giovedì 30 maggio 2013

Amore, zucchero e cannella


In effetti non sono sicura della motivazione che mi spinge a dedicare un intero post a questo libro. Forse perché non ho un cazzo da fare? Sì. Potrebbe essere una spiegazione logica, in effetti. La storia me la sono praticamente già dimenticata. Ma vediamo se sono in grado di dirvi qualcosa. Dunque. C'è questa tizia che... ehm... ah sì. Viene mollata dal fidanzato che si fa la sua amica più figa. O qualcosa del genere. E poi? E poi boh. Vuoto totale. Carino, eh? Ma non mi ha fatto né sorridere né mi ha dato emozioni di altro tipo. Però me lo sono letto in un attimo quindi direi che se non avete troppe pretese (e non avete di meglio da fare) potreste anche spararvelo. Beh, certo. Avrei dovuto capirlo già dal titolo che non sarebbe stato il romanzo del secolo, direte voi. Ma cosa volete. Se me la danno gratis capace che mi legga anche la biografia di Alfonso Signorini, per dire. No. Forse quella no. Ma poi, esiste? Vabbé.


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lunedì 27 maggio 2013

Cinquanta sfumature di grigio/nero/rosso


Ebbene sì, gente. Esisto. E non mi sono affatto dimenticata di avervi promesso un post su codesti libri (prego, notare la bellissima immagine appena sopra). Inutile dilungarmi in noiosi racconti tragicomici sull'avanzare della mia quotidianità in questo periodo. Non sono ancora pronta per questo. E non so se lo sarò mai, in effetti. Vi basti sapere che è un casino, santa pazienza. Ma passiamo alle cose serie (puahahahahah). Qualche mese fa mi sono avventurata nella lettura di questi, ehm. Scusate, un colpo di tosse. Dicevo. Nella lettura di questi ROMANZI. Perdonatemi, ho bisogno di un bicchier d'acqua. Ecco. Possiamo continuare. Siccome mi incuriosiva parecchio capire il tumultuoso successo della trilogia sadomaso, mi sono armata di manette pelose e tacchi a spillo e mi sono data alla folle lettura. Che dire? La mia vita sessuale è completamente cambiata? Sono diventata una maniaca di sex toys e ora indosso ogni giorno con estrema disinvoltura le pallotte vaginali e mi faccio frustare con la stessa veemenza di una casalinga col suo battipanni? Ho cercato di trasformare Mr Ade in un surrogato di Mr Grey tingendogli i capelli nel sonno e demolendo da cima a fondo il suo guardaroba per poi sostituirlo con capi di fattura migliore? Ho comprato un elicottero? Sono diventata improvvisamente idiota? No, cazzo. No. Sono qui. E sono sempre la cretina di prima. Mi vedete? Sono quella con gli occhiali fucsia che fa ciao con la manina. In compenso ho scoperto che per avere successo non bisogna necessariamente saper scrivere in maniera decente e cercare di non ripetere sempre gli stessi aggettivi. Talvolta è sufficiente scrivere una storiella mediocre e ficcarci dentro un po' di sesso sfrenato. Perché, diciamocelo. Lei ci ha preso, eh? Ha buttato giù un racconto infilandoci dentro i desideri nascosti (o no) di un mucchio di donne. Perché dunque. Cè lei che è timidina e sfigatina e mi diventa una gnocca da panico supercoraggiosa semplicemente indossando un D&G e scoprendo che l'estetista esiste. Poi c'è lui che è bello, misterioso, perverso, a tratti stalker e psicopatico ma con una triste storia alle spalle, e, perdinci. Ricco! Quale donna non lo vorrebbe (si è visto che ho alzato la mano? scusate.)? Non sembra anche a voi un mix perfetto per non uno ma ben tre romanzi? Eddai. Non mentite a voi stessi, su. Concluderò dicendovi che, considerando che a leggere il terzo capitolo ci ho messo sei mesi, a parer mio è una lettura facilmente evitabile. Ma sì. Lo so. Non c'era bisogno che ve lo dicessi io. E adesso scusate. Devo proprio andare. Ho chiesto alla cameriera di lucidare i divaricatori anali e devo controllare che abbia fatto le cose come si deve. Ma prima chiamo il body guard e mi faccio portare a fare shopping. Alla prossima.
Miss Ade StigranCazzi Grey XXX

Ps. La sua voce era calda e roca come cioccolato fuso al caramello. Gnam.
 

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martedì 21 maggio 2013

Come un tuono

 

Ocio, eh? Che adesso caccio fuori uno SPOILER megagalattico. Astenersi futuri spettatori di codesto film. Grazie.

Dunque. Bello, eh? Davvero. Però. Sì, perché c'è un però. Uno grosso. Ecco, così.
                                                          
PERO'.


MA COME CAZZO VI È VENUTO IN MENTE DI FARMI FUORI RYAN GOSLING A NEMMENO UN QUARTO DI FILM?!?!?!?!?




No, dico. Scherziamo?? E pensate di rimpiazzarmelo con la faccia di Bradley ( "Cianfrance ha preso i due attori più sexy del momento e li ha messi insieme bla bla bla". Puah. Non fatemi ridere.) raccontandomi la PALLOSISSIMA storia di uno sbirro cagasotto? Ma fatemi il piacere. Morto Ryan ho pensato "merda. e adesso chi mi tiene qui seduta, ferma e buona per altri 60 minuti?". Ho persino pensato di mettermi a giocare a Candy Crush, mentre Brad scorazzava sullo schermo con il faccino triste e impaurito. E niente. Poi è successa una cosa. E lì mi son detta "fiù. era ora, eh?". Sullo schermo è apparsa una scritta.

quindici anni dopo

E devo dirlo. Ti sei salvato il culo, Cianfrance. Perché io già meditavo di venirti a prendere a casa.
Bello. Ade approva. Nonostante lo sconcerto iniziale.

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venerdì 17 maggio 2013

Al mio ritmo

Di pensiero, se solo riuscissi a fermarli uno per uno, potrei scrivere un post ogni tre minuti, circa. Ma non ce la faccio mai. Sono caotici, loro. Frettolosi. Ingarbugliati. Tendenti al masochismo, a volte. E carichi di responsabilità, spesso. Anche se so che non dovrebbero. Allora provo a chiudere gli occhi e immaginare. Che è una cosa che mi è sempre riuscita bene. E mi vedo ballare. E ridere, anche. E poi scrivere e scrivere ancora. E tutto viene bene. Tutto è come dovrebbe essere.

E tu dove sei, oggi? Resti là fuori anche quando piove così? Insegui la gente, bagnandoti tutto ma sorridendo comunque, perché ti trovino simpatico? E sollevi quei cartoni con la tua forza, quella che piace tanto alle donne? E poi ringrazi, anche se non ti hanno dato nulla, ancora col sorriso. E abbassi un po' la testa, inclinandola di lato, saluti e torni al tuo posto, con la maglietta fradicia? Ma, dimmi. Cosa ti porta qui? Coraggio, ragazzo. Andiamo a prenderci un caffè. Raccontami di te. Dimmi se sei felice, nonostante tutto. Dimmi perché. Perché tu, così giovane e forte e simpatico e bello, non puoi avere qualcosa di meglio di questo. Cosa ti ha portato qui? E dimmi. Quando è ora di pranzo, dove vai? Ce l'hai qualcuno con cui parlare un po'? Qualcuno che mangi con te? È così triste mangiare da soli. E la sera, quando le porte si chiudono e la gente si sbatte in auto e corre a casa, cosa fai? Ce l'hai qualcuno che ti aspetti e che ti faccia dimenticare il dolore e la fatica? Qualcuno che ti faccia ridere? E dimmi, ragazzo. Dimmi perché. Infilati in un pensiero e raccontami. Raccontati. E non dimenticare niente. Soffermati su ogni particolare e sorseggia il tuo caffè, prima che diventi freddo. Piano. Abbiamo tutto il tempo del mondo. Tranquillo. Nessuna scatola da sollevare, né persone frettolose a cui piacere. Sediamoci. È morbido, qui.


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giovedì 16 maggio 2013

Ade e le manie di protagonismo

Ore 8.45. Milano. Autobus numero 61. Pieno, ovviamente.

Signora Simpatica (si rivolge a me e Mr Ade): Scendete?
Ade e Mr Ade (all'unisono): Sì.
SS (con tono palesemente scocciato): No! Sedete! Sedete ho chiesto!
E mi si struscia addosso per sedersi al posto che avevamo appena lasciato libero ma dal quale non riuscivamo ad allontanarci causa troppi culi presenti sull'automezzo.
Ade: Bastava avere un attimo di pazienza.
SS: Bastava spostarsi un po'.
Ade ingoia saliva. Le porte si aprono. Ade si volta verso la Signora Simpatica, le sorride e le augura buona giornata.
Mr Ade: Ma perché non l'hai mandata a fanculo?
Ade: Perché, vedi. Sarebbe stato troppo scontato. Invece così, oggi. Ogni volta che le andrà male qualcosa lei si ricorderà del mio sorriso e penserà "ma tu guarda quella stronza della 61 e il suo buona giornata di merda!".


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martedì 14 maggio 2013

Mi han detto

Che se uno chiude gli occhi, no? E si mette lì a immaginare il suo desiderio più grande come se già lo avesse per le mani, questo prima o poi si realizza...
E quindi, ecco. Io sono molto combattuta. Tra il desiderare con tutte le mie forze lui.


 E il diventare prima o poi una scrittrice. Ma adesso decido, eh? Giuro.

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lunedì 6 maggio 2013

Si può fare

Hai gli occhi lucidi. Ma non vuoi piangere. Non qui. Non adesso. Tutti ti stanno guardando. Puntano quei loro fottuti occhi su di te e quasi sembra che vogliano scavarti dentro. Non puoi, non devi lasciare che lo facciano. Butta indietro quelle lacrime e guarda dritto davanti a te. Dove vuoi. Fissa un punto qualsiasi e non distogliere lo sguardo. Fai quella faccia, adesso. Coraggio. Quella faccia di sfida. Quella faccia che vuole dire "andate tutti a fanculo". Sì, quella. Mi hai capito perfettamente. Sei brava, tu. Io questo lo so. Anche se forse avrei dovuto capirlo prima. Prima che tutto crollasse. Prima che cominciasse a puzzare di marcio. Prima di vederti piangere. Sentirti urlare. Schifare il mondo. Sputare a terra e bestemmiare. E poi di nuovo piangere. Chiederti perché. E odiarti con tutto il cuore per non avere le risposte a tutte le domande che ti pesano addosso. Sai che puoi sorridere, se vuoi? Sai che non è colpa tua? Sai che non è nemmeno sua? Sai che, davvero. Non è proprio colpa di nessuno? Sai che c'è un motivo per tutto questo? Lo sai? E allora, forza. Schiaccia quel cazzo di pulsante. E scendi. Sì. Si può fare.

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venerdì 3 maggio 2013

C'era una volta un re

Seduto sul sofà.
E niente. Son stati giorni intensi. Giorni in cui ho imparato che camminando duro si arriva dappertutto. Ma se poi trovi i posti chiusi per motivi famigliari c'è del nervoso. Che non c'è mai un limite alla voglia di mangiare. Che a Milano esiste una chiesa che da lontano assomiglia al Castello Sforzesco. Almeno quando non porto gli occhiali. Che forse l'abbinamento reggiseno nero sotto maglia bianca si può rivalutare. Che odio l'Atm e le sue regole incomprensibili. Che fatico a controllare la rabbia, anche in presenza di qualcuno che mi conosce poco e si potrebbe spaventare. Che sono una pessima guida turistica. Ma son cose che accadono quando vivi a Milano e il tuo sogno orgasmico è Volterra. Che adoro i biscotti al sesamo. E quelli all'anice, anche. Che si può parlare senza sosta per ore, approfittando del tempo infame che impedisce il vagabondaggio pesante. Che adoro cucinare con lei. Che quando sei una milanese farlocca con un senso dell'orientamento relativamente scadente, avere uno smartphone è la salvezza. Magari con la batteria carica. Che Tiger è una figata. Che la amo anche se non le è piaciuta la polenta uncia. Che la metropolitana fa sbadigliare. Che la Patty è una strafiga e può mangiare quantità di cibo che nessun umano mai. Che riguardare le prime due stagioni di Misfits per la terza volta è da malati di mente. Ma è bellissimo. Che Paco è un ruffiano che venderebbe i peli al miglior offerente pur di dormicchiare sulle gambe di qualcuno. Che la mia anima gemella non ha un pene e vive dall'altra parte dell'Italia. Ehm, scusate. La mia SECONDA anima gemella. Che stasera non ho voglia di tornare a casa a piedi. Eh.

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