mercoledì 18 settembre 2013

Sono le 9:00

I primi tre capitoli di questo racconto li trovate rispettivamente qui, qui e qui. Come? Non li avete ancora letti? Dico, ma volete per caso farmi arrabbiare?


Mentre la giovane è in bagno, lui riflette su un paio di punti che gli sono sfuggiti, poco fa. Perché ha bussato alla sua porta? Come poteva sapere che lui non sarebbe stato un pericolo? Chi le diceva che non l'avrebbe denunciata per aver violato la legge ed essere uscita da sola?
Prende due piatti dal piccolo mobile, li sciacqua, li asciuga e li appoggia sul tavolo di pietra. Poi riempie due bicchieri di latte e serve la colazione. Si siede e aspetta. Passano ancora svariati minuti e, finalmente, la ragazza riemerge.
"Grazie... davvero è stato molto gent..."
Si blocca, vedendo la tavola apparecchiata, e un sorriso incredulo le sboccia sul viso. Lui non dice nulla, ma le fa cenno di accomodarsi. I due mangiano, in silenzio, ma tirandosi reciprocamente occhiate curiose.
Quando piatti e bicchieri sono stati vuotati alla perfezione, lui si alza e sparecchia, mentre lei sembra contemplarlo come se non avesse mai visto un personaggio simile.
"Era davvero molto buona, la colazione, sa? È bravo in cucina..."
Lui, ovviamente, non risponde.
"Chi le ha insegnato? Sua madre?"
Silenzio.
"Beh, comunque era davvero deliziosa..."
L'unico rumore percepibile è lo sbatacchiare dei piatti nel lavandino. Lei, però, non ha intenzione di arrendersi.
"Mi scusi, ma lei è muto, per caso?"
Lui si volta e la guarda, con gli occhi sgranati. Si avvicina e, col dito, le disegna un enorme no sul tavolo. Lei lo guarda, esterrefatta.
"Oh... dunque lei parlerebbe ma non vuole parlare... con me?"
Lui scuote vigorosamente il capo, sbuffando, e le disegna un altro no sul tavolo. Lei sorride.
"Quindi, in pratica, mi sta dicendo che non ha intenzione di farmi alcuna domanda? Non le interessa sapere nulla di me? Mi ha permesso di usare il suo bagno e di mangiare il suo cibo, e non le importa sapere chi sono?"
Lui inclina leggermente la testa di lato, e ci pensa su. Certo che vuole farle delle domande, dannazione. Una voce nella sua testa gli ripete che non deve lasciarla andare, non può. Ma oggi è il giorno, come farà a occuparsi anche di questo? Oggi avrebbe dovuto seguire un iter preciso, niente avrebbe dovuto distrarlo dal suo obiettivo. Eppure eccola lì, seduta di fronte a lui. Questa ragazza dal sorriso simpatico che gli è piombata in casa e Dio solo sa cosa pensava quando ha deciso di infilarsi qui dentro. Le cose cambiano e i giovani non hanno più paura.
Si siede e la osserva. Lei aspetta una sua risposta e lui non ha la più pallida idea di cosa fare. Infrangere una sua regola per la prima volta nella vita? O lasciare questa giovane donna al suo destino? Restano lì, a guardarsi. Come se gli occhi potessero davvero parlare.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato 

4 commenti:

Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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