Perdonami se nonostante sia stata educata alla remissione, alla menzogna e all'accettazione sono particolarmente avvezza a infrangere ogni regola, a dire sempre ciò che penso, a riderti in faccia quando dici una cazzata, ad accogliere ogni sfida, a rialzarmi quando cado, a non sopportare obblighi e restrizioni, a credere in me stessa.
È ammirevole, davvero, che in questi ventisei anni tu abbia messo cotanto impegno nel cercare di bistrattare ogni mia capacità, provando a rendermi così insicura e maledettamente autocritica che, ne eri certo, mai e poi mai sarei riuscita in qualcosa, rischiando di raggiungere obiettivi che tu non sei riuscito ad afferrare, e mai e poi mai avrei smesso di aver bisogno di te, avresti sempre potuto contare sulla mia totale sottomissione.
Io, così incapace di camminare da sola. Io, così bisognosa di essere tenuta per mano.
Nei tuoi occhi scorre tutta la delusione che la bocca tace ed io, cullata da una nuvola di egoismo innato ma rimasto sedato e nascosto per tanto tempo, sorrido.
Mai avrei creduto di potermi innamorare della mia totale imperfezione.
Mai avrei pensato di essere in grado di mollare gli ormeggi e lasciare che il mare, calmo o in tempesta, decidesse per me.
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Io lo sapevo già che se quando vuoi e ti impegni spacchi i culi a tutti. :D
RispondiEliminaIl problema è che tu ti dimentichi di guardarti allo specchio. Quanto sei, tu.
RispondiEliminaForza :D
RispondiEliminaThis was a lovvely blog post
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