martedì 5 gennaio 2016

Io che non so dire tante cose.

Ché credo ci siano cose che, a dirle, sarebbe un po' come sporcarle di realtà.
Loro partono, decise. Mi risalgono in gola e, prepotenti, spingono e forzano e urlano e imprecano e chiedono perché.

Perché non ci vuoi fuori da qui?

E non ho molte risposte per loro, no.
Non ne ho molte nemmeno per me.
Tutto quello che ho sono immagini. Forme nitide immerse nel caos.
A loro permetto tutto, anche quando fanno male, anche quando mi prendono per mano e mi portano verso quel punto di non ritorno.

Verso il parossismo.

E vedo occhi di cui ancora non so distinguere il colore, posarsi dentro ai miei. Come potrei imbrattarli di parole?
E vedo labbra dischiudersi sul mio viso, un respiro caldo mi accarezza la pelle, le mie dita scorrono su una schiena bianca, forte, perfetta. Come potrei rischiare di macchiarla, incastrandola in qualche definizione?
E vedo un sorriso pieno, vivo, vero, bellissimo, bambino. Di quelli che, quando ti si appoggiano addosso, sono capaci di prenderti, e portarti via. Potrei forse insozzarlo, osandogli renitenza, per correr dietro a qualche stupida, sudicia, insulsa parola?
E vedo te, la maglietta al contrario, l'espressione curiosa posata sul mondo, quel modo di fare e di essere così pienamente e dannatamente tu, senza inibizioni, senza preconcetti. Ti guardo camminare immerso nel vento, i pensieri liberi, le gambe lunghe, i capelli morbidi e ribelli, quella risata contagiosa, la tua mano che cerca la mia.

Sono confuso, la vita è confusa, lo sono anch'io.

Io che non so dire tante cose, le so scrivere, forse, ma non so tenerle, non voglio.
Io che non conosco tante, troppe cose, le capisco, forse, ma non so far altro che osservarle da lontano, respirarle quando il loro odore giunge fino a me, che sono distante, lo sono sempre, ma così vicina che se vuoi, lo sai, tu puoi riuscire a toccarmi.
Io che non so dire cosa voglio, ma so immaginarlo, forse, e immergermici e perdermici e crederci e.

Lo sai spiegare, l'amore? E, se ti allunghi, pensi di riuscire ad afferrarlo?

Io che, se apro gli occhi, vedo poco, e male.
Io che, se chiudo gli occhi, vedo te.

I want you so bad.


Questo post è stato originariamente scritto su Swanza blog, da Ade. E' possibile copiarlo parzialmente o interamente e modificarlo, basta che il post originale venga linkato














2 commenti:

Grazie per aver fatto finta di non avere niente di meglio da fare che commentare il mio post... vi lovvo

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