giovedì 23 febbraio 2012

Giovedì comincia così

Telefono che squilla. Ore 10.30.
-Sì, pronto?
-Buongiorno posso parlare con il titolare?
-Mi scusi, posso sapere con chi parlo?
-Con me.
Attimi di perplessità. Tu tu tu tu tu tu.
Telefono che squilla. Ore 10.40.
-Sì, pronto?
-Ciao Ade. Se venissi in mattinata per una regolata al taglio?
-Guardi ho posto alle 12.00
-Un po’ prima, no?
-No, mi spiace.
-Hai chiesto al papà?
Attimi di silenzio. Respiri profondi. Conta fino a dieci. Notare: sono io che rispondo al telefono. Sempre. Anche quando vado in bagno. Anche se ho appena sgagnato mezzo panino e non faccio in tempo a mandarlo giù. Organizzo io gli appuntamenti. Sempre. Perché se per sbaglio capita che lo faccia Il Disturbatore, son cazzi amari. Non è capace. Non ha senso pratico. Lui le prende tutte insieme a qualsiasi ora e poi come la và la và. Ed è proprio per questo che lo amano, capite? Perché lui dice sempre sì! Posso venire alle 23.30? Ma certo! Ostiato maledetto. Invece con me non hanno scampo! O come dico io, o niente. Chiaro? Giusto per capirci.
-No, signora. Ma ho davanti a me l'agenda, può bastare?
E lei, con un sospiro che sta ad indicare che io proprio non sono in grado di comprenderla nel profondo.

-Ah, vabbè. Allora a dopo. Tu tu tu tu tu tu.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato.


1 commento:

  1. Quando insegnavo disegno ongi tanto mi capitavano madri che volevano parlare con il mio capo e grrr!!! Una volta abbiamo scambiato i giorni per ragioni pratiche e una ha spostato la figlia con lui. Ma gliel'abbiamo fatta pagare.

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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