mercoledì 22 febbraio 2012

La mafiosaggine

Ieri sera io e Supermegastra siamo stati invitati a cena a casa della Madre causa compleanno fratellino numero due. Inutile dirvi che, finito di lavorare, ho fatto la maratona per arrivare al centro commerciale nel quale ho poi passato circa due ore del mio prezioso tempo girovagando in uno stato d'ansia da regalo di compleanno. Tipo cazzo sto gioco ce l'avrà già? E questo gli piacerà? Aspetta fammi fare un altro giro va. E cose così. Alla fine, quando la vista mi aveva abbandonato, le gambe cominciavano a cedere, le mani tremavano e sbavavo schiumetta bianca, ho optato per un videogioco (incrociando le dita che non fosse già in suo possesso) e un libro che, contro ogni aspettativa, ha avuto discreto successo. Tanto che mi sono quasi eccitata e ho passato la sera ad immaginare mio fratello in una stanza cosparsa di libri che mi s’inginocchiava davanti chiedendomi ti prego, ti prego compramene altri, ti scongiuro, ne ho bisogno! Ma lo so, di natura tendo all'esagerazione. Ad ogni modo. Dopo aver addentato pizze sul divano, inquinato i nostri corpi con bibite gassate, tentato invano di placare la furia urlatrice del fratellino numero tre (forse non dovrei dirlo ma la mia mente ha elaborato più volte l'idea di fargli uno sgambetto nella speranza che si facesse male quel minimo indispensabile per calmarsi), mangiato tiramisù (io no, per carità, il mio stomaco stava già urlando dal primo sorso di coca cola), cantato tanti auguri e bevuto caffè io e Supermegastra abbiamo dato un'occhiata all'autovettura dalla finestra, scoprendo che qualcuno aveva parcheggiato in modo tale da non permetterci di uscire. E a questo punto mi trovo costretta ad aprire una parentesi, per spiegarvi come funziona in zona della Madre. Dunque. Nel Bronx se camminate per strada fischiettando e non siete del posto, è ampiamente possibile che un qualsiasi gruppetto di persone (sì, non agiscono mai da soli, sarebbe troppo eroico) vi fermi e, con fare intimidatorio, vi faccia domande del tipo, e tu da dove cazzo vieni. E qui cosa cazzo ci fai. E dove cazzo stai andando. Per finire con vai fuori dai coglioni. Se poi ti vedono un minimo impaurito è capace che ti svuotino anche le tasche. Nel Bronx, poi, succede anche che se tu vai a trovare la mamma, il nonno o lo zio e parcheggi in un posto che non è il tuo (e, badate bene, non è che i posti vengano assegnati da qualche ente particolare. Semplicemente tizio si sveglia e dice quel rettangolo è mio, se lo trovo occupato son guai. Punto) il legittimo proprietario fa della tua auto quello che più gli garba in quel momento. Compreso bloccartela per costringerti o ad urlare e quindi poi a litigare o ad arrangiarti e tornare a casa a piedi. Ecco spiegatovi il motivo per cui la suddetta macchina si era messa in modo tale da non permetterci di uscire dal parcheggio. Però. Dato che noi siamo avanti (e, lo posso dire, abbiamo avuto anche parecchio culo perché non vi erano altre auto di fianco ) con quarantotto manovre e conseguente indolenzimento degli arti, siamo riusciti a spostarla ugualmente. Fottendo tizio alla grandissima. Però Supermegastra, nonostante una precedente esperienza con vecchio panzone mafioso che intimava dal balcone di spostare l'auto e, quando l'ho minacciato (sì, non so stare zitta io. Mai) è pure sceso e ha tentato di picchiarmi l'uomo che, anche se più piccolo, è riuscito a tenergli testa finché è sceso L'Inseminatore Di Madri Altrui (che poi diventerà Il Procreatore, per semplificarmi le cose), è rimasto molto turbato dalla cosa e ha continuato a inveire perché avrebbe tanto voluto consumare la sua vendetta. Sì, nel Bronx ho passato un'adolescenza infernale, lo ammetto. Ma quando ho capito come prendere i mafiosetti (in fondo è semplice, basta mettere insieme una frase con un tono di voce un po’ duro e già si chiedono, che cazzo ha detto? forse è meglio lasciarla in pace non si sa mai...) ho cominciato seriamente a divertirmi. Anche se, ahimè, questo dover stare sempre sulla difensiva me lo porto dietro ancora adesso e, spesso e volentieri, quando mi sento minacciata o insultata in qualche modo da qualsiasi esemplare umano (quando me la prendo coi maschi grossi sì, lì è un po’ rischioso in effetti) comincio subito a ringhiare e, se mi portano a farlo, attacco anche. Ma adesso scusate, vi devo lasciare. Mamma mi ha messo giù croccantini e sto morendo di fame.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato.

4 commenti:

  1. 2 followers!
    Auguri al fratello!
    A me il Bronx stressa un casino, per fortuna che di solito ci vado con te.

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  2. E magari pensi di essere al sicuro..... muahahahah

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  3. Oh nooooo! La prossima volta porto la spranga di ferro!

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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