lunedì 22 luglio 2013

I cani vanno avanti


Questo libro me l'ha prestato una persona che voleva farmi notare quanto fosse brutto nonostante abbia vinto non so quale premio qualche anno fa.
In realtà non penso che sia bruttissimo, ma non posso neanche dire che mi abbia particolarmente esaltato.
È la storia di una donna e delle sue storie, quelle che scrive e quelle che vive. È una brava scrittrice ma si lascia sotterrare da un marito, anche lui scrittore, che, terrorizzato dalla bravura di lei, la sposa nonostante per lui sia una donna insignificante (e in realtà lo è, come quasi tutti i personaggi di questo romanzo, che vengono descritti dall'autrice, secondo il mio parere, perché noi che leggiamo possiamo vederli dal loro lato peggiore e animalesco) ma passa il tempo a tradirla e a "usare" il suo talento per scrivere libri in coppia dalla quale fortuna lui appare mentre lei scompare nella sua timidezza. La donna cerca, a suo modo, di uscire da questa vita che la opprime e comincia a disobbedire al marito scrivendo racconti che le ossessionano la mente, come quello di Laika, la cagnolina dalla vita triste, passata per lo più sulla strada e in gabbia vittima di orrendi esperimenti.
Triste e crudele, questo romanzo. Mi è piaciuto a metà, diciamo.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato 

3 commenti:

  1. non lo conosco, ma se ti è piaciuto a metà allora posso evitare!

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  2. E' vero. Certi libri vincono premi anche se fanno letteralmente CACARE!

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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