giovedì 3 aprile 2014

Vorrei essere più tollerante

Scusate, questa è la cazzata del giovedì mattina.
In verità vorrei che la gente che cammina davanti a me fumando venisse sparata via da un gaiser di lava bollente.
Vorrei che esistesse una legge che impedisca a mia madre di telefonarmi iniziando la conversazione con frasi del tipo "ciao volevo chiederti un favore" o "ciao, sei molto impegnata ora? no perché devo chiederti una cosa".
Vorrei che, seguendo il filone della legge precedente, ne esistesse un'altra che comprometta temporaneamente le corde vocali di mio padre diciamo dalle sette a più o meno mezzogiorno.
Vorrei non essere stata così buona nello scrivere l'affermazione precedente e mi piacerebbe ritrattare chiedendo, invece, una legge che stabilisca che le figlie sull'orlo di un esaurimento nervoso siano dotate di uno speciale dispositivo spegnipadri.
Vorrei avere le palle solo per togliermi la soddisfazione di sbatterle in faccia a tutti i simpaticoni che ogni volta che chiedo loro gentilmente di non scassarmele, mi rispondono non ce le hai.
No, vabbè. E il bello è che stamattina sono di buon umore. Fate voi.
Comunque. La cosa meravigliosa della mia testa è che un giorno vorrei che fosse legale girare per le strade con una katana, il giorno dopo rifletto sulla possibilità di andare in giro ad abbracciare gente a caso. Così, per vedere che faccia fanno.
Qui ed ora, Ade. Qui ed ora.
E niente. La vita è strana ed io non la capisco. Secondo me è pazza. Mi piacerebbe farla stendere su un lettino, offrirle del tè verde al gelsomino e chiederle di raccontarmi i suoi pensieri.
La cosa buffa della mia testa è che quando penso a qualcosa o qualcuno mi dice qualcosa, lei crea immediatamente un'immagine dettagliata del suddetto pensiero/racconto. A volte è divertente. A volte mi mette in imbarazzo, perché scoppio a ridere mentre la gente parla e nove volte su dieci nessuno capisce perché. Ma va bene, eh? Sono io. Per esempio, no? Durante la stesura di questo post io ho visualizzato rispettivamente: gente che vola per aria urlando, sbirri che arrestano mia madre mentre compone il mio numero di telefono, mio padre che mi parla e non gli esce la voce ed io che gli rido in faccia, io che spengo mio padre schiacciando un pulsante e poi corro via cantando felicità è un bicchiere di vino con un panino, io che tiro fuori delle ipotetiche palle dalle mutande, io che giro con la katana e faccio zac zac, io che abbraccio la gente, io che psicanalizzo la vita mentre lei soffre perché si è ustionata l'ugola col mio tè al gelsomino.
E giuro che non mi drogo più. Parola.
È bello essere qui, oggi. Non so perché sono venuta, non so quando tornerò, una volta che me ne sarò andata. Però qui ed ora, Ade. Qui ed ora, cazzo.
Prendetela come viene. E giuro che non volevo fare delle allusioni sessuali tipo la pubblicità di Aldo.

Parliamone.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

11 commenti:

  1. Certo che Aldo poteva anche impegnarsi.

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  2. Io non vedo l'ora che la tua testa ti crei immagini quando, non appena ci vedremo, ti abbraccerò fortissima.
    E voglio anche vedere le tue palle <3

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    Risposte
    1. Manca poco. Poco poco pochissimo. Ti stritolerò con tanta forza. Sto imparando, sai? Ad abbracciare. Tempo e dedizione. ♥

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  3. Appena hai notizie del dispositivo spegni padre fai un nuovo post con tutti i dettagli.
    Le palle ce le abbiamo ma mica abbiamo bisogno di andare in giro a mostrarle noi.
    Bella :-)

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  4. Io la katana la porto in ufficio un giorno, invece. E lo saprai dal TG della sera...

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  5. Il dispositivo spegnipadre lo voglio anch'io!
    E hai in me una gemella della fantasia che prende il sopravvento: ogni tanto torno alla realtà da una visione particolarmente coinvolgente accorgendomi che stavo mimando in versione ridotta i gesti che immaginavo di fare. E che la gente mi fissa in maniera strana.

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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