lunedì 13 novembre 2017

L'altro giorno

Qualcuno mi ha detto che il mio blog è impossibile da leggere perché c'è troppa rabbia dentro.
Io ho ascoltato in silenzio perché, onestamente, non avevo niente da dire.
Quella persona mi ha deluso, questa è la verità.
Capita spesso, con le persone. Non trovate?
Sì, è vero. Qui dentro ci metto un sacco di rabbia. Ma vi immaginate cosa potrei combinare se non lo facessi?
Io sì.
È sempre stato così, per me.
Ho iniziato ad essere arrabbiata intorno ai tredici anni, quando tutto il mio mondo è crollato ed io mi sono ritrovata immersa in quelle acque torbide e maleodoranti, in balia di onde alte quasi quanto il cielo.
Cosa potevo fare?
Scrivevo, ecco cosa facevo.
Perché ero una ragazzina silenziosa e timida, che non diceva mai quello che pensava e lasciava che tutto le scivolasse addosso, almeno in apparenza.
Dove altro avrei potuto mettere tutta quella rabbia, se non su carta?
Scriverla mi permetteva di non lasciarmi sopraffare da lei.
Scriverla mi dava speranza.
Con il tempo la rabbia si è affievolita e ha lasciato spazio a qualcosa di molto più brutto: la rassegnazione.
Non ricordo granché del mio passato, poco è rimasto nitido, quasi tutto risulta sfocato.
Però ricordo il giorno in cui la rabbia è tornata a farsi sentire, salvandomi da un'esistenza triste e finta.
È stata lei a permettermi di cambiare tutto. Sempre lei a non lasciarmi affogare nella disperazione.
Come potrei demonizzarla? Sarebbe davvero ipocrita da parte mia.
Certo, la rabbia non è un sentimento facile da gestire. Ed io non lo faccio sempre benissimo, anzi. Negli ultimi mesi ho ricevuto così tante sferzate che, a un certo punto, non sono più riuscita a controllarla e lei ha preso il sopravvento.
Io lo so, e credo che già questo sia un vantaggio. Ora devo solo sforzarmi di riprendere il controllo. E ci sto lavorando.
Nel frattempo mi isolo, perché semplicemente sono fatta così.
Qualcuno mi ha detto che è impossibile starmi accanto, perché qualsiasi cosa mi fa arrabbiare.
È vero, non posso negare di essere tanto, tanto arrabbiata.
Però posso dire una cosa.
Se un amico mi dice "sono arrabbiato" io gli chiedo perché.
Se lui non ne vuole parlare, io lo rispetto. E parlo d'altro.
Se si comporta da stronzo, glielo dico.
Se qualcuno parla male di lui, però, lo difendo. Perché so che non è colpa sua.
E se lui non mi telefona, lo chiamo io.
Non lo lascio solo, per quanto stronzo/orso/rabbioso possa essere. Io rimango lì, gli faccio sentire la mia presenza. Perché so che, quando sarà pronto, si lascerà aiutare. Oppure semplicemente mi userà per sfogarsi o per avere un consiglio o un punto di vista.
Se sparisco, non sono un'amica. Sono un egoista. Il che va anche bene, perché lo siamo tutti, alla fine. È questo che ci muove nel mondo, no?
Il fatto che io ancora rimanga delusa, significa che dentro di me nutro ancora qualche speranza che non sia così. Perché, dannazione, io non sono così. Ci sarà qualche altro coglione come me su questa terra, no?
Ma ora voglio lanciarmi una sfida: quante delusioni ancora sarò in grado di sopportare, prima di diventare DAVVERO una stronza cinica disillusa?
Must-see.

Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato


4 commenti:

  1. Io la penso come te. La rabbia è uno dei sentimenti più preziosi che si possa avere. E' quella che riesce a tirarti su quando hai toccato il proverbiale fondo del barile.
    Certo che non è facile stare accanto a qualcuno che ha tanta rabbia dentro, ma per me la questione è sempre la stessa: se ci si tiene davvero ad una persona, ce la si fa. Senza scuse, senza se e senza ma. Uno che si allontana con la scusa "Stai troppo male, sei troppo negativo blablabla" semplicemente non ci teneva dal principio.

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  2. Credo che molte persone scrivano quando sono praticolarmente felici o particolarmente arrabbiate o almeno per me è così. Non sono bravissimo a 'scaricare' le emozioni di qualsiasi genere, quindi facile che scriva (parolona) sono particolarmente 'carico'.
    Le persone deludono... e come giustamente hai scritto Tu, spera che continuino a deluderti (non tutti...spero), perchè vuol dire che ancora ci sai metter del sentimento nei rapporti. :)

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  3. Una volta il Borgà mi scrisse qualcosa del genere aggiungendo che le persone arrabbiate hanno sempre qualcosa da dire e sono intelligenti, persone che pensano.
    Ecco. Pensala in questo modo.
    Cerco di ricordarmelo in giorni come quelli di ieri che mi sento incazzata con il mondo per le cose più stupide e idiote.
    E poi a mio avviso le persone arrabbiate, quelle veramente incazzate, non sono cosi scorbutiche perché la rabbia, quella vera, la covano all'interno.
    Fuori sembriamo degli angioletti.
    A volte mi sento ipocrita e falsa.

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  4. Anch'io voto la rabbia. Mille volte meglio della rassegnazione, almeno ti spinge ad agire.

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Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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