domenica 6 maggio 2012

Gente di Milano

Ma avete visto che cacchio di grandinata è venuta giù ieri pomeriggio? Io ero in macchina con Mister Ade che mi stava amorevolmente accompagnando dal dentista. Fantastico. Quella vacca di dottoressa mi ha messo un elastico che stringe da morire e la vorrei uccidere. Comunque. La giornata di ieri è cominciata davvero male e, a un certo punto, io mi son quasi convinta che forse entro sera saremmo morti. Ci avrebbe schiacciato un autobus, che ne so. La strega cattiva ci avrebbe eliminati con un colpo di bacchetta. Un fulmine ci avrebbe colpiti in pieno, disintegrandoci. Cose così. Invece sono qui. Viva. E Mister Ade ronfa sul divano con la pancia piena. Stasera c'è il derby. E io sto divagando quando in realtà volevo scrivere cosa ci è successo ieri. Allora. Prima di tutto eravamo in macchina e un camion nell'altra corsia ha perso qualcosa che si è schiantata sull'auto e ci ha ammaccato cofano, fanale e quella cosa che è tipo una griglia sotto il cofano. Sono ignorante. Lo so. Non vi dico il nervoso. Non siamo riusciti a fare inversione e seguirlo perchè eravamo in una strada infame perciò fanculo. Ci teniamo i danni. Notare. La macchina ha sei mesi di vita ed è già stata vittima di diverse disavventure. Come quello che, in montagna, ha perso il controllo e ce l'ha mezza distrutta. Tremila euro di danni. Non so se mi spiego. O come lo stronzo che non è capace di uscire dal parcheggio e ci ha quasi staccato la targa. O come la cretina che se ne stava seduta nel suo piccolo catorcio blu con la portiera completamente appoggiata alla mia. E quando ci ha visti arrivare è impallidita e l'ha chiusa subito. Certo. E magari pensate che io l'abbia lasciata andare senza dirle niente. Ha anche tentato di negare, l'idiota. E io. Guarda che ti ho vista. Ero proprio davanti a te. E lei. Vabbè ma l'ho solo appoggiata mica ho fatto forte. E io. Certo, infatti il segno che c'è sulla mia portiera l'ho fatto io perchè non sapevo cosa fare. Senza parole. E mica ha accennato anche solo a chiedere scusa, eh? Si è infilata gli occhiali da sole ed è fuggita. La ruota gira, cocca. La ruota gira sempre. Ad ogni modo. Quando eravamo praticamente a metà strada, la sottoscritta infila le mani nella borsa e si rende conto che non c'è la busta con i soldi da dare al dentista che avevo preparato prima di uscire. Insomma. Siccome la mia mente visualizzava l'immagine di me, che infilavo il malloppo tra le pagine del libro e lo infilavo in borsa, sono andata in panico totale. Oddio li ho persi. Oddio sono una deficiente. Torniamo indietro. Immediatamente. Inutile dirvi che erano a casa sul tavolo che mi guardavano con occhio beffardo. E io che già immaginavo un tizio qualunque che, trovata la busta, correva urlando per tutto il quartiere. Sono ricco! Sono ricco! E non è tutto. Mi sono anche immaginata un vicino di casa che si comprava la cucina nuova e io che lo inseguivo per chiedergli dove avesse preso i soldi. Se per caso li avesse trovati per terra. Perchè, in quel caso, quella cucina è mia, uomo. Insomma. Sono arrivata al lavoro in ritardo di un'ora. Ma tanto non c'era nessuno fino alle dieci e mezza. E comunque quella che doveva arrivare è arrivata in ritardo di mezz'ora mettendoci nei guai. Perciò potevo anche andare a fare shopping. Che non sarebbe cambiato niente. E poi la grandinata. Violentissima. Cominciata esattamente nell'istante in cui ho messo piede fuori dal negozio. Io terrorizzata che continuavo a urlare. Occhio a quello che fa inversione con le luci spente. Imprecazioni varie. Occhio a quello che ti taglia la strada con le luci spente. Altre imprecazioni. Occhio alla cretina che esce dal parcheggio senza guardare. Con le luci spente. Basta imprecare. Tanto a Milano sono tutti idioti. E Mister Ade, con una mano sulla bocca ad esprimere tutto il suo sgomento, che bestemmiava in tutte le lingue e lanciava minacce a Madre Natura. Cose tipo. Se trovo SOLO UN SEGNETTO giuro che io...! Io...!! Alla fine siamo arrivati dal dentista. In ritardo. Ovviamente prima le avevo telefonato per avvisarla che stava venendo giù il mondo e io me la stavo facendo sotto perciò mi ero fermata per aspettare la fine. E lei. Ma ce la fai a venire? Se no rimandiamo. E io. Se smette di grandinare e riesco a sopravvivere si. Arrivo. Anche se non ne ho nessuna voglia. Perchè ti devo dare un sacco di soldi e so già che tu mi farai un gran male. Stronza. In realtà no, dai. Non è una stronza. E' brava. O almeno lo spero. Ma saprò dirvelo con più certezza quando mi leverà questo attrezzo dalla bocca. E se non sono dritti giuro che io...! Io..!! Comunque alle nove ronfavo sul divano. Pace.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

4 commenti:

  1. ma anziché un meccanico, provare con un esorcista, per l'auto?

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  2. Già fatto. E il risultato è stato questo: disgustose macchie di acqua santa su tutti i sedili e un indelebile odore di incenso.

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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