E concedersi di osservare le cose da un'altra prospettiva.
A volte bisogna piangere di fronte a un estraneo che ti dice cose di te che già sapevi ma che ondeggiavano caotiche nel tuo oceano profondo e nero.
Perdersi e ritrovarsi. Perdersi e ritrovarsi. Come fosse un gioco infinito.
Si può giocare a vivere una vita il più possibile allineata con le aspettative di un'esistenza normale, accettabile. Ma prima o poi, come un demone in attesa, chi sei veramente prenderà il sopravvento e ti schiaffeggerà, ti farà sentire pazza, arrabbiata, inutile e ti costringerà a lasciarlo uscire, perché possa distruggere quanto da te, con fatica, creato.
Non iniziare a costruire qualcosa che sai, un giorno, sarà demolito.
Il problema è che non lo sai.
Quello che so, oggi, è che sono pronta a ricominciare da capo.
Sono pronta a scavare nel mio passato e liberarmi.
Sono pronta a guardare dentro di me ogni volta che ho paura o mi arrabbio o mi sento triste.
Sono pronta ad affrontare il mio demone.
Quando ero piccola appoggiavo la fronte al finestrino e guardavo i paesaggi scorrere davanti a me, immaginandomi lì fuori che correvo e correvo e correvo.
Instancabile.
Oggi chiudo gli occhi e mi vedo ballare, ridere, correre con le braccia aperte, gridando.
Oggi so che se mai ci si perde, mai ci si trova.
Oggi sono pronta ad essere me.
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Beh, allora benvenuta a te, ritrovata :)
RispondiEliminaMoz-
evviva!!!
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