficile stare al mondo per le nuove generazioni e magari una volta ti chiamo e facciamo un giro in bici fino a Lecco e poi se siamo stanchi ci facciamo venire a prendere dal taxi e comunque adesso ho fame quasi quasi vado al ristorante a farmi una bistecca o un pescetto (che quando ha detto PESCETTO volevo morire) ma tu cosa hai detto che fai stasera?
MI VENGONO A PRENDERE (risatina).
Alle 22.30 sono fuggita come una ladra anche se, pensandoci a mente fredda, mi sono resa conto che se avesse visto come ero vestita (in negozio abbiamo la divisa) probabilmente col cazzo che mi avrebbe portata da Just Cavalli.
Ad ogni modo. Stamattina mi si presenta con la tenuta sportiva sempre molto azzurra e mi dice ehi alla fine cosa hai fatto ieri sera. Io gli dico sono andata al Carroponte. Ah e cos'è? Eh è un posto (che tu non frequenteresti mai) dove fanno musica dal vivo... All'aperto... E lui mi fa ah, vabbè io sto andando a farmi una corsetta e mentre lo dice mima la corsetta ed io voglio ridere ma non posso perché sto mangiando le mandorle e non vorrei sputargli pezzettini di roba sulla maglietta azzurra che gli piace tanto.
Esce e dopo, giuro, cinque minuti ripassa davanti al negozio corricchiando ed entra in casa. Sono morta. Non è più venuto. Deve aver scoperto come mi vesto cercando su internet il Carroponte. Non sono la donna della sua vita. Me ne farò una ragione.

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sabato 11 luglio 2015

Sempre alla ricerca di qualcosa

Che sia un'emozione. O una parte di me ancora sconosciuta. Un silenzio. Una voce. Una canzone. Un ricordo. Una paura.
Mi chiudo in camera e piango in silenzio.
Tutto ciò che ho intorno l'ho scelto io. Accettalo. Vivilo.
Sai che esiste solo oggi, solo adesso. Ieri è andato, finito. Domani non lo sai, non davvero. Ma guardare indietro per paura dell'ignoto non è una soluzione. Guardare indietro per il terrore del vuoto che ti si crea intorno nemmeno, lo sai.
Ciò che eri e che non sei più.
Non posso più essere per te la parte di me che tu vuoi e celare tutto il resto che di me tu non vorresti mai.
Tutto quello che siamo stati, tutto quello che non saremo mai.
Scriverò di me in una canzone, questo è quello che so fare.  Questo è quello che mi serve, per lasciarti andare.

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Ade c'è.

E ce l'ha fatta. 
Volevo solo dirvelo.


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domenica 17 maggio 2015

È stato come mettere la vita in pausa

E adesso che hai avuto il coraggio di schiacciare di nuovo quel cazzo di "play" lo vedi, eh?
Lo vedi che non c'è niente, NIENTE, di cui aver paura.

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martedì 17 febbraio 2015

Polpettine di broccoli dell'amata/My lover's broccoli balls


Ciao, marmaglia di blog. Questi ultimi giorni sono stati per me parecchio schifosi ed io sono ancora in via di guarigione e ripresa, o almeno questo è quello che spero nei momenti belli. In quelli brutti, beh, morirò presto, la vita è una merda, il tempo fa schifo, il mio cane è scemo ed io che pensavo che fossero esseri intelligenti e cose così. Comunque. Siccome ho la forza fisica di un bradipo e il cervello compromesso dalla recente mancanza di carboidrati (a cui sto caparbiamente ponendo rimedio, ora che riesco ad utilizzare nuovamente il mio bellissimo ed attraente esofago, che fino a poco fa gradiva, il signorino, solo latte di soia al cioccolato), non riesco a fare nulla che richieda una di queste due simpatiche doti e, siccome per scrivere uso solo un neurone, eccomi qui con voi, amici. Ora, sapete bene che ormai sono una blogger fallita, la gente mi vede per strada e punta l'indice contro di me urlando: "è lei, è lei! la blogger che non scrive! alla forca! vogliamo la sua testa su una picca!" (sì, guardo troppe serie tv. e ultimamente la favorita è il trono di spade. cazzo devo dirvi), tuttavia non sono in grado di abbandonare definitivamente questo posto, sono un tipo abitudinario, una volta mi drogavo, mi piaceva la vodka e tutto questo deve avermi compromessa irreparabilmente. Sì, dicevo? Ah, ecco. Blogger fallita. Chiunque capiti qui crederà (dio, mi viene quasi la nausea al pensiero) di essere approdato in un... come li chiamano, dai. Aiutatemi voi. I... foodblog? Blogfood? Bloodfog? Snoopdog? Va bene, la smetto. No, comunque io li adoro, i foodblog. Sul serio. Se non ci fossero dovrebbero inventarli. Ma ci sono, no? Ok, ok. Ho finito. La verità è che, dai, lungi da me il vedermi affibbiata questa definizione. Non per altro, eh? Evviva i foodblog (continuo a ridere, dovreste vedermi. davvero. che poi ho la tosse e ridere convulsamente come un esserino malvagio è davvero uno strazio), cioè, io li consulto CONTINUAMENTE. E sono sempre un sacco carini, precisi, con tutte le loro foto carine, precise. Non so, non mi vengono altri aggettivi ora come ora. E poi penso al mio blog. E mi immagino una tizia o un tizio che casualmente digitano su google una ricetta e arrivano al mio blog. E si trovano a leggere cose come questa qui sopra che ho appena scritto. E niente. Mi viene un sacco da ridere. Cioè, ve li immaginate?
Vabbè. Questa ricetta qui me l'ha passata la mia amata. E anche qui sto ridendo come un troll senza denti sperduto in aperta campagna (non so perché l'ho scritto, fermatemi). No, davvero. È buffissimo perché, se fate caso al titolo del post no? E provate a digitare la parte in inglese in google translate, no? Ecco, provate. Io sto ancora ridendo.

POLPETTINE DI BROCCOLI/BROCCOLI BALLS

Ingredienti/Ingredients:
  • 2 broccoli
  • 1 uovo/1 egg
  • grana padano/parmesan cheese
  • pangrattato q.b./bread crumbs
  • sale/salt
  • pepe/pepper
  • maggiorana/marjoram
  • timo/thyme
  • aglio in polvere/garlic powder
  • olio/olive oil
Preparazione/Preparation:

-Bollite i broccoli e schiacciateli con l'uovo, il grana, le spezie, il sale, e un po' di pangrattato finché non risulterà abbastanza duro da poter formare le polpette/First, after boiled broccoli, mash them with 1 egg, spices, salt, parmesan and some bread crumbs until you have a mixture fit to the balls.

-Formate le polpette e passatele nel pangrattato, poi friggetele in un filo d'olio finché saranno dorate e croccanti/Then, shape the balls, pass them in the bread crumbs and fry them in olive oil, until will be crisp.


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martedì 10 febbraio 2015

Ossessione #4



"...I was born sick, but I love it, command me to be well..."

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lunedì 5 gennaio 2015

Torta soffice ricotta e yogurt/Soft cake ricotta and yogurt


Hello my darlings!
Come avete iniziato questo presumibilmente fantastico anno nuovo?
Io col raffreddore, in culo a lui.
Comunque. Questa mattina mi sono svegliata col proposito di studiare come se dovessi nutrire un supercervello affamato ma, chevvelodico affare, sono qui che scrivo a voi. E ho in forno una torta. Vabbè. Ormai sono qui, vedrò di rendere produttivo questo prezioso tempo.
Dunque, cosa vi posso dire dell'anno passato? E secondo voi me lo ricordo? Ottimisti.
Vediamo, le prime cose che mi saltano in mente sono:
-ho ricevuto una proposta editoriale da una casa editrice che, però, voleva il cash. Le ho fatto ciao con la manina guantata e cippa.
-ho trovato degli amici fantastici.
-ho detto addio al negozio del Disturbatore (e, al momento, anche a lui).
-ho trovato un cane e Mr.Ade ed io l'abbiamo chiamato Sam, come Sam Winchester di Supernatural. Perché abbiamo entrambi le rotelle fuori posto, ma anche perché, alla fine, è un nome che gli sta proprio a pennello.
-ho iniziato a guardare The Vampire Diaries (grazie amata!) e ho aggiunto un nuovo marito alla mia collezione.
-sto leggendo i promessi sposi e, posso dirlo? 'na pizza.
-ho ricevuto in regalo (da BabboMr.AdeNatale) un meraviglioso microfono.
Bene, per finirla con questa noiosa lista di cazzi miei, vi lascio alla ricetta della torta che, alla fine, ero venuta qui anche per questo.


TORTA SOFFICE RICOTTA E YOGURT/SOFT CAKE RICOTTA AND YOGURT

Ingredienti/ingredients:
  • 200 g di farina 0/200 grams 0 flour
  • 100 g di zucchero integrale di canna/100 grams brown sugar
  • 2 uova/2 eggs
  • 150 g di ricotta/150 grams ricotta
  • 125 g di yogurt bianco/125 grams white yogurt
  • la buccia grattugiata di mezzo limone/grated peel of half lemon
  • una bustina di lievito per dolci/1 sachet baking powder
Preparazione/preparation:

-In una ciotola amalgamate ricotta, yogurt, zucchero e uova/in a bowl, mix ricotta, yogurt, sugar and eggs. 
-Aggiungete la farina, il lievito e la buccia di limone/add flour, baking powder and lemon peel. -Rivestite uno stampo con carta da forno e infornate a 180° per 40 minuti/cover a cake pan with baking paper and bake 180° for 40 minutes.
-Una spolverata di zucchero a velo e via!/dust with powdered sugar and enjoy your cake!

Grazie a Patty per le meravigliose foto, in ricordo di quella stupenda giornata passata insieme a divorare cibo e a drogarci di serie tv. Love U ♥


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