lunedì 29 luglio 2013

World war z



Copia in versione buonista della mia adorata The Walking Dead.
Occhio allo spoiler.
Qui non schiatta nessuno d'importante, santa pazienza. Nel magico mondo di Rick, invece. Aaaaah lì sì che trovo soddisfazioni. Comunque. La prima cosa che mi sono domandata è stata questa:
Cosa diamine ci fa Brad in un film-zombie? Ma, dico io, Angelina non ti dice nulla? Bah.
E poi niente, ho capito. Alla fine, mentre Brad sproloquiava, ho capito. Questo non era un film sugli zombie fine a sé stesso! Qui si ampliano le vedute, gente! Qui si parla per metafore! Chiaro, no? Loro NON hanno trovato la soluzione alla fine della razza umana, hanno trovato un modo per tamponare! Ma questo è servito ad avere più tempo. Più tempo per lavorare tutti uniti, occuparsi del prossimo, salvare il pianeta e bla bla bla. E allora mi sono sentita tanto figa e ho perdonato a Marc di aver ingaggiato il biondino invece di, chessò, Tom Hardy o qualcuno di più muscoloso e succulento e il tutto mi ha garbato un tantino di più.
Yessa.

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domenica 28 luglio 2013

Il resto è silenzio


Cominciando a leggere questo romanzo, potreste pensare che si tratti della storia di una famiglia. Una madre, un padre e il loro bambino. Inoltrandovi più a fondo, però, vi renderete conto che le storie in realtà sono tre.
C'è una donna che fugge dal suo passato cercando disperatamente di non ripetere gli errori della madre, ma che si trova stretta in una vita che la fa sentire prigioniera, con la sua stabilità.
C'è un uomo che non riesce a dimenticare il dolore e che affronta la vita con dura freddezza, senza accorgersi dei cocci che si lascia alle spalle.
E poi c'è un bambino. Uno di quelli speciali. Che vuole assolutamente sapere cosa è successo alla sua mamma che non c'è più e di cui nessuno vuole parlare.
Narrato dai punti di vista di tutti i protagonisti, questo libro è forse un po' lento, soprattutto all'inizio. Però bello con un finale per niente scontato.
Triste. Mi è piaciuto.

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venerdì 26 luglio 2013

Burger di fagioli kidney

 

Questa ricetta è assolutamente perfetta! Dopo i burger di melanzane, questi sono i migliori che io abbia mai preparato. Sì, sto gongolando un po'. Cazzo volete. È il mio blog e faccio quello che mi pare. Comunque.
L'ho presa dalla mia cuoca vegana preferita (lei è un genio, davvero) e la versione originale la trovate qui.
Ecco come li ho fatti.

Ingredienti:
  • circa 600 gr di fagioli rossi
  • due carote
  • una cipolla
  • uno spicchio d'aglio (o aglio in polvere)
  • un cucchiaio di passata di pomodoro
  • un pizzico di senape in polvere
  • 4/5 pomodori secchi
  • spezie a piacere (io pepe e rosmarino)
  • 130 gr di farina di mais
  • olio extravergine d'oliva

Prepararli:

Lessare i fagioli in acqua salata con le carote, la cipolla e l'aglio, il tutto triturato a dovere.
Frullarli aggiungendo poco per volta un po' d'acqua di cottura, mi raccomando non troppa perché se lo fate diventare liquido ciao, proprio.
Aggiungete al composto le spezie, i pomodori secchi tritati, la passata di pomodoro e a filo la farina di mais, cosìcché possiate controllare che non diventi troppo duro (l'impasto, zozzoni) e eventualmente metterne meno della quantità che vi ho dato io. A questo punto dovreste aver ottenuto una bella pallotta consistente e potete cominciare a formare i burger e cuocerli in una padella con poco olio, a fuoco basso e con coperchio per qualche minuto per lato. Poi togliete il coperchio, alzate un pochino la fiamma e fateli dorare ancora qualche minuto, così diventano croccanti fuori e mobbidi dentro, non so se mi spiego.
Io li ho serviti con le mie buonissime patatine saltate ma non guasterebbe preparare una salsina di verdure o un sughetto per accompagnarli io ci ho messo il ketchup perché la vita senza ketchup è molto triste.

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giovedì 25 luglio 2013

A noi ci piacciono i castelli

Mr. Ade in contemplazione mistica
Ultimamente mi gira in testa l'idea di tenere un diario dei posti in cui sono stata (tranquilli, non ho intenzione di annoiarvi facendolo qui), ma è una cosa che richiederebbe del tempo che al momento non ho a disposizione (cercare le foto migliori, cercare un briciolo di storia del posto, descrivere il tutto... vi pare?). Però siccome mi rendo conto che è da un po' che non vi racconto più una cippa della mia vita (perché lo so che vi interessa, eh? non ci dormite la notte, voi. inutile cercare di farmela.) eccovi un post su una delle ultime gite di casa Ade.
Per la verità quel giorno si doveva andare in piscina ma dato che c'erano delle nuvolacce nere e minacciose, abbiamo cambiato rotta e improvvisato un giro al Castello Baradello, a Como (in realtà, come vedrete dalle foto più sotto, del complesso medievale è rimasta solo la torre e dei resti sghangherati. pare siano stati gli spagnoli tipo nel 1500 a ordinare di buttare giù tutto. e questo lo so perché ho letto i cartelli, mica per altro.), luogo consigliato dalla Patty che c'era già stata con La Pelosa Metà e ci ha fatto da Cicerone in quest'avventura (oltre ad averci amorevolmente letto tutta la storia di Federico Barbarossa il distruttore delle città lombarde ed essersi guadagnata la nomea di "donna che sa tutto di tutto". no perché alla Patty, ora ve lo dico, se voi ci fate una domanda, santa pazienza, LEI VI RISPONDE. PERCHE' LA PATTY SA. va bene la smetto perché sto rischiando di prenderle.). E niente adesso ho perso il filo del discorso. Comunque. Abbiamo affrontato la salita senza fine che porta al castello e, una volta arrivati, abbiamo contemplato il bellissimo paesaggio e ci siamo abbuffati di pizza e focaccia.


La torre del Baradello

Il cortile del Baradello (ossia i resti)
A quel punto, siccome io avevo deciso di non spalmarmi l'olio di Jojoba, è uscito il sole (e mi sono scottata le spalle. imprecazione.), così abbiamo deciso di fare felici I Nani e portarli al lago.
Mentre la Patty disegnava sul suo taccuino, io mi rilassavo seduta sul muretto e Mr. Ade guardava le tette di una tedesca, I Nani facevano il loro primo bagno stagionale e in quel momento la vita era bella.

I Nani sguazzanti
Una volta ordinato ai mocciosetti di uscire dall'acqua, abbiamo girato come dei matti per trovare LA GELATERIA (sì perché noi non ne volevamo una qualunque. noi siamo dei cazzo di viziati, ecco.) e dopo un attento girovagare, l'abbiamo trovata e siamo stati premiati per la lunga camminata con un gelato buonissimo (io e la Patty abbiamo preso cioccolato alla ciliegia. libidine, proprio).
E niente. Cosa abbiamo imparato da questa gita?
Allora. Sicuramente che la Patty è un genio.
Poi. Che la pazienza è la virtù dei forti.
Che Federico Barbarossa radeva al suolo le città più e più volte ma è morto affogato come un pirla.
Che Nano uno ha la pancetta.
Che Nano uno e Nano due quando si addormentano in macchina (esausti e in posizioni assurde), sbavano copiosamente sulle loro magliette.

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martedì 23 luglio 2013

Cimette in pastella


Quando, tempo fa, La Zia è scesa in Puglia, mi ha portato un borsone pieno di cime di rapa e cavoli verdi buoni DA PAURA, assicurandosi così il mio amore eterno e fedele.
E, secondo voi, cosa poteva farci l'Ade, se non qualcosa di fritto, grasso e godurioso?? Eh, dico io. Vi sembrano domande da fare?
Comunque. Prepararli è relativamente semplice, ecco come si fa.

Ingredienti:
  • un paio di cavolfiori verdi
  • farina
  • sale
  • acqua
  • spezie a piacere (io pepe o curry)
  • olio d'oliva
Facciamoli:
Prima di tutto pulite i cavolfiori e riduceteli a cimette che farete poi scottare per una decina di minuti (controllate la morbidezza con la forchetta) in acqua bollente e poco salata.
In una ciotola preparate la pastella con qualche cucchiaio di farina, acqua tiepida, un pizzico di sale e le spezie. Deve risultare cremosa e omogenea.
Scolate i cavolfiori e immegerteli uno per una nella pastella.
Friggeteli in olio bollente finché non saranno belli come i miei.
Adagiateli su carta da cucina e mangiateveli. Caldi, freddi, pucciati in salsine grasse o come volete voi.

Quella che vedete qui sotto è la seconda versione (La Zia me ne aveva portati davvero tanti, perché voleva sfruttarmi sessualmente). Uguale alla prima ma con la variante della farina di ceci per la pastella.
Sono entrambi buonissimi. Chevvelodicoaffare, no?


 

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lunedì 22 luglio 2013

I cani vanno avanti


Questo libro me l'ha prestato una persona che voleva farmi notare quanto fosse brutto nonostante abbia vinto non so quale premio qualche anno fa.
In realtà non penso che sia bruttissimo, ma non posso neanche dire che mi abbia particolarmente esaltato.
È la storia di una donna e delle sue storie, quelle che scrive e quelle che vive. È una brava scrittrice ma si lascia sotterrare da un marito, anche lui scrittore, che, terrorizzato dalla bravura di lei, la sposa nonostante per lui sia una donna insignificante (e in realtà lo è, come quasi tutti i personaggi di questo romanzo, che vengono descritti dall'autrice, secondo il mio parere, perché noi che leggiamo possiamo vederli dal loro lato peggiore e animalesco) ma passa il tempo a tradirla e a "usare" il suo talento per scrivere libri in coppia dalla quale fortuna lui appare mentre lei scompare nella sua timidezza. La donna cerca, a suo modo, di uscire da questa vita che la opprime e comincia a disobbedire al marito scrivendo racconti che le ossessionano la mente, come quello di Laika, la cagnolina dalla vita triste, passata per lo più sulla strada e in gabbia vittima di orrendi esperimenti.
Triste e crudele, questo romanzo. Mi è piaciuto a metà, diciamo.

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venerdì 19 luglio 2013

Sono strafatta di bianchetto

E niente. Che Nano numero uno a Settembre va in prima media e io sto già pensando a che macello sarà aiutarlo a studiare. Che in questi cinque anni ci siamo dati da fare, io e la polpetta. Sempre alla rincorsa del modo giusto, sempre alla ricerca di metodi per stimolare il suo (scarso) interesse. Io preoccupata che non riuscisse a farcela, quando mi guardava con quel faccino e mi diceva "ma io non capisco...". E Nano numero due che invece ce la faceva sempre da solo e si divertiva a canzonare il fratello che aveva sempre bisogno di aiuto. Un'insegnante diversa ogni anno, poi, non ha certo aiutato lo scopo. Il poverino non faceva in tempo ad abituarsi a una, che l'anno dopo puf. Sparita. Ma ce l'ha fatta, il pivellino. Nonostante tutto. E adesso inizia la fase due. Ed io sono più in ansia di lui. Terrorizzata all'idea che possa inciampare e farsi male, come è successo a me. Ma io non glielo dico, questo. Io per lui sono la sorella che "sa sempre tutto", che "fa la pasta più buona che abbia mai mangiato, che "menomale che ci sei tu". Quella che corre a comprargli lo zaino figo e passa quattro ore a sbianchettare gli esercizi fatti a penna sui libri usati, anestetizzando il suo olfatto per del tempo indefinito. Quella che per lui, per loro, sarà sempre qui.

"Ciao..."
"Ciao, allora??"
"Niente... sono stato bocciato."
"Dai non prendermi per il c... ehm, in giro."
"Davvero..."
"Smettila!"
"Guarda che non sto scherzando."
"...."
"Ci sei?"
"Passami la mamma."
"AAAAAAh!! Te l'ho fattaaaa!!!"
"Quando ti prendo, stronzetto, ti stacco le unghie a morsi. Giuro."

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martedì 16 luglio 2013

Cosa c'è che non va

In me?
Perché questo fastidio insopportabile?
Perché non voglio essere guardata da te?
Perché non voglio che tu sappia cosa faccio?
Perché non voglio tenerezza?
Perché il pensiero di un tuo abbraccio mi irrigidisce?
Perché non so dirti ti voglio bene?
Forse perché non te ne voglio?
Ma, mi chiedo. È umanamente possibile?
Perché la tua voce mi da i nervi?
Perché non sopporto nulla di ciò che dici?
Perché non mi fai ridere?
Perché voglio sfidarti? Ridicolizzarti? Farti sentire inutile?
Perché questa cattiveria che so essere sbagliata ma non riesco a fermare?
Perché non voglio che tu sappia niente di me?
Perché non voglio che tu mi capisca?
Forse perché te ne ho dato più volte possibilità e tu non l'hai colta mai?
Che schifo, tutto questo. Mi osservo, mi dico che vorrei e dovrei essere una persona migliore. Io ti voglio bene, sì. O forse è solo l'educazione che mi è stata data che mi impone di farlo? No. Ti voglio bene, immagino. E ti ho perdonato, sì. Sì? Sì. Ma Ade? Ade non lo so.

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giovedì 11 luglio 2013

Momenti

In cui penso che se metti una giacca beige, dei pantaloni beige e delle ballerine beige non sei elegante, sei solo triste.
Momenti in cui vedo un sorriso e vorrei catturarlo, metterlo in tasca e farlo mio. E una volta fatto sentirmi in diritto di ficcarlo in un cassetto e dimenticarmi che sia lì.
Momenti in cui una canzone mi cambia la giornata, un accostamento di colori mi mette di buon umore, una parola appropriata mi sporca le mani ed io le pulisco sui jeans.
Momenti in cui la miseria delle nostre vite ci spappola, ci schiaccia con la bocca sul l'asfalto bollente, ci spiaccica e ci sovrasta come se non fosse mai abbastanza.
Momenti in cui ci rialziamo storditi, spettinati, disorientati, con la testa che gira e i muscoli molli, grondanti sangue e parole audaci che non avremmo mai detto. Noi non l'avremmo mai detto ma siamo qui. E zoppichiamo, è vero. Però, qualche volta, ancora cantiamo.

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lunedì 8 luglio 2013

Le pagine della nostra vita


E niente. Ho capito una cosa fondamentale per la mia vita: andare a dormire dopo aver guardato un film horror non sarà più un problema. Se ho superato la notte indenne, dopo aver guardato questo lunghissimo pappone romantico quando il mio reale intento era fare pensieri osceni ogni volta che compariva Ryan.
Che dire. Sono l'unica a pensare che nella vita vera Noah se ne sarebbe trovata un'altra nel giro di una settimana (e io mi sarei candidata con tanto di lista di promesse elettorali a scopi puramente sessuali) e Lon avrebbe schiaffeggiato Allie per un quarto d'ora abbondante urlandole brutta troia sputacchiando saliva su quella sua faccina del cazzo?
Ma magari sono acida io, eh? Tutto è possibile, quando si tratta di me.
Insomma. Se siete follemente innamorate di Ryan Gosling come la sottoscritta, ve lo potete pure guardare, secondo me. Tanto della trama non capirete niente perché passerete giusto quelle tre orette a fissargli la bocca e a chiedervi perché non potevate nascere tipo che ne so Eva Mendes. Per fare un nome a caso, proprio.
Se invece siete maschi e arrapati, sappiate che, sarà pure un film da femminucce piagnucolose (amoreeee perché tu non mi guardi mai così? Perché anch'io non posso avere una storia così? Perché la vita è ingiusta così?), ma la protagonista c'ha una bocca grande come il bagagliaio di un auto e, se avete buona fantasia ed evitate di ansimare, la vostra fidanzata/accompagnatrice/Ugo non si accorgerà nemmeno della vostra assenza.
E così per farla breve di questo film mi è piaciuta una cosa soltanto. Ma è inutile che ve la dica perché potrei risultare ripetitiva e vagamente irritante. Non che la cosa mi sconquassi particolarmente le viscere, s'intende.
Ed ora scusate ma devo andare a meditare sulle cose importanti dell'esistenza. Tipo cosa ne sarà di me quando avrò finito di guardare tutti i film con Ryan Gosling e gli inferi mi apriranno le loro porte infuocate e allargheranno le braccia per accogliermi nel favoloso mondo degli imbecilli dei peccatori.
Si, lo so. L'ultima parte è totalmente incoerente e fuori contesto. Ma il mondo è bello anche per questo, oltre che per le patatine fritte col ketchup, vi pare?
Ps
Per caso qualcuno ha notato che, dopo circa un anno e mezzo di bloggeraggio, ho finalmente scoperto, con le mie potenti capacità cerebrali, come si fa a tirare la riga sulle cazzate che scrivo? Oh, sì. Adoro.

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venerdì 5 luglio 2013

Origini del traffico

billy bob thornton e halle barry fanno sesso davvero (eh, questo bisogna saperlo per forza, cacchio)
zia schiaccia la cacca (non ho parole)
tagliatemi le mani (non posso, ho la spada in riparazione)
"insetti in casa" and fiume (mah)
prostituta paullese (trovata?)
blog di zozzerie (questo qui cercava un porno. sicuro)
mi irrita qualsiasi cosa (amico/a, scambiamoci il numero di telefono)
come si cucinano i spezzatini di soia (santa pazienza)
tatuaggio fianco uomo (???)
la zia porca la preso nel culo (notare l'ottima ortografia. questo è amico del mio anonimo preferito)
zia vacca blog (mm mm)
benvenute zucchine cartello (sarebbe interessante capire questo esattamente cosa cercava)
il mio matrimonio blog (questa, poi)
il protagonista di prison break nudo (ti capisco)
combattere onicomicosi con mms (se scopri come si fa poi vieni a dircelo, eh?)
pompino chicca (ovvio)
dove fammi un pompino a varese (beh, chiaro)
ade ciao (ciao a te, cocco/a)

E adesso mi sorge spontanea una domanda. Ma se il mio post più letto (eh, già.) è quello dello spezzatino di soia, come cazzo è che qui ci arrivano tutti cercando sesso, gente nuda e pompini? Mah.


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