tag:blogger.com,1999:blog-38412301037976055172024-03-13T11:34:27.806-07:00Swanza blog NEMMENO DIO PIACE A TUTTIAdehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.comBlogger452125tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-87885925806673791182020-12-06T06:48:00.000-08:002020-12-06T06:48:33.016-08:00Mi bruciano gli occhi.<p>La testa, la pelle, tutto.</p><p>Torno qui perché non so dove altro andare.</p><p>Vago e vorrei spiegarlo, questo vagare, ma non so da che parte iniziare.</p><p>Non so chi sono, cosa faccio, che senso ha.</p><p>Mi guardo allo specchio e mi faccio schifo.</p><p>Se sapessi esprimerlo a parole, lo farei?</p><p>Inizio cose che non finisco.</p><p>Non le finisco perché non sono capace.</p><p>Non sono capace perché non valgo abbastanza.</p><p>Non valgo abbastanza perché lo penso io.</p><p>Perché lo penso, io?</p><p>Attitudine, atteggiamento, maschera.</p><p>Dentro sei vuota, vuota, VUOTA.</p><p>O quanto meno ti piacerebbe che fosse così.</p><p><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: quot; font-size: 14.86px; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.86px; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: quot; font-size: 14.86px; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span></p>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-80853154663374251362020-10-30T03:30:00.002-07:002020-10-30T03:30:35.455-07:00Il blog è morto.<p>E non solo lui.<br />Anche mia madre è morta. A giugno.<br />E forse sono morta un pochino anch'io.<br />Può succedere, no?<br /></p><p>Ma non sono qui per parlarvi della morte di mia madre. Né di quanto io mi sia fatta schifo, dopo. Della colpa, del rimpianto, del rimorso, degli schiaffi in faccia a mano aperta perché cristodio ma come cazzo hai fatto a non pensarci, tu? Com'è che sei stata così egoista, tu? Invece di portarla al mare, di abbracciarla, di guardare la tv mangiando il gelato come facevate sempre quando eri piccola, che hai fatto, tu? L'hai trascinata in un vortice di merda, il TUO vortice di merda. Quello in cui ti trascini quando vuoi a tutti i costi capire le cose, mille libri, la dieta, porcaputtana ti dico che ce la farai, smettila di avere paura, SMETTILA.<br />E invece no, cazzo. Non ce l'ha fatta. E' morta. Ed io le ho mentito, ok? Le ho detto che ce l'avrebbe fatta. E invece no.</p><p>Ma adesso basta.<br />Avevo detto che non avrei parlato di questo.<br />Perché non voglio piangere, sono stanca di piangere, piangere mi sfinisce.</p><p>Non ho scritto per tanto tempo.<br />E adesso ci sto provando, lo giuro.<br />L'ho promesso anche a lei.<br />Le ho detto che scriverò per lei, di lei.<br />E, in qualche modo, ho iniziato a farlo.<br />C'è un incipit che ho scritto in macchina, sulle note del cellulare, singhiozzando.<br />Lui è lì, mi sta aspettando.<br />So che ha tanta, troppa pazienza.<br />Ce ne vuole un quintale, con me.</p><p>Ultimamente mi è successa una cosa.<br />Come una specie di click nella testa.<br />Tutto si è spento, o quasi.<br />Sono affetta da estrema indolenza, a tratti.<br />Voglio solo chiudere gli occhi e immaginare.</p><p><i>Se non puoi vivere, scrivi.</i></p><p>Ci sto provando, ho detto.<br />Ci sto provando.</p><p>Il blog è morto.<br />Ma, nella mia testa, i morti risorgono.<br />Continuamente.</p><p><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: quot; font-size: 14.86px; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.86px; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: quot; font-size: 14.86px; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-18744672099591134522020-01-27T12:00:00.000-08:002020-01-27T03:10:16.739-08:00Riflessioni inutili sull'umanitàDa quando ho deciso di smetterla di aggiornare il curriculum e dedicarmi alla scrittura, mi è capitato spesso che mi domandassero: ma perché non provi a scrivere per qualche sito?<br />
La mia risposta, in quelle occasioni, è stata sempre la stessa: perché non è roba mia, io scrivo romanzi.<br />
Ed è la verità.<br />
Recensire, parlare di attualità, non sono attività che mi ritengo in grado di svolgere, perché, in me, l'atto di scrivere, deve nascere in modo spontaneo, non può essere in alcun modo spinto da qualcosa di esterno.<br />
Per farla breve, se qualcuno mi dicesse: orbene, scrivi una bella recensione sul tal libro che hai letto. La mia recensione farebbe più o meno così: c'è questo tizio che fa questa cosa e poi, niente, finisce in merda. Non ci troverete arzigogolate riflessioni sul senso dell'opera o roba simile, a meno che non mi siano venute alla testa così, senza domandarlo.<br />
E niente, manco nello scrivere so mentire o artificiare qualcosa.<br />
Il punto è che, quando leggo una recensione (di un libro, di un luogo, di un film…) colma di pensieri, sensazioni, metafore, allusioni, io mi annoio A MORTE.<br />
Cioè, mi viene proprio da pensare: oh ma arriva al punto, no? Cazzomenefrega di sapere cosa ha suscitato in te la descrizione del colore del cielo nel primo paragrafo del capitolo quattro?<br />
Niente, proprio.<br />
E sapete perché?<br />
Perché sono fermamente convinta che uno certe cose le prova e poi non le riesce a far provare ad altri solo perché descrive ciò che ha provato.<br />
L'arte è soggettiva. Tutto è soggettivo.<br />
Ad ogni modo, non so perché sono arrivata a parlare di questo.<br />
Stamattina mi sono svegliata e ho letto delle elezioni in Emilia Romagna.<br />
Ho pensato: evviva. E poi: wow. E poi: ma sticazzi, cosa cambia?<br />
Ho pensato alla pila di Internazionale (circa sessanta) che ho sul comodino e che leggo, sporadicamente, senza riuscire a finirne uno, perché non sopporto più di apprendere, da notizie sempre diverse, quanto l'umanità faccia schifo. L'ho capito, ormai, che senso ha?<br />
Ho pensato al fatto che, alla fine, in un modo o nell'altro, abbiamo sempre fatto un po' schifo.<br />
Non ho ricordi di periodi storici in cui, anche solo per un attimo, abbiamo smesso di fare schifo.<br />
Abbiamo ucciso Socrate, Gesù, milioni di ebrei e di nativi americani.<br />
Abbiamo ucciso chiunque fosse diverso, chiunque ci facesse comodo uccidere, chiunque non ci fosse in qualche modo utile.<br />
Abbiamo reso schiave persone uguali a noi, sopraffatto i più deboli, riversato la nostra merda dove non poteva nuocerci, e pazienza se in tal modo avrebbe danneggiato qualcun altro, abbiamo sfruttato qualsiasi creatura per i nostri scopi, spesso non lodevoli, abbiamo umiliato, mortificato, sacrificato in nome di questo o quello, abbiamo inquinato la terra, scatenato reazioni a catena, costruito case dove non avremmo dovuto, e lo sapevamo, ma ci faceva comodo così, abbiamo trafficato, spiato, sentenziato, lanciato bombe, creato confini in luoghi che non ci appartenevano affatto, messo becco in cose che non ci riguardavano, finto di essere migliori, arrogandoci diritti che non ci spettavano, prendendo decisioni che non ci competevano, abbiamo rubato a chi necessitava di ciò che rubavamo per vivere, per ricostruire, abbiamo venduto a chi, lo sapevamo, avrebbe usato i nostri beni per nuocere, abbiamo puntato dita, ci siamo inventati colpe e nemici, abbiamo fatto guerre, seminando sangue e discordia.<br />
In tre parole: abbiamo fatto schifo.<br />
E continuiamo a farlo.<br />
Ma che, davvero, posso essere felice perché le elezioni in Emilia Romagna sono andate come speravo? E che cosa cambia, questo?<br />
Nulla.<br />
Perché, alla fine, il male è dentro di noi. C'è sempre stato e sempre ci sarà.<br />
Umanità, citando Treccani, significa, tra le altre cose: sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini.<br />
Trovo questa parolà di una disonestà disarmante.<br />
Umanità, dal canto mio, dovrebbe significare qualcosa come: matrioska di sentimenti contrastanti che non siamo sempre in grado di controllare e/o direzionare.<br />
Rabbia, invidia, odio, vendetta, avidità, egoismo, volontà di sopraffazione giocano a pari passo con amore, gioia, pietà, umiltà.<br />
Si mischiano, si confondono, si spintonano.<br />
C'è chi è più bravo a controllarne alcuni, un po' meno altri, e viceversa.<br />
C'è chi non li controlla affatto, chi li controlla tutti.<br />
Questa nostra capacità di dominare i sentimenti che ci appartengono dovrebbe, quindi, dividerci in buoni e cattivi, no?<br />
Io controllo l'odio, la rabbia, l'invidia, l'avidità e per questo sono buono.<br />
Io controllo l'amore, la pietà e l'umiltà e sono cattivo.<br />
Ma è davvero così?<br />
Non dipende, forse, anche dal punto di vista di chi ci osserva?<br />
E non è vero, poi, che siamo perfettamente in grado di provare amore e odio allo stesso tempo?<br />
Magari amiamo i bambini, ma odiamo i cani.<br />
Forse amiamo Israele, ma odiamo i palestinesi.<br />
E quindi, siamo buoni o cattivi?<br />
Io non lo so.<br />
Ed è per questo che non scrivo di attualità.<br />
I miei scritti sarebbero aporetici, come questo.<br />
So di non sapere.<br />
Socrate direbbe di me: allora sai più degli altri.<br />
Io dico: non lo so.<br />
<br />
La vita è dura, come sempre.<br />
Io la vivo piena di rabbia, il più delle volte, anche se so che mi fa male.<br />
Non la controllo, questa è la ragione.<br />
Se la controllassi, ne farei volentieri a meno.<br />
Ogni giorno è una sfida, una lotta.<br />
Non so chi mi stia mettendo alla prova né perché, ma accolgo tutto e me ne faccio una ragione, prima o poi.<br />
Di sicuro ci rifletto su.<br />
C'è una persona a cui tengo che è gravemente malata. L'ho presa male, all'inizio. Ora provo a tenerle la mano e a combattere con lei.<br />
C'è la quotidianità che mi sfianca, anche se so che sto andando nella direzione giusta.<br />
I giudizi esterni arrivano e mi colpiscono come frecce avvelenate, non ho ancora imparato a gestirli.<br />
Non è facile, quando giungono da persone da cui invece vorresti affetto e, magari, stima.<br />
C'è il mio secondo libro tra le mani del comitato di lettura del Calvino, e l'ansia che ne consegue.<br />
Ci sono quelle diciassette pagine che mi aspettano.<br />
Ci sono i milioni di libri che devo ancora leggere.<br />
Ci sono io.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
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<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-27233309454560612132019-10-04T12:00:00.000-07:002019-10-04T03:23:45.538-07:00EstraniarsiDal mondo, dalla vita, da tutto.<br />
Ecco cosa mi servirebbe per poter lavorare in pace.<br />
Certo, so che non è possibile.<br />
Dovrei essere tipo un'ereditiera e vivere in un cottage sperduto nella macchia mediterranea (oh ma quanto sarebbe figo?).<br />
In ogni caso, nonostante il mondo e la vita continuino imperterriti a <strike>cagarmi la minchia</strike> disturbarmi, ho finito il mio secondo romanzo, ormai da qualche settimana.<br />
Cerrado, closed, geschlossen.<br />
Inutile dirvi quanto io sia orgogliosa di me.<br />
Nei prossimi giorni dovrò:<br />
<ol>
<li>trovargli un titolo</li>
<li>completare la sinossi</li>
<li>stamparlo</li>
<li>inviarlo al Premio Calvino</li>
</ol>
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Sì, perché ho deciso di partecipare anche quest'anno, con questo nuovo lavoro. Determinante per la mia scelta è stata la valutazione che ho ricevuto sul romanzo precedente, che come sapete non è arrivato in finale. L'ho trovata utile e necessaria perché, nonostante non mi sia trovata completamente d'accordo con alcuni dei suggerimenti che mi sono stati dati, mi ha fatto bene sentirmi dire da qualcuno di competente che il mio lavoro è figo, che il mio stile è figo e che ci sono tutti i presupposti per la pubblicazione (salvo alcuni dettagli che secondo loro dovrei cambiare, ma che non cambierò perché sono arrogantella e supponentella).</div>
<div>
Comunque, quest'estate, mentre sfrecciavo per viale Monte Ceneri con la mia mountain bike, la mia testolina è stata folgorata da una nuova idea.</div>
<div>
E quindi è con immensa gioia che vi comunico, miei carissimi amici, che l'Ade del vostro cuore sta ufficialmente per iniziare il suo terzo romanzo.</div>
<div>
Non si scherza un cazzo, qui.</div>
<div>
Se non mi sentite, sapete perché (in caso contrario andate a rivedervi il titolo e le prime due righe di questo post).</div>
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Cià.</div>
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<br /></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><span style="background-color: transparent; color: black; display: inline; float: none; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
</span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike></div>
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-88274275320234970522019-08-07T10:00:00.000-07:002019-08-07T01:15:02.837-07:00Stamattina dovrei scrivereMa il mio umore rasenta il pavimento o forse no, forse sono troppo ottimista, dovrei dire che rasenta il confine sotterraneo della biosfera, per essere precisa al millimetro.<br />
Certo, considerando che ho deciso di fare della scrittura il mio lavoro - per il momento non retribuito, ma va bene -, forse dovrei infilarmi il mio umore di merda su per il culo e costringermi a fare qualcosa.<br />
<br />
<i>Dovresti, sì.</i><br />
<br />
Non è detto, poi, che non ne venga fuori qualcosa di buono, anzi, che dico, di ottimo. In fondo è proprio così che tutto è iniziato, no?<br />
<br />
<i>Tu, il tuo umore di merda, l'alcolismo e il fortuito incontro con la pagina bianca.</i><br />
<br />
Bello, potrei scriverci un libro.<br />
<br />
<i>Guarda che l'hai già fatto, più o meno.</i><br />
<br />
Niente. Sto scrivendo un romanzo che tratta un tema - anzi, diversi temi - delicato e sono sicura che ne uscirà qualcosa di wow. No, che dico, doppiowow.<br />
<br />
<i>Se solo tu lo scrivessi, invece di stare qui a cincischiare.</i><br />
<br />
Beh, non sto cincischiando, perdinci. Sto facendo delle chiacchiere con i miei amici, qui. Bisogna pur essere socievoli, ogni tanto, no?<br />
Comunque. Siccome in <a href="https://swanzablog.blogspot.com/2018/10/idealizzare.html" target="_blank">codesto post </a>vi ho tediati con una delle mie delusioni adolescenziali, ho pensato che potrei raccontarvi cosa è successo dopo, col tizio pelato. Così, per rallegrarvi/ci un po'.<br />
Allora, urge una premessa.<br />
Una delle amiche in questione era fidanzata con un napoletano possidente e insopportabile, proprietario di un grosso bar da qualche parte a Milano, il quale era una specie di Christian Grey dei poveri: geloso, tendenzialmente stalker, maniaco del controllo. Il tizio pelato - che per semplicità e per non sembrare discriminatoria da ora in avanti chiamerò Ugo - era un suo amico/dipendente che si era appena mollato con la fidanzata con cui stava insieme tipo dai tempi dell'asilo. Insomma, la faccio breve. Ugo ha parlato di questa storia andata male per tutta la sera: i due erano felici, si sarebbero sicuramente sposati, lei piaceva a mamma, eccetera. Io ero in condizioni pietose, non mettevo cibo nello stomaco da circa ventiquattro ore, ero piuttosto avvezza al consumo spropositato di bevande alcoliche e avevo la mia amica che mi faceva il gomitino.<br />
Che poi io la invidiavo un sacco, lei. Ché era proprio il mio opposto. Era fidanzata con la noia in persona e scopava in giro con gente di cui poi non si ricordava manco il nome. Io, invece, di scopare così per sport non ne ero mica capace. Doveva esserci qualcosa di più, qualcosa oltre. E quindi questa sua intraprendenza indifferente me la faceva stimare. Mi faceva pensare "guarda, lei sì che non si fa fottere - cioè, nel senso, vabbè avete capito - dal primo stronzo che passa, lei se ne sbatte".<br />
E quindi niente, lei mi faceva gomitino e quel gomitino voleva dire "dai figa, fatti una scopata con questo tipo e non pensarci più.".<br />
Così, non so come, alla fine Ugo mi ha riaccompagnata a casa, mi ha infilato la lingua in bocca e probabilmente pretendeva pure di infilarmi qualcos'altro da qualche altra parte. Però niente, picche.<br />
Perché un mascalzone a settimana mi sembrava più che sufficiente. E ciaone all'intraprendenza indifferente, proprio.<br />
Però Ugo era proprio triste, in quei giorni, e gli serviva un diversivo. Così fu organizzata un'uscita a quattro e vabbè, vediamo un po' che succede.<br />
Dovete sapere che ai tempi ero un tantino "maschia". I miei pantaloni preferiti erano di sei taglie in più, adoravo le scarpe da skate (quelle grosse e ciccione) e mi piaceva atteggiarmi da teppista.<br />
Quella sera, però, fui indotta a indossare una minigonna di jeans perché dai, figa, stiamo o non stiamo uscendo col BMW, eh.<br />
Quando Ugo mi vide, come prima cosa strabuzzò gli occhi, poi mi chiese se, per caso, la mia gonna non fosse un pelino troppo corta.<br />
<br />
<i>No. Ma. Cosa.</i><br />
<br />
La mia risposta fu, chiaramente, no. No, testina di cazzo, la mia gonna va benissimo così e, se ti crea qualche problema, puoi sempre girare la tua crapetta pelata dall'altra parte. Che poi, dei finti moralismi fatti da uno che la prima sera che m'ha incontrata ha tentato di togliermi le mutande, parliamone.<br />
Della serata non mi ricordo un tubo, però so per certo che Ughino bello è andato in bianco anche quella volta. Fortuna vuole, poi, che io fossi in partenza per le vacanze con mio padre, forse le ultime fatte insieme, così ho potuto evitarmi altre uscite pallose.<br />
Ma Ugo no, non demordeva. A lui 'sta cosa di essere andato in bianco non andava giù, santa pazienza. Così mi scriveva messaggi su messaggi - di un romanticismo stomachevole - e mi coinvolgeva in telefonate serali durante le quali mi chiedeva se stessi facendo la brava, se mi stessi vestendo bene e cose così. Io gli rispondevo a monosillabi, col cervello occupato a guardare Prison Break, togliendomi pezzi di noccioline dai denti.<br />
<br />
<i>Che bella immagine.</i><br />
<br />
Lo so.<br />
Una sera, però, la chiamata di Ugo è arrivata in un momento un po' delicato. Tipo che ero leggermente sbronza. Ugo se n'è accorto sì, occhio di falco (cioè, orecchio… vabbè avete capito), lui. E ha cominciato a tirarmi un pippone assurdo che ha raggiunto il suo culmine con "una ragazza non dovrebbe bere, quando torni a Milano dobbiamo fare un discorsetto, perché adesso che sei la mia fidanzatAHAHAHAH."<br />
Cazzo, se ho riso.<br />
Ho riso tanto che Ugo, alla fine, non mi ha più cercata. E si è rimesso con la sua ex, quella che piaceva a mammà.<br />
Tutto questo per dire che, mi raccomando regà, le amicizie sceglietevele bene.<br />
E se la vostra amica del cuore cerca di farvi uscire con l'Ugo della situazione, santa pazienza, non siate accondiscendenti solo perché siete appena usciti da una delusione d'ammòre.<br />
Mandateli tutti in mona. Subito.<br />
<br />
Post Scriptum<br />
Il post che avete appena letto è stato scritto tempo addietro dalla signorina Ade Swanza e mai pubblicato. Questa mattina, p<span style="background-color: transparent; color: black; display: inline; float: none; font-family: "times new roman"; font-size: 16px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">er vostra immensaggioia, </span>la suddetta l'ha ripescato tra i duemila post iniziati e mai terminati, perché aveva voglia di socializzare con voi ma non aveva il tempo materiale per farlo. Poi venite a dirmi che non vi amo, eh?<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><span style="background-color: transparent; color: black; display: inline; float: none; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-12126830717686860502019-08-02T15:30:00.000-07:002019-08-02T06:58:54.275-07:00Buio pestoSuccede che sei lì, sul tuo letto, nella tua camera, con il tuo computer sulle gambe e una dozzina di libri abbandonati al tuo fianco, una biro, un taccuino, il cellulare, una gatta, una tazza di caffè, due pacchetti di crackers che assorbono l'alcool che è una meraviglia, il sole, il ventilatore puntato, lo sbadiglio cronico, la testa lenta.<br />
Sono giorni che stai tappata in casa a scrivere, a rileggere, a pensare.<br />
Pensare non è bene, lascia che le parole fluiscano veloci, in un percorso unidirezionale senza tappe né fermate né soste per pisciare, lasciale correre per il sistema nervoso, lascia che siano le dita a decidere, molla il colpo, sorella.<br />
La gatta si lecca il culo. Le dai un calcetto perché, dai, cazzo, mi distrai con quel rumore di lingua ruvida che pulisce l'indicibile, vieni, dai, vieni di là che ti do un crocchetto e non spaccare più la minchia.<br />
Bevi un sorso d'acqua, anzi due, un altro caffè, perché no, il caffè ci sta sempre bene.<br />
Buio pesto.<br />
La finestra sbatte, la gatta ti guarda, è in allarme.<br />
Infili le infradito, esci, trascini le piante, ti lasci frustare dal vento che, ti sta avvisando, non ci andrà piano, ha in mente grandi cose, per noi.<br />
La persiana sbatte, il sole si nasconde, il ventilatore è spento, gli antifurti suonano, tagli una mozzarella, un pomodoro, due olive. Mangi in piedi, davanti alla finestra, il vento infuria - te l'aveva detto - le gocce frantumano l'aria e si schiantano a terra con fragorosi <i>cic.</i><br />
Torni di là, apri un libro, le folate sollevano tende, tendoni, pezzi di ferro instabili sui tetti.<br />
La distruzione pare imminente, saluta tutto ciò che conosci, digli addio o arrivederci, stai pronta ad arrangiarti, dimentica ciò che hai avuto fino ad oggi.<br />
Dì, te ne eri accorta della fortuna?<br />
La gatta dorme e, ogni tanto, muove la bocca.<br />
Devi finire il libro, manca poco, pochissimo.<br />
Quelle parole che aspettavi arrivassero a nutrirti l'anima o a danneggiartela per sempre sono arrivate, un po' miele, un po' fiele, le hai rigirate tra le dita, annusate, leccate, mandate giù.<br />
Ti servivano, è evidente, non riuscivi a concentrarti su nient'altro, in loro attesa.<br />
Dovevano farti da conferma o da boia, come se ogni tuo respiro dipendesse da loro e, in loro assenza, <i>shhh </i>fai piano, inala meno aria che puoi, da brava, fallo per me.<br />
Devi finire il libro, manca poco, pochissimo.<br />
Buio pesto, dove sei?<br />
Ti sei fatto irretire dalla luce, plagiare dal cielo, trascinare dal vento?<br />
Apri gli occhi, bambina.<br />
Il momento è qui, ora.<br />
Ti aveva avvisato, lui.<br />
O no?<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><span style="background-color: transparent; color: black; display: inline; float: none; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-5250319392309443332019-06-18T10:30:00.000-07:002019-06-18T01:47:30.905-07:00Mi scappa la pipì ma non ho voglia di alzarmiE dopo un titolo così, che altro dovrei aggiungere?<br />
<br />
Ma una marea di minchiate, mi pare ovvio!<br />
<br />
No, non è vero.<br />
<br />
Intanto volevo salutarvi: ciao!<br />
<br />
Sì, sono pirla.<br />
<br />
Ho aperto Office questa mattina e lui mi ha amabilmente ricordato che non aprivo il file del mio romanzo dal <i>trentunocazzodimaggio.</i> Ne vogliamo parlare?<br />
E parliamone.<br />
Mi sono bloccata, regà.<br />
Cioè, sono piena di idee ma mi fanno tutte irrimediabilmente cagare dopo circa quattro secondi che il mio cervello le ha elaborate. Come la mettiamo?<br />
La mettiamo che mannaggiaacristo, no?<br />
<br />
Però succedono anche cose belle, e ora ve ne racconterò una. Forse due.<br />
Poco tempo fa io e <i>lui</i> abbiamo partecipato a una manifestazione e, per l'occasione, abbiamo creato un fantastico striscione (il primo della nostra vita!) sul quale io ho voluto mettere una frase - <span style="background-color: transparent; color: black; display: inline; float: none; font-family: "times new roman"; font-size: 16px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">che trovavo alquanto azzeccata - </span>presa da un libro di Michela Murgia che mi è piaciuto molto. E insomma, tutti che ci volevano fotografare perché, chevvelodicoaffare, il nostro striscione era BELLISSIMO. The next day ho pubblicato una mia foto tutta sorridente e giuliva mentre <strike>soffrivo come un cane perché porca zozza pesava un cifro</strike> tenevo, in maniera molto aggraziata, questo striscione sopra la mia testa.<br />
Indovinate un po' chi mi ha messo il fantomatico cuoricino?<br />
Matteo Salvini!<br />
No, è una cazzata.<br />
Michela Murgia, no?<br />
Tutto io vi devo dire, santa pazienza.<br />
E non finisce qui! Perché, poco dopo, sul suo profilo - della Murgia - compare una foto di <i>lui</i> (stupenda, tra l'altro) mentre sorregge il suddetto cartello.<br />
E niente, mi sono sentita molto emozionata.<br />
<br />
Ma non è finita, regà. Perché il meglio arriva adesso.<br />
Qualche settimana fa iniziava la mia crisi creativa e così, presa dalla disperazione, mi sono piantata sul terrazzo a divorare un romanzo meraviglioso: La Figlia della Libertà, di Luca di Fulvio.<br />
Siccome volevo condividere quel momento con quella novantina di cristiani che mi seguono su Instagram, ho deciso di scattare una foto e, dopo qualche giorno, indovinate chi mi ha messo il fantomatico cuoricino?<br />
Michela Murgia!<br />
No, 'rcaccia la miseria!<br />
Luca di Fulvio, no?<br />
E non solo, regà!<br />
Ha lasciato anche un commento e lì io mi sono praticamente pisciata addosso dall'emozione.<br />
<br />
<i>Ade, devo dirti una cosa che forse ti lascerà alquanto interdetta. Uno scrittore è una PERSONA come te, capisci? Non è un DIO. Mantieni la calma.</i><br />
<i></i><br />
E niente, c'è stato uno scambio di commenti durante il quale io mi sono sentita la donna più fortunata della terra, salvo poi domandarmi se a scrivermi fosse davvero davvero lui e non un membro qualsiasi del suo entourage che si è divertito a percularmi.<br />
Ho deciso di credere che fosse lui. Perché nella vita - mi sono detta - ogni tanto può capitare che succeda qualcosa di bello anche a me, no?<br />
<br />
Insomma, questa mattina <strike>mentre facevo la cacca</strike> scorro Instagram e metto un paio di like a delle foto che mi piacciono, no? Poi inizio a preparare la roba per la palestra e il telefono vibra. Lo guardo. Piego la testa di lato tipo piccione. Messaggio privato di Luca. Rispondo. Risponde. Rispondo. Mi dice: scrivi. Io gli dico: sì.<br />
Metto via la roba della palestra e accendo il computer.<br />
<br />
Ora devo salutarvi, regà.<br />
Perché se Luca mi dice scrivi, io devo scrivere.<br />
Pure se mi sembra che tutte le mie idee facciano cagare, pure se mi si anchilosano le dita, pure se mangio troppo kefir e vado in sciolta.<br />
Se Luca ordina, Ade fa.<br />
Fine della storia.<br />
<br />
<b>Ps</b><br />
Se tra voi c'è uno psicologo, un amante e profondo conoscitore della psicologia, un cazzone che a tempo perso si spara Freud, Jung e amici loro, che abbia voglia di fare due chiacchiere con me e aiutarmi a delineare un personaggio che mi sta facendo venire l'orticaria, mi contatti in privato. Oppure potrebbe essermi utile anche qualche titolo. Sto cercando qualcosa sulla psicologia dell'individuo in seguito a un trauma. Ho già letto i Tipi Psicologici e La Psicologia e Patologia dei Cosiddetti Fenomeni Occulti di Jung e Ossessione, Paranoia, Perversione di Freud e non mi sono serviti a un cazzo se non a scoprire che anche nel '900 la gente non ce la poteva fare.<br />
<br />
Cià.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></b><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></i><u style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></u><sub style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sub><sup style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 10.26px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 14.36px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></sup><strike style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: transparent; color: black; font-family: Georgia,Utopia,&quot; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 20.8px; orphans: 2; position: static; text-align: left; text-decoration: line-through; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: auto; word-spacing: 0px;"></strike><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-44329878649349428672019-05-29T13:30:00.000-07:002019-05-29T04:53:38.315-07:00Vado in bibliotecaE prendo raffiche di libri sulla nutrizione, sul mangiar sano, sullo sti cazzi.<br />
E poi mi piazzo sul letto a mangiare patatine.<br />
Quelle schifose, proprio.<br />
Quelle che hanno dentro un mondo di porcate.<br />
Me ne infischio, va bene?<br />
<br />
Io sono una contraddizione vivente.<br />
<br />
Cosa lo nascondete a fare, tanto lo so che lo siete anche voi.<br />
<br />
Il Calvino è andato ed io l'ho scoperto il sedici maggio alle sette e quarantacinque del mattino, mentre bevevo il caffè seduta al tavolo della mia sala/cucina, in pigiama, mezza addormentata.<br />
Ho finto noncuranza, ho detto "pazienza", mi sono messa la tuta e sono andata in palestra.<br />
<br />
Ci vado tutte le mattine, ormai.<br />
Ho scoperto che, non solo mi dà energia, ma mi svuota anche di buona parte di cattivi pensieri, rabbia repressa, cose.<br />
<br />
Però, poi, la sera, ho pianto.<br />
Ho pianto perché mi sono sentita una fallita, è chiaro.<br />
Non è così difficile farmi sentire così.<br />
<br />
Funziona così con noi insicuri.<br />
Al minimo soffio di vento, voliamo in terra che è una meraviglia.<br />
Hai voglia a passare le ore davanti allo specchio o davanti a una tastiera a dire/scrivere le meglio cose su di noi.<br />
Parole parole parole perché così cazzo se lo dico ad alta voce vuoi vedere che, magari, poi, ci credo anch'io?<br />
<br />
Ho riletto le prime cinquanta pagine e, da che mi pareva una figata, ora penso "eh sì, certo che l'hanno scartato, fa cagare."<br />
<br />
Solito circolo vizioso di merda.<br />
<br />
Domani mi passa, eh?<br />
Oggi mangio le patatine.<br />
Poi vado a fare il mio lavoro precario del cazzo che, sì, va bene, mi piace, ma vuoi mettere avere un contratto vero sotto il culo? Eh? Vuoi mettere?<br />
<br />
Sì, voglio mettere che fotte sega, ecco cosa voglio mettere.<br />
Io voglio scrivere.<br />
I vostri contratti potete anche ficcarveli lunghi lunghi su per il culo, belli belli arrotolati e occhio a non tagliarvi che la carta, sapete, è infida e quelle sono parti delicate.<br />
<br />
Ma dì, non ti piacerebbe lavorare in un supermercato? Eh? Magari all'Esselunga, no? O un bel call center, dai. Tipo quello in cui hai già lavorato, no? Dove dovevi solo rendere accettabile per te stessa il fatto di passare tra le sei e le otto ore al giorno a cercare di inculare la gente, cosa vuoi che sia. C'è chi lo fa per tutta la vita, no?<br />
<br />
Giuro che la gente non la sopporto più.<br />
Vorrei essere piena di me il tanto che basta per lasciarmi scivolare tutto addosso.<br />
<br />
Poi vado in biblioteca e succede questo.<br />
Consegno i libri e il tizio li guarda, sorride e mi chiede se sto studiando qualcosa.<br />
Tengo a freno la voglia di rispondere "non sono stracazzi tuoi" e mi dico "dai, dillo, dai, una buona volta, osa dire quello che cazzo fai, no?".<br />
Scrivo, dico, allora.<br />
Mi sto documentando, aggiungo.<br />
E non l'avessi fatto mai.<br />
Questo mi attacca un pippone - siamo colleghi, mi dice, e poi mi racconta PER FILO E PER SEGNO la trama della sua ultima fatica, di quella precedente, dei suoi contatti AUTOREVOLI, dell'importanza di trovarsi un agente (per poi pubblicare con una casa editrice a pagamento che, non solo ti chiede soldi, ma poi ti paga con un buono sconto spendibile in libri e due mortadelle coi pistacchi) - che sembra non finire mai e poi ha la brillante idea di concluderlo dicendomi "ma tu lo sai che con la scrittura non si campa, vero?".<br />
CRISTODIDDIO.<br />
Ma ti ho chiesto un'opinione, io?!<br />
Ti ho PER CASO assunto - inconsapevolmente - come mentore/salvatore/consigliere ufficiale?!<br />
Certo, con la scrittura non si potrà mai campare se quello che scrivi FA CAGARE AL CAZZO.<br />
Avrei voluto dirglielo, lo giuro.<br />
Ma ferirlo - peraltro ingiustamente, poiché non ho mai letto una sola riga di ciò che scrive - non avrebbe cambiato nulla.<br />
Certo, che campare con la scrittura sia difficile ai limiti dell'impossibile lo so anch'io, santa pazienza.<br />
Ma mi volete mollare, un po'?<br />
Mi volete lasciare in pace, giacché sto cercando di CREDERE IN ME STESSA pur non essendo particolarmente abile a farlo?<br />
<br />
E poi ci siete voi, che mi chiedete di leggere ciò che scrivo ed io che dico sì sì ma dentro di me penso no no perché non lo so se poi vi piace e se non vi piace anzi se poi vi fa proprio schifo io che faccio, eh? Che faccio? No perché io non ce l'ho questa cosa di sentirmi la più figa in terra, non ce l'ho, capito? Non lo so cosa cazzo sia successo durante la meiosi, ma non ce l'ho.<br />
<span style="background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: "times new roman"; font-size: 16px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Mi manca, proprio.</span><br />
<br />
Forse oggi sarei più felice se invece di tutta questa intelligenza mi avessero trasmesso un po' di, chessò, ESTROVERSIONE.<br />
Esuberanza, problem solving, proattività, predisposizione al lavoro di gruppo e mannaggiaacristo.<br />
<br />
Buona giornata, comunque.<br />
<br />
Ah, e mi iscriverò a boxe.<br />
Perché lo so, lo sento, che prima o poi mi tornerà utile saper tirare un gancio come si deve.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-4712298068331848302019-05-20T12:00:00.000-07:002019-05-20T03:18:42.507-07:00Coscienza (politica)Ieri sera ero a letto che leggevo i programmi elettorali dei vari partiti candidati alle europee e mi sono resa conto - non che non lo sapessi già, per la verità - che il mio rapporto con la politica fa acqua da tutte le parti.<br />
Il primo contatto tra noi - lo ricordo bene - è avvenuto all'incirca vent'anni fa, quando frequentavo la scuola media. La professoressa di italiano e storia ci confidò subito di avere un gatto molto bello e di averlo chiamato Ernesto Costanzo Che Guevara. Nome lungo, per un gatto. Pensai. E pure abbastanza bruttino. Ma alcune mie compagne undicenni, meglio informate di me, in men che non si dica, iniziarono a venire a scuola con queste magliette rosse sulle quali era stampata una faccia nera. L'avevo già vista, sì. Alle bancarelle, in fiera, ne vendevano assai, di quelle magliette. Carine.<br />
Certo, io la scuola me l'ero scelta proprio male male, eh.<br />
Come credo per molti bambini a quell'età, la mia unica preoccupazione fu quella di non separarmi dal mio amichetto del cuore… che, peraltro, mi abbandonò a me stessa neanche a metà del primo anno, cambiando scuola.<br />
I miei compagni di classe erano quasi tutti figli di medici, avvocati, professori e la differenza tra loro e me era palpabile, si percepiva alla prima occhiata.<br />
I professori, poi, la percepivano BENISSIMO.<br />
Quando alzavo la mano - quelle rare volte in cui la mia timidezza estrema me lo concedeva - la professoressa dal gatto importante mi lanciava uno sguardo disinteressato e passava oltre, allargando il sorriso quando a parlare erano le sue pupille dalle maglie rosso fuoco.<br />
Imparai che a nessuno importava di ciò che avevo da dire, e passai oltre anch'io.<br />
A casa mia nessuno leggeva, nessuno parlava con me di ciò che succedeva nel mondo, nessuno si domandava cosa mi passasse per la testa.<br />
O forse sì, chissà. Comunque, a me, non l'hanno chiesto mai.<br />
La mia adolescenza è un buco nero in cui rare volte ho voglia di infilare la testa per vedere se, magari, riesco a trovare qualcosa.<br />
Sono sempre stata un'avida lettrice di romanzi, brava a scrivere, meno a parlare.<br />
La scuola l'ho lasciata a quindici anni perché, anche lì, avevo bisogno di passare oltre.<br />
Lavorare, rendermi indipendente, fuggire dalla periferia, sopravvivere.<br />
Ho ripescato un vecchio diario e ci ho trovato dentro un mio scritto su Dio che terminava con questa frase: forse Berlusconi si è comprato pure Dio.<br />
Ero arrabbiata, allora, e quel sentimento permeava tutto ciò che facevo, ma non ricordo quei pensieri, quelle associazioni mentali. Probabilmente quella frase era nata da un sentito dire, e niente più.<br />
C'è stato un periodo in cui bisognava proprio odiare Berlusconi e - forse, chissà - lo facevo anch'io.<br />
Lasciai un fidanzatino, all'epoca, perché scoprii che aveva appesa in camera la bandiera nazista.<br />
Non sapevo niente, niente.<br />
Però, evidentemente, qualche certezza dovevo averla.<br />
Il mio mondo faceva schifo e non vedevo vie d'uscita percorribili.<br />
Credo che lì sia nata in me la convinzione che, se tutto va male, deve essere colpa della politica.<br />
Tanto sono tutti uguali, mi aveva detto qualcuno.<br />
A votare non ci sono andata mai.<br />
A scuola ci sono tornata a venticinque anni.<br />
Ho frequentato dei corsi serali comunali che mi hanno preparata per dare gli esami da privatista.<br />
Due anni in uno, per risparmiare tempo.<br />
Se fossi stata brava, in tre anni mi sarei diplomata.<br />
Sono stata brava.<br />
Il quinto anno sono passata a una scuola serale statale, per diplomarmi da interna.<br />
Ci trattavano come delle merde, per lo più.<br />
Eravamo scarti della società, poveracci, gente che non era stata in grado di finire la scuola quando avrebbe dovuto, capre ignoranti.<br />
Alcuni professori erano palesemente inadeguati all'insegnamento, gente che veniva a scuola a scaldare la sedia <i>tantochissenefregadiquellilì.</i><br />
Il mio professore di italiano e storia era - ed è, presumibilmente - un nazifascista.<br />
Tra le altre cose, gli piaceva definire il processo di Norimberga un processo <i>spettacolarizzato</i>.<br />
Mi sono diplomata con 93/100.<br />
Sarebbero stati 100/100 se non avessi perso un anno di crediti, facendo due anni in uno.<br />
Eppure sono uscita da lì che del mondo di oggi sapevo ancora poco e niente.<br />
E ciò che sapevo non arrivava dalla scuola, ma dal fatto che avessi iniziato a informarmi da sola.<br />
Ciò che mi è rimasto, della scuola, non è legato alla miriade di nozioni che sono stata obbligata a imparare a memoria, bensì a ciò che è stato affrontare la scuola, per me.<br />
Ed è un po' triste, fa anche un po' incazzare, se ci penso.<br />
Eppure è così: la scuola mi ha insegnato che se ho qualcosa da dire, è bene che io la dica, anche se mi sembra che nessuno mi stia a sentire, anche se dirla mi metterà contro un sacco di persone. La scuola mi ha insegnato a riconoscere la mia forza, la forza delle mie idee, la forza delle mie parole. La scuola mi ha dato sicurezza e fiducia in me stessa. E non perché, come dovrebbe essere, sono stata guidata da persone che mi hanno aiutata a far nascere in me queste consapevolezze, ma perché ho DOVUTO imparare queste cose, altrimenti nessuno avrebbe parlato per me, nessuno mi avrebbe aiutata ad uscire da lì con un diploma in mano. Ed io volevo quello, il diploma, la prova - per me stessa - che non ero davvero uno scarto della società, un'inetta.<br />
Forse è stato quello il momento in cui la politica è entrata, almeno un po', nella mia vita.<br />
Poi è arrivato Salvini.<br />
Per mesi ho provato disgusto, ma non l'ho detto mai.<br />
Io sono apolitica, pensavo.<br />
Detesto la società ma ci vivo dentro, sono un suo prodotto, non posso fare a meno di lei.<br />
Per mesi non ho detto niente, ho sperato che finisse, che la gente capisse.<br />
Per mesi ho fatto scorrere il dito verso il basso, passando oltre ai post salviniani, convinta che commentare non servisse a nulla, se non a infilarmi in discussioni inutili.<br />
Farmi dei nemici, magari.<br />
E chi ha voglia di farsi nemici? Chi ha tempo?<br />
Poi io e <i>lui</i> siamo andati a Lisbona.<br />
Il nostro host era un ragazzo portoghese che però parlava perfettamente italiano poiché aveva fatto, anni fa, l'erasmus a Roma. In sala da pranzo c'era una parete che ospitava dozzine di adesivi antifascisti. Una sera, davanti a una birra, il ragazzo ci ha raccontato delle sue lotte, della sua ideologia, della sua coscienza politica. Noi ci capivamo poco e niente: Che Guevara, Fidel Castro, Cuba… manco a parlarne. Però eravamo interessati a conoscere i suoi perché.<br />
Il giorno dopo, io e <i>lui</i> ci siamo confrontati e ciò che ne è emerso è stato che non potevamo continuare così.<br />
Quando, qualche giorno fa, gli ho detto che il Ministro stava per venire a Milano, non c'è stato nemmeno bisogno di chiedersi che cosa fare.<br />
Tempo fa ci siamo detti: se non cambia qualcosa, emigriamo.<br />
Oggi ci diciamo: se non cambia qualcosa, cambiamola noi.<br />
<br />
Non so per chi voterò il 26 Maggio.<br />
Non so di chi posso fidarmi, ho ancora in testa quel pensiero che mi sussurra: tanto sono tutti uguali… una volta al potere fanno i comodi loro...<br />
Però una cosa la so: stare a casa a indignarmi in silenzio non ha senso.<br />
Io so come vorrei che fosse il mondo in cui vivo.<br />
E' arrivato il momento di dirlo ad alta voce.<br />
<br />
<b>PS</b><br />
Il mio romanzo non è tra i finalisti. Ve lo dico così, di sfuggita, perché non voglio pensarci più e andare avanti. Scacciare i pensieri infimi che provano a convincermi della mia inadeguatezza come scrittrice, e riempirmi, invece, di quelli che vogliono ricordarmi chi sono e cosa so fare.<br />
D'altronde, NEMMENO DIO PIACE A TUTTI.<br />
Ciao belli.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-25723718893625925082019-05-13T12:30:00.000-07:002019-05-13T04:00:21.290-07:00Five days to goEh sì, miei adorati.<br />
Tra cinque giorni succederà.<br />
Il momento sta per giungere.<br />
L'attesa sta per terminare.<br />
Vivo in un'allegra bolla di ansia gioconda.<br />
Meno cinque giorni alla pubblicazione dei dieci nomi tra i quali, ovviamente, cerco di figurarmi anch'io.<br />
Mi ci trovo bene, là in mezzo. Emozionata e felice, persino stretta così, in quell'interlinea decisamente poco spazioso.<br />
Si respira aria di festa, lacrime dolci, sorrisi grandissimi.<br />
Immagina, credici, vivilo.<br />
Rendi materia i tuoi sogni.<br />
<br />
<i>"Se gli altri non ridono dei tuoi obiettivi, vuol dire che non sei abbastanza ambizioso."</i><br />
<i></i><br />
Foglietti gialli con gli angoli piegati dal tempo, appesi qua e là.<br />
Sì, sono stata pronta ad ampliare la mia visione di ciò che posso fare, e l'ho fatto.<br />
Lo faccio ogni giorno, tranne quando ho il pre-ciclo. Perché lì, mi pare ovvio, penso solo a mangiare.<br />
Che ridano di me, poveri stolti. Non sanno che, ahiloro, mi stanno facendo solo un grosso favore.<br />
Che mi vedano come un'illusa, che si diano il gomito, sogghignando, chiedendosi quando crescerò, quando comincerò a vivere la vita vera.<br />
La vita. Vera.<br />
La vita vera è, per me, quella vita in cui sei felice perché fai cose che ti rendono felice.<br />
I clichés lasciamoli a chi ha la fantasia intirizzita, a furia di correre su una strada che qualcun altro ha pensato per lui.<br />
<br />
Leggo tanto e mi piace.<br />
A volte penso che vorrei essere più costante, nel mio parlarvi di ciò che leggo.<br />
Ma non è cosa per me, ormai mi è evidente.<br />
Quando ho qualcosa da dire su un libro, lo faccio. Senza sforzi.<br />
Se dovessi impormi di recensirli tutti, di esprimere un'opinione, di catalogarli, di stellinarli, mi annoierei a morte.<br />
Spesso sui libri non ho niente da dire.<br />
Sono miei, punto.<br />
Li ho amati, li ho odiati, mi hanno insegnato qualcosa.<br />
Mi capita, però, di volerne parlare, a caldo.<br />
E quelli sono i momenti in cui, fossi una persona diligente, dovrei prendere nota di quei pensieri fuggevoli e poi buttarli giù, con calma.<br />
Ma non lo faccio mai.<br />
Per esempio, ricordo che "Cattiva" di Rossella Milone, mi ha lasciato delle sensazioni addosso. Sensazioni sgradevoli, per lo più. E non perché il libro facesse cagare, anzi. Ma perché era crudo, reale, vivido, pauroso.<br />
Mi piacerebbe far parte di un gruppo di gente psicotica come me, tipo. Ritrovarci una volta a settimana, una volta ogni due, con un libro in mano, davanti a una torta, una tazza di caffè. E parlare, parlare, parlare. Parlare di libri.<br />
Ma non in maniera intellettualoide, ecco. Conversazioni fluide, scorrevoli, sincere. Non mucchi di parole buttate lì a mo' di ostentazione, esaltazione di cultura, fammi vedere se ce l'ho più grosso io o se ce l'hai più grosso tu ma, dai, cazzo, è evidente che è più grosso il mio, no? Vogliamo davvero discuterne?<br />
<br />
Spengo il pc e mi sento brava.<br />
Ciò che sto facendo è fantastico, meraviglioso, appagante.<br />
So che, quando sarà finito, sarà stupendo, la mia chicca, il mio bambino adorato.<br />
All'inizio temerò per lui, lo vorrò proteggere, faticherò a separarmene.<br />
Poi arriverà il momento in cui sarò pronta a gettarlo in pasto al mondo, lasciarlo vivere, permettergli di crescere, affrontando le difficoltà ed uscendone da solo.<br />
E me ne dimenticherò.<br />
Lo porrò in un angolo del mio cuore. Un luogo buio, silenzioso, dolce.<br />
E mi darò al prossimo.<br />
<br />
Odio la faccia di quell'uomo. La vedo ovunque, mi snerva. Quel suo sorriso stupido, finto, piacione. Il suo tono di voce fastidioso, quelle parole ripetute, come se stesse parlando a un branco di scemi.<br />
Sì, questo è ciò che siamo tutti, per lui.<br />
Un mucchio di pecoroni, manovrabili, innocui e allo stesso tempo potenti.<br />
Come una mandria di bufali che corre nel vento.<br />
Che schifo, il mio paese.<br />
A volte lo dico, ci penso.<br />
Ma poi so che non fa davvero così schifo, no.<br />
C'è ancora gente decente, da qualche parte.<br />
Sono silenziosi, come me.<br />
Forse è arrivato il momento di smetterla, però, con il silenzio.<br />
Con la muta indignazione.<br />
Con la speranza che prima o poi le persone aprano gli occhi.<br />
<br />
Ho letto "Il figlio del secolo" di Antonio Scurati. Un librone di circa ottocento pagine che racconta, in modo più o meno romanzato, la storia di quell'uomo a cui poveri stolti ignoranti ancora oggi inneggiano. Una storia che conoscevo già, certo, ma che mi piace rileggere da diverse angolazioni.<br />
Sono stata male, malissimo.<br />
Il silenzio di quell'aula, era come se ce l'avessi io, nel cuore.<br />
Il silenzio.<br />
Se qualcuno avesse rotto quel silenzio, come sarebbe andata?<br />
Non so, nessuno può sapere.<br />
<br />
E adesso?<br />
Davvero si può restare muti, a bocca aperta, con la forchetta piena di spaghetti ferma a mezz'aria per qualche secondo, e poi nulla?<br />
Non lo so, non lo so.<br />
Ma ci penserò, ci sto già pensando.<br />
<br />
Piangevo, ieri sera.<br />
Ho ascoltato l'intervento di un medico, Pietro Bartolo, all'Università di Modena.<br />
Un'ora e dodici minuti di atrocità.<br />
<br />
Non lo so se la gente davvero non sa queste cose o se, forse, è semplicemente più comodo fingere di non saperle.<br />
Fidarsi di tutto quel che si sente, si vede, si legge.<br />
Io non mi fido, mai.<br />
E non voglio, non posso più restare in silenzio.<br />
<br />
Cosa posso fare, però?<br />
Non lo so, non lo so.<br />
Il senso di impotenza mi attanaglia.<br />
Ma non gliela darò vinta.<br />
Non lo faccio mai.<br />
<br />
Io odio perdere.<br />
Ma questo voi già lo sapete, no?<br />
<br />
Ciao belli.<br />
Grazie per avermi cercata, pensata, desiderata.<br />
Vi abbraccio.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-10265397894955507192019-03-21T13:00:00.000-07:002019-03-21T05:13:24.416-07:00Non posso essere tutto.<div>
Scegliere è indispensabile, c'è poco da fare.</div>
<div>
Nonostante io lo sappia, e anche bene, ancora riesco a rimanerci male quando mi rendo conto di non poter essere tutto ciò che vorrei. O per lo meno, non nell'immediato.</div>
<div>
Ho dovuto scegliere tra una carriera da universitaria in ritardo e scrivere.</div>
<div>
Ho scelto la seconda, e ne sono felice.</div>
<div>
A volte mi perdo di vista, perdo il senso, perdo le cose.</div>
<div>
Pulisco, faccio la spesa, organizzo, preparo, cucino.</div>
<div>
Voglio la perfezione, voglio che tutto sia in ordine, voglio dimostrare di non perdere niente.</div>
<div>
E perdo me.</div>
<div>
Allora mi ritrovo, un po' a tentoni, un po' a stento, un po' annoiata perché una mente occupata è una mente che non può riflettere, pensare, domandarsi.</div>
<div>
E alla fine non so più bene come si fa.</div>
<div>
Mi piace sapere che sto cambiando. Oggi affronto le cose meglio di ieri, oggi va bene.</div>
<div>
Per lo più cerco di non pensare al fatto che il mio romanzo, dopo tanta fatica, sia tra le mani di gente che lo sta leggendo, spulciando, valutando. A volte, quando ne parlo, mi blocco perché mi accorgo di essere uscita dai binari. Lui ce la farà, se smetto di crederci, se accetto anche solo la possibilità che ciò non avvenga, ho già perso.</div>
<div>
Io odio perdere.</div>
<div>
Sto scrivendo un libro complicato, che mi costringe a rimettere in discussione un sacco di credenze, un sacco di convinzioni, un sacco di cose.</div>
<div>
Forse non lo finirò nei tempi che mi ero prefissata, ma ho deciso che va bene così.</div>
<div>
Non c'è fretta, non deve esserci.</div>
<div>
Lui è nel mondo, adesso. L'altro ci arriverà, al mondo, quando sarà maturo per farlo.</div>
<div>
Sono una scrittrice, cazzo.</div>
<div>
Ogni tanto me lo devo ripetere, perché sono tre parole facili a disperdersi nel vento.</div>
<div>
Cazzo no, invece. Cazzo non di disperde mai, per fortuna.</div>
<div>
Devo imparare a parlare di me e di quello che faccio.</div>
<div>
Ancora non so rispondere alle domande che mi vengono poste.</div>
<div>
Che genere è il tuo romanzo?, per esempio, mi mette in crisi.</div>
<div>
E di cosa parla?, pure.</div>
<div>
Dai, dimmi un po' la trama.</div>
<div>
Domani affronterò le cose meglio di oggi.</div>
<div>
Saperlo mi rende forte.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "georgia" , "utopia" , "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "georgia" , "utopia" , "quot"; font-size: 14.86px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike></div>
Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-46009713493094512572019-03-04T12:30:00.000-08:002019-03-04T03:34:11.190-08:00Leggo molto, scrivo poco.Ieri sera mi interrogavo, ad alta voce, sul significato dei rapporti sociali.<br />
Io, che ne ho pochi, spesso mi domando: e se non ne avessi affatto? Soffrirei? O la mia vita scorrerebbe ugualmente, senza alcun cambiamento?<br />
Io le persone le perdo per strada.<br />
A volte perché mi deludono e smettono di interessarmi.<br />
A volte perché non lascio loro il tempo di deludermi, smettono di interessarmi prima.<br />
A volte perché, pur interessandomi, le lascio andare.<br />
Io non chiamo le mie amiche, a meno che non mi facciano del terrorismo psicologico.<br />
Però, se mi chiamano loro, mi fa piacere sentirle.<br />
E di cosa parliamo? Di cosa si parla, con gli altri?<br />
Ci si racconta, un po'.<br />
Come va il lavoro, il libro, a casa, la bimba, il cane, i gatti, i fratelli.<br />
Parlo io che poi parli tu, parli tu che poi parlo io.<br />
Finché non c'è più nulla da dire, la magia scompare, siamo solo respiro dentro un microfono.<br />
Ma tu mi conosci? Ed io? Io conosco te? Ci capiamo davvero?<br />
Possiamo <u>davvero</u> capire un'altra persona?<br />
Ci interessa <u>davvero</u> capire un'altra persona?<br />
Facciamo una pizza da me, da te, un film, magari, una birra fuori.<br />
Perché?<br />
Che importanza ha circondarsi di altre persone? Perché vado a casa dei miei vicini a mangiare con loro? Sono miei amici? Ma poi, cos'è un amico? Una persona che ti ascolta quando hai bisogno di essere ascoltato? E poi tu, in cambio, ascolti lui? Chi è questa gente? Chi sono queste persone? Chi sono io?<br />
A volte io non parlo perché so che, comunque, non verrò capita.<br />
Ieri sera <i>lui</i> mi ha chiesto: ma ha davvero importanza essere capiti? È essenziale ai fini di stabilire la qualità di un rapporto sociale? Perché poi, in fondo, a noi basta avere qualcuno con cui fare conversazione, conoscere il suo punto di vista, sfogarci.<br />
Ha ragione? È così?<br />
Allora, mi dico, sono io che pretendo, ho sempre preteso troppo.<br />
Scivolare, scivolare, scivolare su ogni cosa.<br />
Non ho ancora imparato a farlo.<br />
Io ho bisogno di sapere, di torturarmi il cervello con mille domande, di supporre, ipotizzare, sperimentare, teorizzare. E voglio essere capita.<br />
Ho letto:<br />
Pennac, Mio Fratello.<br />
Mastrocola, Leone.<br />
De Vigan, Le fedeltà invisibili.<br />
Canepa, L'animale femmina.<br />
Todisco, Jimmy l'americano.<br />
Ferrante, L'amica geniale.<br />
Medina Reyes, C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo. (NO)<br />
Smith, Denti bianchi.<br />
Gaarder, Il mondo di Sofia.<br />
Caboni, Il giardino dei fiori segreti. (NO, ero curiosa di sapere perché ha venduto tanto e non sono riuscita a spiegarmelo.)<br />
Un paio di saggi da cui ho ricavato cose interessanti (tipo il digiuno intermittente e il fatto che un gatto ha più probabilità di salvarsi se, cadendo da un palazzo, cade dal settimo piano in su).<br />
Ho iniziato a studiare portoghese perché a fine Aprile vado a Lisbona.<br />
Eu bebo uma cerveja.<br />
È tutto quello che so dire, per ora. Ma credo sia importante. La base, proprio.<br />
<i></i><br />
<i>-Dovevo fare la filosofa.</i><br />
<i>-Ma tu sei filosofa, è solo che nessuno ti paga per esserlo.</i><br />
<i><br /></i>
Cià.<br />
<br />
<b>Ps</b><br />
Se tra voi c'è qualcuno esperto/appassionato/molto informato su Islam e Corano che abbia voglia di fare due chiacchiere con la sottoscritta, mi scriva una mail. L'indirizzo è qui a destra, not so difficult to find it.<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><br />
<span style="background-color: white; color: #003000;"></span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-58014079349124183062019-01-10T13:30:00.000-08:002019-01-10T04:33:59.626-08:00All'alba del 2019Scrivo.<br />
In realtà no, non scrivo.<br />
Cioè sì, ma non nel modo che vorrei.<br />
<br />
Sono quasi due mesi che non mi faccio viva da queste parti e, come ogni volta che ci si incontra con qualcuno che non si vede da tempo, c'è una specie di imbarazzo tra noi.<br />
Una sottile patina ci divide, come quella che si crea sulla zuppa quando si è raffreddata.<br />
Non so a voi, ma a me fa anche un po' schifo.<br />
Perciò strappiamola e facciamola scivolare lunga lunga nel cesso.<br />
<br />
<i>Sciaf.</i><br />
<i></i><br />
Ho pochi minuti per raccontarvi che ne è stato di me in questo lasso di tempo andato, quindi utilizzerò il mio rinomato dono della sintesi.<br />
<br />
<i>-Stanotte ho sognato che facevamo l'amore.</i><br />
<i></i><br />
<i>-Ah sì? Racconta, voglio sapere tutto.</i><br />
<i></i><br />
<i>-Ma niente, eravamo a letto, una toccatina qui, una toccatina lì e fine.</i><br />
<i></i><br />
<i>-...</i><br />
<br />
A dicembre ho lavorato in una libreria. Il cartello diceva "cercasi commessa per periodo natalizio" ma la direttrice mi ha subito prospettato la possibilità di rimanere, poiché a gennaio si sarebbe liberato un posto. Vi lascio immaginare la mia gioia.<br />
Cioè io. che. lavoro. in. libreria.<br />
Va bene. Ho dato il meglio di me. Sono stata così sfigata che mi sono fatta praticamente tutto il mese con l'influenza, ma niente poteva fermarmi.<br />
Cioè io. che. lavoro. in. libreria.<br />
Il sogno è durato poco. Dopo tre settimane si è scoperto che una tizia - con contratto a tempo indeterminato, una cosa che oggi si può dichiarare in via d'estinzione - aveva chiesto il trasferimento lì e quindi ciccia.<br />
Ho pianto. Parecchio, pure.<br />
E per settimane mi sono trascinata dietro un enorme carico di senso di fallimento, frustrazione, inutilità.<br />
Poi è passata, ed eccomi qui.<br />
<br />
<i>Questo è l'anno del cinghiale.</i><br />
<i></i><br />
Ha detto la mia insegnante di yoga*, stamattina.<br />
<br />
<i>Il che significa che è l'anno delle scelte.</i><br />
<i></i><br />
Ah.<br />
<br />
<i>Quest'anno dobbiamo scegliere la nostra strada. Quella giusta, possibilmente.</i><br />
<i></i><br />
Ha il senso dell'umorismo, lei.<br />
<br />
E quindi niente, alla fine sono contenta che non mi abbiano tenuta. Perché, mi sono detta, forse è proprio così che dovevano andare le cose. Perché io la mia strada l'ho già scelta, cinghiale più, cinghiale meno. E la libreria mi ha tenuta lontano da lei per oltre un mese. E da voi, anche.<br />
Buon anno, cinghialotti.<br />
E non dimenticatevi di fare la vostra scelta, se no chi la sente la mia insegnante di yoga.<br />
<br />
*Il mio yoga è differente. E' una disciplina giapponese, pare. Ecco perché l'anno del cinghiale. In Cina invece è l'anno del maiale. Ma cambia poco, ha detto lei. Cinghiale, maiale, stessa famiglia, siamo lì. Comunque il mio yoga è proprio figo.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #949494; font-family: Arial,Tahoma,Helvetica,FreeSans,sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "quot"; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; line-height: 18px; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-20294647176759767352018-11-19T11:30:00.000-08:002018-11-19T02:59:24.840-08:00Sguardi #1Sono le nove, forse le nove e mezza, e il cielo è come una coperta grigia che minaccia di soffocarci tutti, presto o tardi. La piazza è colma di gente. Passi lunghi e svelti, risate, conversazioni a voce alta, troppo alta, occhi piantati su un punto lontano. Non io, io mi guardo i piedi, che passano così vicini a lui, sdraiato in un angolo, un cappellino tirato giù fin quasi al naso, che dorme, forse.<br />
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<i>Guarda giù!</i></div>
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Ogni angolo ha un te diverso, ma uguale. Passi svelti fanno vento. Lo sento soffiare. Lo senti anche tu?</div>
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Giallo, prepotente, rumoroso, assordante. Siedi di fronte a me, il busto grande strizzato in un piumino blu, la testa quadrata, gli occhi tristi. Le sussurri qualcosa, le sorridi, le tendi il dito fasciato e lei gioca, ride.<br />
Piccole rughe ti solcano il viso.</div>
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<i>Immagina!</i></div>
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Due gambe lunghe e sottili capelli biondi, finti, secchi. Direzioni lo sguardo, non puoi bloccarlo, è troppo forte. Ti mordi le labbra, attorcigli le dita, accenni un sorriso.</div>
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<i>Pensa!</i></div>
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Che dolce, come sei dolce tu, e che bella bambina, che bella. Punti quei fanali verdi su di me, li abbassi, hai capito. Sai che io so, sai che sento tutto.</div>
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<i>Piangi!</i></div>
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Non puoi smettere di guardare. Lui ha gli occhi serrati, le labbra tirate fanno movimenti appena percettibili, gli indici logorano due angoli di carta ormai vinta. Lui non lo dice, non vuole dirlo, non apre gli occhi, ché lo tradirebbero.</div>
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<i>Osserva!</i></div>
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Quel simbolo, dove l'ho visto? Ovunque, in quella stazione. Ed ora qui, appiccicato su quel pezzo di carta, che stringi forte, che non lasci andare. Ti tremano i baffi ed io a fatica deglutisco parole.</div>
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<i>Andrà tutto bene!</i><br />
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Ma non mi guardi, sai che io so, sai che sento tutto.</div>
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Il ferro stride, due treni s'incrociano, il tempo si ferma. Una barriera di vetro separa due sguardi che s'incontrano, per la prima volta, e vorrebbero chiedersi, ma non si vedranno mai più.</div>
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<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span></div>
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Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-55318437701048929452018-10-29T09:30:00.000-07:002018-10-29T01:36:14.610-07:00Un bambino.Strilla come un ossesso e la sua vocina acuta penetra i miei doppi vetri per venire ad infilarmisi direttamente in camera. La persiana sbatte una, due, tre volte. Questo vento e questa pioggia di merda vogliono farsi sentire, vogliono dirmi siamo qui, grigi, opachi, spenti, come il tuo umore questa mattina.<br />
Mi piacerebbe chiedervi come si fa a smettere di essere arrabbiati, per poter capire se quel senso di perdita che deriva dalla scomparsa dell'amore sia reale o solamente preda di quel sentimento folle che tutto crea e tutto distrugge, manco fosse dio o non so cosa.<br />
Ma scommetto che non lo sapete neanche voi.<br />
Un tempo credevo nell'amore.<br />
Ci credevo pur non sapendo che cosa diavolo fosse e come diamine dovesse manifestarsi.<br />
Infatti mi è capitato tanto, troppo spesso di confondere altri beceri istinti per lui, dicendomi che doveva essere proprio amore, altrimenti non.<br />
L'ultima volta è stata come una violenta grandinata che ti coglie quando sei più fragile, impossibilitato al riparo.<br />
Ho idealizzato, suppongo.<br />
Anche se, quando mi sento ottimista, mi dico che no, non ho idealizzato, ho visto qualcosa che ancora se ne stava ben nascosto. L'ho visto e l'ho fatto mio, l'ho voluto, l'ho preso.<br />
E poi ne ho pagate le conseguenze.<br />
Mi sentivo imperfetta, in quei giorni. Sentivo di dover fare ancora molto per arrivare ad essere la persona che volevo - che credevo di voler - essere. Ed ero convinta che al traguardo avrei trovato un grande premio, il più grande della mia vita, il più bello.<br />
Poi qualcuno ha strappato via il sipario mentre gli attori si cambiavano, e la magia della finzione è crollata, tutta, rivelando ingranaggi, strumenti di macchinazione, costumi.<br />
E a me, lo giuro, è venuto da vomitare.<br />
È stato facile trapassare la mia pelle sottile.<br />
Oggi ho capito che non essere come la maggioranza di coloro che sono considerati vincenti non è un'imperfezione, anzi. È il mio dono.<br />
La mia attitudine al pensare piuttosto che parlare, quella mia pelle sottile che è stato così facile - e lo è ancora - lacerare, i silenzi di cui mi approprio, fanno di me ciò che sono, e ne vado fiera.<br />
Non ho mollato, quella volta.<br />
Sono rimasta lì, immobile, a lasciarmi trafiggere da tutti quei maledetti pallini di ghiaccio.<br />
Mi sono entrati dentro e sono rimasti.<br />
Non sono più quella ragazza.<br />
Sono la sua parte più gelida.<br />
Una volta credevo di sapere cosa fosse l'amore, oggi non sono più nemmeno sicura che esista.<br />
Mi piacerebbe estrarre quei cubetti freddi per vedere se, per caso, sia rimasto qualcosa di quella me che piano piano vado dimenticando, tanto mi sembra distante.<br />
Però non so come si fa.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-26588558372915231252018-10-16T09:30:00.000-07:002018-10-16T00:32:45.511-07:00IdealizzareSiamo bravissimi a farlo, soprattutto quando siamo infelici.<br />
<br />
La storia che sto per raccontarvi, me l'ha fatta tornare in mente <a href="http://mechanicalroses.blogspot.com/" target="_blank">lei</a>, con questo suo <a href="http://mechanicalroses.blogspot.com/2018/10/mi-sono-ricordata-una-storia-triste.html" target="_blank">post</a>.<br />
<br />
Quando avevo circa dodici/tredici anni, chattavo su Msn.<br />
Lì, ho conosciuto M., un ragazzo romano, già maggiorenne, che mi faceva tanto ridere.<br />
Chiacchieravamo del più e del meno, ogni giorno.<br />
Poi le chiacchiere sono diventate via via più personali, la chat si è trasformata in lettere (sì, di carta, coi francobolli e la busta da leccare) e telefonate che duravano ore.<br />
Lui mi capiva, mi voleva bene, era come un fratello maggiore.<br />
O meglio, come il migliore amico di mio fratello maggiore, perché io, alla fine, di lui ero innamorata.<br />
Non che non avessi altre robe per la testa, quello no.<br />
Anche perché lui mi aveva detto chiaro e tondo "finché non compi diciotto anni, non possiamo vederci.".<br />
Io avevo provato a insistere, si capisce, ma lui era stato irremovibile.<br />
Così la nostra amicizia è continuata per cinque, forse sei lunghi anni.<br />
Gli raccontavo tutto, anche dei miei fidanzati, della mia famiglia, della vita che mi faceva schifo.<br />
E lui mi diceva cose belle, bellissime. Mi tirava su il morale, mi voleva bene, mi amava.<br />
<br />
<i>Ti amava?!</i><br />
<br />
Certo, certo che mi amava.<br />
Bisognava solo aspettare il momento giusto, poi tutto si sarebbe concluso felicemente. Io sarei andata a Roma, città dei sogni, e la nostra storia sarebbe diventata reale, tangibile, meravigliosa.<br />
Poi i diciotto anni sono arrivati, eccoli lì.<br />
Me li ricordo, sì. Festeggiai con lo zaino pieno di birre, da sola, girando per il quartiere finché non mi vinse il sonno. E non perché non avessi amici, no. Ma perché ero già un po' psicopatica allora, forse più di adesso.<br />
Poi sono arrivati i diciannove e, finalmente, sia io sia M. eravamo liberi da altri impegni sentimentali, pronti per coronare il fantastico sogno d'amore di cui ero l'unica fautrice consapevole.<br />
Non ricordo quasi nulla di quei giorni.<br />
Non so più se lui mi venne a prendere in stazione o se vagai per la città in attesa che finisse di lavorare e lo raggiunsi a casa. Non ricordo di cosa parlammo, cosa mangiammo, dove andammo.<br />
Ricordo solo poche, pochissime cose.<br />
Lui non era bello, non proprio. Ma il fatto che non fosse canonicamente bello non mi toccava. Lui mi capiva, era mio amico, mi amava. Fine.<br />
Era pomeriggio - o forse no - e ce ne stavamo sdraiati sul divano. Io ho voltato la faccia, lui ha voltato la faccia e ci siamo baciati. Lui ha detto "finalmente" e poi abbiamo scopato. Cioè, lui ha scopato. Ed io ho lasciato che facesse un po' come gli pareva.<br />
Non m'importava di aver trovato una lettera della sua ex in cucina, e nemmeno che facesse un cristoddio di rumore mentre mangiava, soffiando via l'aria dal naso. <i>Ffh ffh fffffh.</i><br />
Io avevo deciso che era lui e lui doveva essere.<br />
Fosse stato per me, non sarei più tornata a casa.<br />
Il giorno dopo, però, è successa una cosa.<br />
Stavamo camminando per strada, credo, e lui mi ha chiesto cosa mi andava di mangiare. Cinese o pizza?<br />
Io gli ho detto che per me faceva lo stesso e lui ha iniziato a urlare.<br />
PRENDI UNA CAZZO DI DECISIONE. IO TI OSPITO, TI PORTO IN GIRO, TI TRATTO COME UNA PRINCIPESSA E TU NON SAI NEMMENO DIRMI SE VUOI UNA CAZZO DI PIZZA O UNA CAZZO DI CENA CINESE.<br />
Siamo tornati a casa, in silenzio.<br />
Lui ha mangiato in cucina, io mi sono chiusa in una stanza a piangere.<br />
Poi credo che sia successo qualcosa di orrendo e imbarazzante.<br />
Credo di averlo pregato, credo di avergli detto che volevo stare con lui, che lo amavo e cose così.<br />
E credo che lui mi abbia guardato come se fossi uno scarafaggio che infestava il suo salotto.<br />
Ho pianto tutta la notte e poi, all'alba, ho preso il mio zaino e sono uscita da casa sua, in silenzio.<br />
Ho pianto per tutto il viaggio, ho scritto ai miei amici e non ho mangiato.<br />
Il mio sogno era infranto, perduto, finito.<br />
In stazione ci ho trovato loro ad aspettarmi. Mi hanno portata al luna park e hanno tentato di accoppiarmi con un tizio napoletano di cui non ricordo il nome, comunque era pelato.<br />
Potrei dire di aver imparato qualcosa da quella storia di merda, ma non è stato subito così.<br />
Ce ne sono volute altre, di storie di merda, perché imparassi qualcosa davvero.<br />
Idealizzare qualcuno, che sia un coglione conosciuto in chat o una vicina di casa, non è mai, mai la scelta migliore da fare. Però lo facciamo spesso, ogni giorno, e ancor di più quando la realtà che viviamo ci opprime, ci fa vomitare, ci disintegra.<br />
Oggi, comunque, posso dire di aver smesso di rifugiarmi nei sogni.<br />
E no, non perché ho smesso di sognare.<br />
Ma perché ho capito che rifugiarsi non è la soluzione.<br />
La soluzione è alzarsi in piedi e realizzarli, e non aspettare che lo faccia qualcun altro per te.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-9182821680649755342018-10-11T11:00:00.000-07:002018-10-11T02:22:35.453-07:00Il boom delle visualizzazioniProviene da siti porno/di incontri sessuali.<br />
Ora, qualcuno mi spiega il perché?<br />
Sarà forse il mio inconscio che vuole dirmi qualcosa?<br />
<br />
Comunque.<br />
Ieri ho completato l'iscrizione al Calvino e oggi sono una donna libera dall'ansiAHAHAH.<br />
Ho finito.<br />
<br />
Poco fa, mentre passeggiavo sotto la pioggia, mi sono soffermata su un pensiero.<br />
<br />
<i>Ma quanto sei fottutamente drastica, tu?</i><br />
<br />
Sì. Credo sia un difetto, ma non ne sono poi così sicura. In ogni caso, è la realtà dei fatti.<br />
Se qualcuno mi delude o mi manca di rispetto, io chiudo.<br />
Ci metto un nano secondo.<br />
Sarà che non amo circondarmi di persone inutili, sarà che la poca energia che intendo dedicare ai rapporti umani la voglio spendere con chi se lo merita, sarà che sono stronza, chissà.<br />
Però, poi, ci penso ancora un po' su.<br />
<br />
<i>In fondo, tu sai anche perdonare e ripartire da zero, se vuoi.</i><br />
<br />
Ed è la verità, so farlo, aaah se so farlo.<br />
E allora perché non con tutti? Qual è la mano che guida le scelte che faccio?<br />
<br />
Oh, ve lo dico. Queste sono elucubrazioni nude e crude. Scrivo mentre rifletto, rifletto mentre scrivo. Il nonsense è dietro l'angolo.<br />
<br />
Forse, è possibile che nel profondo io riconosca le persone su cui mi ero sbagliata - magari sovrastimandole - e quelle su cui invece no, quelle che magari sono inciampate nella merda e si sono solo sporcate un tantino la faccia (per dirla con il mio solito savoirfaire).<br />
<br />
Oh beh, a volte me ne dispiaccio, però.<br />
Vorrei essere capace di mantenere quei rapporti tanto sterili quanto tattici che molti portano avanti in eterno, invece di pretendere solo il meglio e se il meglio non c'è, beh, che si fottano tutti, io ho i miei gatti.<br />
Vorrei anche essere capace di sorridere per finta, di plastificarmi la faccia, di non mostrare i miei veri sentimenti ogni cazzo di secondo.<br />
Perché è vero, alla fine. Se ti odio ma quando ti vedo ti saluto, sorridendo gioviale, non ti darò modo di pensare, voltate le spalle, "guarda quella, che mi dà ancora così tanta importanza che nemmeno riesce a salutarmi.".<br />
Però non ce la faccio, no.<br />
Ed è un difetto, forse.<br />
Però, alla fine, chissenefrega.<br />
<br />
E no, santa pazienza, non voglio cambiare chissenefrega con chi se ne importa, dannato correttore formale.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><br />
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<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-46416097113424325522018-10-03T09:00:00.000-07:002018-10-03T00:13:58.605-07:00Luglio col bene che ti voglioSettembre vaffancul e Ottobre pure tuuuu. Zàzàzà.<br />
<br />
No, regà.<br />
Mi dovete perdonare.<br />
Non è che io non voglia intrattenermi in vostra compagnia, è che - porca mignotta - qua siamo tornati a pieno regime, proprio.<br />
Ho la scadenza del Calvino che mi ansima sul collo e sto facendo la terza revisione del romanzo perché sono una cazzo di perfezionista dimmerda (ma è giusto così, se lo ritengo ancora da revisionare, dovrà pur esserci un motivo).<br />
Mio fratello quindiciquasisedicenne ha ripreso la scuola a bomba e siamo già a livelli tali che ci tocca studiare fino a tarda sera.<br />
Ho ricominciato a seguire anche altri ragazzini, il che mi porta via qualche altra ora giornaliera.<br />
Leggo come se dovessi battere un record (e sono molto competitiva), perciò viaggio su una media di quattro libri a settimana (ma posso migliorare).<br />
E, per concludere, non ho ancora smesso di adorare il mio essere allegra massaia/contadina, e anche questi compiti, da molti nemmeno ritenuti tali, portano via tempo (la pasta madre è il male, io ve lo dico. e anche il terrazzo con mille piantine da orto che non si curano da sole - però ti danno tante, tante soddisfazioni -).<br />
Enniente.<br />
Per il resto continuo a odiare laggente, la società, il mondo e le canzoni napoletane.<br />
Quindi tutto a posto, non è cambiato niente tra di noi, no?<br />
<br />
Senz'e te nun pozzo stà pecché tu m'appartienneeee<br />
Ok, ho finito.<br />
Non vi faccio promesse - perché detesto infrangerle - , però sappiate che, di tanto in tanto, vi penso.<br />
<br />
Ci vediamo alla prossima, spero quando sarò un po' meno schizzata di così.<br />
<br />
Vi lovvo.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><br />
<br />Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-35951960288061100622018-09-25T13:00:00.000-07:002018-09-25T04:07:34.701-07:00Quando sto male mangio junk foodE niente.<br />
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Ieri mattina ero felice e giuliva.</div>
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Ho svolto le mie faccende, come una brava massaia.</div>
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Ho fatto ricerche per il romanzo e ho scelto una dozzina di libri potenzialmente utili. Il primo che ho preso s'intitola "Ingegneri della jihad", ed è tipo un saggio in cui si cerca una spiegazione razionale del perché sei estremisti su dieci sono laureati in ingegneria. Poi non ditemi che non faccio letture tranquille.</div>
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Sono andata a pilates.</div>
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Ho pranzato con un toast al formaggio e paté d'olive e un gambo di sedano.</div>
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Mi sono ammalata.</div>
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<i>Ma come, così, all'improvviso?</i></div>
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Sì. Sarà stato il sedano, non lo so, però sta di fatto che alle tre del pomeriggio snariciavo abbondantemente, alle quattro mangiavo lo yogurt e i biscotti al cioccolato e alle nove morivo sul letto, abbracciata al gatto. Il maschio, perché la femmina non mi cagava di striscio.</div>
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<i>E adesso?</i></div>
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Adesso sono sotto le coperte, i miei gatti russano e mi sono appena divorata mezzo pacchetto di patatine al rosmarino. Così ora, oltre al raffreddore, ho pure il mal di pancia, e posso lamentarmi meglio del mio profondo dolore, gemendo anche un po'.</div>
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Vi lovvo e, mentre vi lovvo, inizio un nuovo libro di Lansdale.</div>
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Cià.</div>
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Ps</div>
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Comunque stamattina ho anche lavorato un po': ho revisionato il romanzo che manderò al Premio Calvino, dopo la lettura critica di <a href="http://conigliodellamoda.blogspot.com/" target="_blank">Patty</a>, che ha trovato un paio di errori ortografici e mi ha dato un ottimo consiglio per migliorare l'incipit.</div>
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Ri-cià.</div>
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<br /></div>
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<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span></div>
Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-2204861409503864132018-09-17T10:30:00.000-07:002018-09-17T01:29:35.388-07:00I'm back, nànànà nànànànànànà.E così, anche stavolta, l'Ade è tornata a casa.<br />
Bella la vacanza spartana, avventurosa, in mezzo alla natura, eh?<br />
Però che cazzo, è stata l'odissea delle sfighe.<br />
Ve le riassumerò, per allietarvi la giornata e per festeggiare il mio tanto atteso ritorno.<br />
Arriviamo e, <i>cristoddio</i>, il mare è sporco e pieno di piccole, infide meduse trasparenti che <i>porcalamignotta </i>non fatemi parlare. Poi la pioggia. Perfetto, per due scemi che sono partiti in moto e che alloggiano in una tenda minuscola fatta di un tessuto che assomiglia a carta velina, rotta. Ok, ma non perdiamoci d'animo. Compriamo diciotto metri di cordino, due teli impermeabili e costruiamo un accampamento che manco un tifone ce lo tira giù. Magari non bellissimo da vedere, eh? Ma non badiamo ai dettagli.<br />
Si buca un materassino. Ok, tutto bene, usiamo quello da mare.<br />
Si rompe la zanzariera. Ok, non è un problema, abbiamo gli zampironi.<br />
Si rompe la cerniera della tenda. Ok, questa non ci voleva, ma ce la possiamo cavare. Abbiamo quattro spille da balia arrugginite e un poncho giallo di gardaland, rotto. Lo useremo come porta.<br />
Si buca un altro materassino.<br />
Due giorni prima di ripartire - e dopo averle girate tutte - troviamo la spiaggia perfetta: acqua pulita, giusto una medusa ogni tanto, bel fondale. Decidiamo di cambiare programma e di fermarci due giorni in più.<br />
Mi arriva il ciclo in anticipo.<br />
Nuvoloso, freddo, nuvoloso.<br />
Una colonia di brufoli si impossessa della mia fronte.<br />
Sabato, giorno della partenza: un sole che <i>lasciastare</i>.<br />
No, però bello, eh?<br />
E niente.<br />
Ora via abbandono, lasciandovi con un pugno di mosche e una carrellata di foto.<br />
Poi, forse, un giorno, chissà, scriverò un post serio sulle mie vacanze. Così, giusto per fingere di fare qualcosa di utile per la comunità.<br />
Mi siete mancati, cocchi.<br />
A breve ricomincerò a bazzicare i vostri blog, inquietandovi con la mia lugubre presenza.<br />
Cià.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9S7W8b-SGQfuOV5BX8DWJL2H_59xHLeUf-6DRP5t1r6I10RmHnjIMy24U7wJ1SSogMUFjZ87OWcQz1p2COrVdYATTsFrZFyX5GT1rTh4_-6Xz2LCVVINSaf4Q4vToDz2hzeCHL2QJBnrC/s1600/20180908_091446_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9S7W8b-SGQfuOV5BX8DWJL2H_59xHLeUf-6DRP5t1r6I10RmHnjIMy24U7wJ1SSogMUFjZ87OWcQz1p2COrVdYATTsFrZFyX5GT1rTh4_-6Xz2LCVVINSaf4Q4vToDz2hzeCHL2QJBnrC/s320/20180908_091446_resized.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tecnicismi.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDeGH1GetBV0gpVnMn0lMm439oUOAVkxVknj-mfI_nEKiOjnTulTV2VNgODBmGpKMIMzvpkpp0lk1t21v8TLpICYFBuoid_H7eSRhSdK-vu8l83kOpljZZE9M-WgPeiofbPzeqO2BEzfII/s1600/20180914_113516_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDeGH1GetBV0gpVnMn0lMm439oUOAVkxVknj-mfI_nEKiOjnTulTV2VNgODBmGpKMIMzvpkpp0lk1t21v8TLpICYFBuoid_H7eSRhSdK-vu8l83kOpljZZE9M-WgPeiofbPzeqO2BEzfII/s320/20180914_113516_resized.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stralci di spiaggia figa.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQPCMgpsI-7tggK4OyQpgt8G44gyW5SDRlOGFRX7lMevQFKb4jdRpteszfhaWGoo_lQ4WqTbhchjT8IhaAdvcyzbCV_5A6VGpvRJOpOVPGI498d7MUwc70KNBd5J2vJcQXMH4rsw0TX8JZ/s1600/20180908_171626_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQPCMgpsI-7tggK4OyQpgt8G44gyW5SDRlOGFRX7lMevQFKb4jdRpteszfhaWGoo_lQ4WqTbhchjT8IhaAdvcyzbCV_5A6VGpvRJOpOVPGI498d7MUwc70KNBd5J2vJcQXMH4rsw0TX8JZ/s320/20180908_171626_resized.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Io che faccio la cacca guardando il mare.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdhPuytRqSzVfbOAG1KfUoAfa71wd9cL4qw0wKievrlFwl87QE33dsQM8lBTWJDodeenrQtKk8-3g_uHLZwaSo-BI8okc-w2iBdnf4wpbNUn4Bt3X2-s_aOl0U2aGvsMZKUE7SaMFb35tu/s1600/20180916_192311_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdhPuytRqSzVfbOAG1KfUoAfa71wd9cL4qw0wKievrlFwl87QE33dsQM8lBTWJDodeenrQtKk8-3g_uHLZwaSo-BI8okc-w2iBdnf4wpbNUn4Bt3X2-s_aOl0U2aGvsMZKUE7SaMFb35tu/s320/20180916_192311_resized.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Home Sweet Home</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcNUv4b-yZapz2sL9bOIIu3zkERhE34EDGcaAcqgaugKSCwnUskO7E9LbjrkAoWf4ilFUccaNMj4uR9QvfTj5PcOP_ortwQd6BWGebm1JDJarMJrgrCXZctfOGBwWgiHEd2M10Z5zylGzJ/s1600/20180917_101107_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcNUv4b-yZapz2sL9bOIIu3zkERhE34EDGcaAcqgaugKSCwnUskO7E9LbjrkAoWf4ilFUccaNMj4uR9QvfTj5PcOP_ortwQd6BWGebm1JDJarMJrgrCXZctfOGBwWgiHEd2M10Z5zylGzJ/s320/20180917_101107_resized.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Io che scrivo questo post, in condizioni impervie.</td></tr>
</tbody></table>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-42332471676802238442018-08-26T09:55:00.000-07:002018-08-26T09:55:36.930-07:00Sono una persona difficile.È vero.<div>
Non sono estroversa ed espansiva, non parlo di me con cani e porci, tendo ad osservare la gente a lungo prima di aprirmi - e spesso non lo faccio - , sono molto, molto selettiva, non mi interessa avere una lunga lista di finte amicizie solo per avere qualcuno da chiamare quando mi annoio, non mi piacciono le persone superficiali - ma non per questo non mi piace divertirmi - , non amo essere al centro dell'attenzione, non sono l'anima della festa, spesso preferisco ascoltare piuttosto che parlare - quello lo faccio solo se ho davvero qualcosa da dire, che questa sia o meno in accordo con chi tiene le redini del discorso - , non muto la mia opinione per compiacere il prossimo, non m'interessano gli stupidi, non sopporto chi non ascolta, non guardo la televisione - nemmeno ce l'ho - , non seguo le mode, mi tedia girare per locali a spendere tre volte tanto il giusto prezzo per una birra solo perché "figa hai trent'anni cazzo fai stai a casa il sabato sera", tendo a non fidarmi della gente, odio lamentarmi e chi si lamenta, per questo non parlo quasi mai dei miei problemi e mi tengo tutto dentro finché non esplode in un fragoroso <i>boom </i>che mi sfrangia gli organi interni, disprezzo i presuntuosi, non tollero i maleducati e chi mi manca di rispetto, ho molta pazienza, ma se la perdo non la recupero più, difficilmente perdono chi si prende gioco della mia fiducia, ho poca autostima e tendo a svalutarmi, per questo non sono per niente brava a "vendermi", non so fingere e fatico a mentire, infatti se mi stai sul cazzo magari non te lo dico ma, fidati, me lo leggi in faccia, detesto l'ignoranza, detesto ignorare, faccio presto a sentirmi piccola, a volte sono arrogante, non mi piace essere criticata, ma rifletto sempre su ogni critica che ricevo, sono competitiva e non so perdere, a volte mi arrabbio per delle minchiate, ma non smetto mai di lavorare su me stessa. Amo leggere, scrivere, i miei gatti, gli animali tutti, le patate, la musica, cantare, la natura, il silenzio, me stessa.</div>
<div>
Sono stata timida, poi spaccona, poi timida e ora non lo so che cosa diavolo sono e, francamente, nemmeno m'interessa.</div>
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Mi sento sola. A volte sto così male che, davvero, vorrei prendere il telefono e chiamare una mia amica solo per sfogare quel dolore che mi emigra dentro, ma non lo faccio. Lei è troppo impegnata, lei è appena diventata mamma, lei è lontana ed è troppo tempo che non parliamo più, lei ha già i suoi problemi. Allora apro un libro e leggo, talvolta scrivo, ma è ormai da tempo che non sono più così brava a lamentarmi con le pagine bianche. Scorro i social degli altri e vedo gruppi di amici sorridenti che stanno insieme, si divertono, si taggano, vanno in posti. Poi guardo la mia e ci trovo citazioni dei libri che mi piacciono.</div>
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Mi chiedo se forse, davvero, non sono sbagliata io.</div>
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Sono una ragazza problematica, han detto. Ed io so che l'hanno detto perché, semplicemente, non sono riusciti a scalfirmi. Oggi ho trent'anni e posso dire di essermi fatta da sola. La mia famiglia è quello che è e, vaffanculo, non intendo lasciarmi giudicare per questo. Sfido qualsiasi stronzo snob e paraculo come voialtri che avete sempre il giudizio pronto a farvi un solo anno dell'adolescenza che mi sono fatta io e vedere come cazzo ne venite fuori. Io, che possa strozzarmi con la saliva in questo preciso istante se dico stronzate, ho <i>duecoglionicosì. </i>E sì, va bene, ho lasciato la scuola a quindici anni e a venticinque mi sono rimessa in gioco, mi sono iscritta a corsi serali comunali, ho dato due esami da privatista studiando due anni di programma in uno e lavorando nel frattempo, mi sono fatta la quinta statale, dove la metà dei professori che avrebbero dovuto formarmi vedeva noialtri disadattati del serale come dei poveracci ignoranti <i>sottolamedia </i>e nessuno, nessuno mai, durante questo percorso, si è reso conto di quanto coraggioso e importante fosse quello che stavo facendo. Quando ho comunicato il mio 93/100, mia madre mi ha detto "brava, finalmente hai finito, adesso posso chiederti un favore?" e mio padre "sapevo che ce l'avresti fatta". Notare, che qualche anno prima mi aveva detto "a cosa ti serve iscriverti a scuola, impegnati piuttosto nel lavoro che fai", contribuendo a ritardare di altri tre anni la mia decisione, perché ero solo una povera stupida che faceva sempre, sempre quello che gli altri si aspettavano che facessi. E no, va bene, non ho fatto l'Università. E forse non sono la fidanzata bionda, estroversa, di buona famiglia, laureata con lode che avresti voluto per tuo figlio. Però sono intelligente, sveglia, onesta, buona e so fare un mucchio di cose. E va bene, magari non parlo molto, magari non do fiato alle trombe solo per dimostrare che ho le tette più grosse delle tue, magari non sono così brava a fingere - qualità oggi ritenuta indispensabile - , però sono forte e mi sono tirata fuori dalle situazioni più di merda che tu, povera bigotta ipocrita del cazzo, non sei nemmeno in grado di immaginare. È facile parlare quando si hanno avute tutte le possibilità, difficile comprendere che possono esserci difficoltà diverse, che una ragazza può essere stata costretta a fare le scelte che ha fatto, perché a quindici anni io ero già grande, dovevo esserlo, non avevo altra scelta. Certo, tutte queste cose tu, voi, non le sapete perché io non ve le ho dette. Ma, come accennavo poco fa, io a vendermi non sono per niente brava.</div>
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È facile giudicare al primo colpo d'occhio perché a guardare - guardare veramente - ci vuole tanta, troppa fatica.</div>
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Meglio giocare con lo smartphone, no?</div>
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<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span></div>
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Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com28tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-79962115580610831122018-08-22T18:00:00.000-07:002018-08-22T09:06:30.429-07:00Notizia degna di avere un post tutto per séE niente.<br />
Mio fratello quindicenne, provetto detestatore di qualsivoglia parola impressa su carta, poco fa, a cinque capitoli dalla fine, mi ha guardato e mi ha detto: "Che palle, non voglio finire questo libro, è troppo bello.".<br />
GRAZIE, EDUARDO MENDOZA. Grazie.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-7255919607762663002018-08-20T10:30:00.000-07:002018-08-20T01:38:07.390-07:00Di un lunedì mattina alquanto pigroEbbene sì, lo ammetto. Stamani sono sul letto insieme ai miei gatti che si rotolano come delle piccole salsicce pelose. Io, però, non rotolo. Giuro. Bensì me ne sto qui a fare considerazioni sulla lettura da poco conclusa, la Madama Bovary, personaggio che ho detestato dalla prima all'ultima pagina. Il romanzo? Un capolavoro che ti proietta nella Francia del tempo, pur senza catapultarti nella storia, ma dandoti la posizione privilegiata di osservatore assente, di spettatore seduto nell'ultima fila, protetto dal buio.<br />
Madame Bovary è una donna che vive relegata nel desiderio di avere ciò che immagina, un'egoista, infantile e manipolatrice. Baudelaire ha scritto che Flaubert, nonostante il tentativo di "<i>spogliarsi del suo sesso e farsi donna</i>", non è riuscito a non infondere sangue virile in questo suo personaggio. Infatti, il poeta asserisce che:<br />
1)L'immaginazione, facoltà suprema e tirannica, prende il posto, in Madame, del cuore, da cui il ragionamento è escluso, il quale domina in genere <u>nella donna come nell'animale</u>.<br />
2)Possiede energia d'azione, rapidità di decisione, fusione mistica del ragionamento e della passione che caratterizza <u>gli uomini creati per agire</u>: doti che Madame, in quanto donna, non avrebbe dovuto avere.<br />
E conclude dicendo che:<br />
<i>[...] tutte le donne intellettuali gli saranno grate per aver elevato la femmina a una potenza così alta, così lontana dal puro animale e così vicina all'uomo ideale [...]</i><br />
Insomma, misoginia portami via! Il buon Charles - che io, in ogni caso, adoro - dichiarò infatti che "<i>la donna è naturale, cioè abominevole.</i>".<br />
No, vabbè.<br />
Comunque. La mia idea di Madame, invece, non potrebbe essere più diversa. Infatti, io non credo che la Bovary ragioni moltissimo. La vedo più come una squilibrata, una che si lascia dominare dalle passioni, che non riflette, che non si cura di nulla, a parte di ciò che sente e vuole, che spesso e volentieri è oltremodo labile. Me la immagino come la classica "gattamorta", una donna che vive chiedendosi cosa potrebbe ottenere da questo o da quell'altro, ignorando completamente i sentimenti del prossimo.<br />
'Na zoccola, insomma.<br />
E niente. Questa mattina voglio rileggere il mio romanzo da cima a fondo. Sono passati ormai più di dieci giorni da quando ho battuto il capitolo conclusivo e credo di essermene allontanata a sufficienza per poter contare sulla mia obiettività. Sono settimane che ho in testa un nuovo personaggio e voglio buttare giù qualcosa prima di partire - finalmente - per le vacanze.<br />
Ciàbbelli.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-22867687934875938092018-08-13T18:30:00.000-07:002018-08-13T09:36:19.951-07:00No, ragazzi.Questa cosa che sono in bici dall'altra parte della città e, boom, esplode il temporale ed io cerco un ponte, lo trovo, mi fermo, sento il rumore della pioggia, il fresco che le gocce mi hanno appena lasciato sulla pelle e mi dico no, io non voglio stare qui sotto, e allora mi rimetto in sella e via, a tutta velocità, i muscoli spingono, sono forti, la bici vola, gli occhiali puntellati di piccoli pallini bagnati, il vento mi esplode sulla gola, in faccia, tra i capelli, sulle spalle nude, le macchine sfrecciano ed io rido, è bellissimo, sono libera, sono veloce come il vento, sono io.<br />
No, tutto questo non mi preoccupa.<br />
A preoccuparmi, invece, è il fatto che, in quest'immagine idilliaca di una me saettante per le strade vuote di Milano, bagnata e gaudente, la mia mente canticchia la Pausini.<br />
Boh, forse sto impazzendo.<br />
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<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span>Adehttp://www.blogger.com/profile/12028552744802947016noreply@blogger.com45tag:blogger.com,1999:blog-3841230103797605517.post-31416610707113011222018-08-08T11:00:00.000-07:002018-08-08T02:13:07.577-07:00Plum cake con miele e gocce di cioccolato / Plum cake honey & chocolate<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkAQRbDCflRjHFX4-OIj1aveTDcjUF1SHfdUix1RnmvnnDdiIPYa97fDrun4DYXMnGgm04OH_YMVfP8w-j38xE8_DCWSeQsvg7Lot2gsliizO02Pe3Q0ksrgLjhBjQY7McUz1AFm2TzgkK/s1600/IMG_20180723_093455_378_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="864" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkAQRbDCflRjHFX4-OIj1aveTDcjUF1SHfdUix1RnmvnnDdiIPYa97fDrun4DYXMnGgm04OH_YMVfP8w-j38xE8_DCWSeQsvg7Lot2gsliizO02Pe3Q0ksrgLjhBjQY7McUz1AFm2TzgkK/s320/IMG_20180723_093455_378_resized.jpg" width="320" /></a></div>
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No, non sono al mare a mostrar le chiappe chiare.<br />
Sono a Milano che vernicio pezzi di legno, elimino nidi di vespe e sudo davanti ai fornelli.<br />
Ma va bene così, io detesto andare in vacanza in Agosto.<br />
Perché odio le genti e amo il silenzio.<br />
Comunque.<br />
Stamattina ho un'importante faccenda da portare a termine: <u>scrivere l'ultima pagina del romanzo</u>.<br />
Essì, belli miei. Ci siamo. E anche in anticipo rispetto ai tempi previsti. Non siete fieri di me?<br />
Scommetto <strike>che non ve ne frega un cazzo</strike> di sì.<br />
Ora, siccome non ho tempo di dilungarmi, vi lascerò con la ricetta di codesto dolce morbido e aromatico, perfetto per la colazione. E vi saluterò facendo ciao ciao con la manina e lasciandovi grandi promesse di pronto ritorno.<br />
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<b>INGREDIENTI/<i>INGREDIENTS:</i></b><br />
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<li>200 grammi di farina 0 / 200<i> gms 0 fllour</i></li>
<li>150 grammi di zucchero integrale di canna / <i>150 gms whole cane sugar</i></li>
<li>2 cucchiai di miele di castagno / <i>2 tbsp chestnut honey</i></li>
<li>250 ml di yogurt bianco / <i>250 ml plain yogurt</i></li>
<li>2 uova / <i>2 eggs</i></li>
<li>1 bustina di lievito / <i>a packet of backing powder</i></li>
<li>50 grammi di burro / <i>50 gms butter</i></li>
<li>1 pizzico di sale / <i>a pinch of salt</i></li>
<li>scorza di un limone / <i>1 lemon peel</i></li>
<li>gocce di cioccolato / <i>chocolate chip</i></li>
</ul>
<b><br /></b>
<b>PREPARAZIONE /<i> INSTRUCTIONS:</i></b><br />
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#Prima di tutto, montate le uova con lo zucchero / <i>First, whip eggs and sugar</i><br />
#Aggiungete il burro, - che avrete fuso e lasciato intiepidire - lo yogurt e il miele / <i>Add melted butter, - lightly heated - yogurt and honey</i><br />
<i>#</i>Aggiungete la farina, il lievito, il sale e la scorza di limone / <i>Add</i> <i>flour, baking powder, salt and lemon peel</i><br />
<i>#</i>Aggiungete le gocce di cioccolato / <i>Add chocolate chip</i><br />
<i>#</i>Rovesciate il pappone nello stampo da plum cake ricoperto di carta da forno e fate cuocere per circa 40 minuti a 180° / <i>Get it into a pan with parchment paper and cook it for about 40 minutes at 180 degrees.</i><br />
<i><br /></i>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2lhcoC5Prgq__vcaXpKJkuxtVcHEfRUbBJYLm8AJI4BRI29OyKm0gSk1VHVKu0CeeDGtMGixsuCRkaItW9D_yFSTx4hafV6Pnz6JJV_j7W_NYBRRljeew6_d6i3ZDQGSc9HLp0svZlm_/s1600/20180723_073420_resized.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2lhcoC5Prgq__vcaXpKJkuxtVcHEfRUbBJYLm8AJI4BRI29OyKm0gSk1VHVKu0CeeDGtMGixsuCRkaItW9D_yFSTx4hafV6Pnz6JJV_j7W_NYBRRljeew6_d6i3ZDQGSc9HLp0svZlm_/s320/20180723_073420_resized.jpg" width="320" /></a></div>
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E niente. Cosa ne pensate di queste foto? Vero che mi sono venute meglio del solito? Dite che devo preoccuparmi? Non starò mica subendo una mutazione in f...f...fo...fooo... NO NON CE LA FACCIO A DIRLO.<br />
Scusate, ho bisogno di stare da sola con le mie emozioni.<br />
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<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Questo post è stato originariamente scritto su </span><a href="http://swanzablog.blogspot.com/" style="background-color: white; color: #949494; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-decoration-line: none;" target="_blank">Swanza blog</a><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #5d5d5d; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato</span><br />
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