sabato 8 settembre 2012

Lo so.

Avevo promesso che vi avrei parlato delle mie vacanze. Cazzo volete che vi dica. Avevo anche deciso di autosfidarmi a scrivere un post senza improperi di nessun tipo. Così. Giusto per capire se fosse una cosa fattibile. E niente. L'ho capito. Non lo è. Comunque. Ero davvero piena di buoni propositi, io. Fino a qualche giorno fa. E adesso? Eh. Adesso fanculo. Non ho voglia. Non ho voglia di parlare. Non ho voglia di scrivere. Non ho voglia di esistere. Che sono in quella fase che boh. C'ho i cazzi ma mica lo so, il perché. O magari un po' sì. La verità è che sto per cambiare casa. E la cosa mi piace ma allo stesso tempo mi fa incazzare perché questa è casa mia da cinque lunghi anni. Me la sono sudata e non la lascerei per niente al mondo. Se solo non fosse così lontana. Se solo non si fosse presentata questa occasione. E io, ecco. Sono triste. Mi immagino questo tizio che entra in casa mia. E guarda le mie cose. Si lamenta della mia parete rossa, magari. E usa la mia cucina. E cammina sul mio pavimento. E usa il mio cazzo di bagno. E mette le sue fottutissime piante sul mio merdosissimo balcone. E io intanto mi allontano. Anche se in realtà mi avvicino, poi. E mi allargo, pure. Ed è figo, se ci penso bene. Fanculo ai trentacinque chilometri, no? Fanculo alla statale. Fanculo alla doppia corsia del cazzo. Che ci avete messo una vita e adesso che finalmente è pronta cristo a me non serve più. Fanculo alla tessera dell'abbonamento al pullman di sta minchia. Fanculo al divano nuovo che non è ancora arrivato e già mi sta sui coglioni. Sì perché oh. Ci ho messo tre anni a decidermi a comprarlo. E adesso che l'ho fatto praticamente non mi serve più. Fanculo alla camera da letto che "la lasciamo qui così l'affittiamo arredata come si deve". Fanculo al tizio dell'agenzia immobiliare che ancora non l'ho visto ma so già che lo odierò dal momento in cui metterà piede in questa casa che tra poco non sarà più mia. O per lo meno. Lo sarà ancora, sì. O forse. Perché io non lo so. Cosa ci rivedrò, un giorno. Quando sarà stata usata da mani che non conosco e che non mi frega un cazzo di conoscere. Quando non sarò più l'unica ad averci camminato scalza. Quando sarà intrisa della vita di qualcun altro. E tutto questo rosso non sarà che un rosa pallido. E niente. Questo è l'umore, gente. Una palla, insomma. L'Ade che si commuove per una casetta del cazzo. Infilata in un paesino di quattro culi, nel bel mezzo delle campagne più remote. Quando fino a ieri non vedevo l'ora di andarmene. No ma perché io sono coerente, eh? Dico, non lo sapevate?


Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato

17 commenti:

  1. brutto.
    però vedrai che piano piano ti piacerà la nuova casa...
    quando abbiamo traslocato circa 3 anni fa io non volevo andarmene e poi.. e poi guai se mi dicono di dover andarmene da qua dove sto adesso.
    quindi ti trasferisci proprio a milano?

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    1. No però mi avvicino di parecchio.. C'è addirittura la metropolitana :p

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  2. La metropolitana *_* Pensa che potremo farci spesso le tortillas e adesso ho anche la ricetta della guacamole quella vera. Pensa che potrei invitarti ad assaggiare il mio terribile sushi casalingo. Non saremo più di corsa quando usciremo insieme. Insomma, guarda al bicchiere mezzo pieno, tanto ormai hai deciso, e mi sembra una decisione sensata.

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    1. Tu si che mi conosci.
      Sai che basta parlarmi di cibo per tirarmi su il morale :D

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  3. oooooooh! ma...ma...ma! io ho la parete rossa dietro il letto!! :D
    ti capisco, io odio gli inquilini in casa di mia nonna, figuriamoci a casa propria.

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  4. Singolare. Ho parecchi amici delle mie parti che in questi mesi han deciso di cambiar casa. Ma a Modena più che una scelta di vita è dipeuna scelta della protezione civile..
    tutto questo per dire, stai serena e il trasloco sarà un successone.
    ps. solo un consiglio. guai a te se per la casa nuova prendi un elemento della libreria Billy all'ikea.

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    1. Cazzo. Hai ragione, tu.
      Devo smetterla di frignare.
      E mi sono anche autoinflitta una punizione corporale per aver pensato di comprare una piccola Billy da tenere in salotto.

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  5. La mia piccola Zucchina sta crescendo allora eh?!

    (e lo so che sembra. Ma c'è la "Z" maiuscola. Che se mi arrapassi coi traslochi dell'Ade, sarei come minimo punibile con la visione di 3 cinepattoni di fila.)

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    1. Per caso mi hai chiesto il permesso per chiamare la MIA Ade "la mia piccola Zucchina"??
      No, vero?
      E allora non farlo.
      Se non vuoi ritrovarti con il setto nasale rotto.

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    2. Vedi, Borgà? Vedi a che serve, l'amore?
      Ad avere le spalle coperte, ecco.
      Che bello, eh. Essere l'Ade di Cristina.

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  6. ti capisco, anch'io sono super affezionata alla mia casetta... però vedrai che amerai anche l'altra tantissimo!
    :)
    emme

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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